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TSH alterato: cosa possono indicare i valori della tiroide

~December 27, 2024
8 minuti
tsh alterato

Il TSH (ormone tireostimolante) rappresenta un indicatore chiave nella valutazione della funzionalità tiroidea. Prodotto dall’ipofisi, questo ormone agisce come regolatore della tiroide, stimolandone l'attività per garantire un adeguato rilascio degli ormoni tiroidei: la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3). Quando i valori di TSH si discostano dai parametri di riferimento, possono emergere indicazioni significative su alterazioni della tiroide, come ipotiroidismo o ipertiroidismo.

Un livello di TSH superiore alla norma può suggerire un’insufficiente produzione di ormoni tiroidei, tipica dell’ipotiroidismo, spesso associata a condizioni come la tiroidite di Hashimoto o carenze di iodio. Al contrario, valori inferiori al range possono indicare un’iperattività della ghiandola tiroidea, caratteristica dell’ipertiroidismo, che include patologie come la malattia di Graves o noduli tiroidei autonomi.

Quali sono i sintomi tsh alto

Il TSH è una sostanza prodotta dall’ipofisi che regola il funzionamento della tiroide. Livelli elevati di TSH indicano spesso una condizione di ipotiroidismo, in cui la tiroide non produce una quantità sufficiente di ormoni tiroidei (T3 e T4). Questa alterazione può causare una serie di sintomi che, se non riconosciuti e trattati, possono peggiorare nel tempo, influenzando la qualità della vita e la salute generale.

I sintomi associati a livelli elevati di TSH derivano dalla ridotta attività degli ormoni tiroidei, che regolano numerosi processi metabolici e fisiologici. Tra i sintomi più comuni si trovano:

  • stanchezza e debolezza, l’ipotiroidismo rallenta il metabolismo, causando affaticamento persistente e ridotta tolleranza allo sforzo; 

  • aumento di peso, il rallentamento del metabolismo può portare a un aumento di peso non correlato a variazioni nella dieta o nell’attività fisica; 

  • pelle secca e capelli fragili, la carenza di ormoni tiroidei influisce sulla rigenerazione cellulare, causando secchezza cutanea, capelli deboli e perdita di capelli; 

  • intolleranza al freddo, il metabolismo ridotto provoca una diminuzione della produzione di calore corporeo, rendendo i pazienti più sensibili alle basse temperature; 

  • bradicardia, il cuore può battere più lentamente del normale, con possibile sensazione di stanchezza e capogiri; 

  • problemi cognitivi, difficoltà di concentrazione, rallentamento mentale e perdita di memoria possono manifestarsi a causa della ridotta funzione cerebrale;

  • stitichezza, il rallentamento del metabolismo può influenzare anche il tratto gastrointestinale, causando stitichezza cronica; 

  • alterazioni dell’umore, depressione, irritabilità e apatia sono frequenti nei pazienti con ipotiroidismo.

Allo stesso tempo è opportuno sottolineare che le donne con TSH alto possono sperimentare sintomi specifici legati alla funzione riproduttiva, tra cui:

  • irregolarità mestruali, cicli mestruali irregolari o più abbondanti del normale; 

  • infertilità, la ridotta funzione tiroidea può interferire con l’ovulazione, rendendo più difficile il concepimento;

  • complicanze in gravidanza, nei casi di ipotiroidismo non trattato, possono verificarsi aborti spontanei, preeclampsia o ritardo nello sviluppo fetale.

Valori del TSH

I valori di riferimento del TSH possono variare leggermente a seconda del laboratorio, ma generalmente si situano tra 0,4 e 4,0 milliunità internazionali per litro (mIU/L) negli adulti. Tuttavia, alcuni esperti suggeriscono che un intervallo più ristretto, tra 0,5 e 2,5 mIU/L, sia più rappresentativo di una funzione tiroidea ottimale.

Le variazioni nei livelli di TSH possono essere influenzate da:

  • età, nei neonati, i valori di TSH sono più alti rispetto agli adulti. Negli anziani, livelli leggermente superiori possono essere considerati normali; 

  • gravidanza, specialmente nel primo trimestre, i livelli di TSH tendono a diminuire a causa dell’aumento di gonadotropina corionica (hCG); 

  • fattori esterni, stress, farmaci, digiuno o patologie non correlate alla tiroide possono influenzare temporaneamente i livelli di TSH. 

TSH alto quando preoccuparsi

Un TSH elevato è generalmente indicativo di ipotiroidismo, una condizione in cui la tiroide non produce sufficienti ormoni tiroidei. È importante distinguere tra:

  • ipotiroidismo subclinico, livelli di TSH superiori al normale, ma con T3 e T4 ancora nei limiti. Questa condizione è spesso asintomatica e richiede un monitoraggio regolare per valutare eventuali progressioni; 

  • ipotiroidismo conclamato, livelli elevati di TSH associati a T3 e T4 bassi. In questo caso, i sintomi sono evidenti e il trattamento è necessario.


In ogni caso un TSH superiore a 10 mIU/L è considerato clinicamente significativo e richiede intervento. Tuttavia, anche livelli inferiori, associati a sintomi importanti o a fattori di rischio (come una gravidanza), meritano attenzione.


Esami della tiroide, quando farli 

Gli esami della tiroide vengono solitamente prescritti quando ci sono sospetti di alterazioni della funzione tiroidea, basati su sintomi o fattori di rischio. Gli esami principali includono:

  • esame del TSH, è  il primo test per valutare la funzione tiroidea. Valori alterati possono indicare la necessità di ulteriori indagini; 

  • T3 e T4(tiroxina): dove la T4 valuta la quantità totale o libera di ormone tiroideo circolante, mentre la T3 è utile soprattutto per diagnosticare l’ipertiroidismo, poiché è meno influenzato da fattori esterni rispetto al T4; 

  • anticorpi antitiroidei, si indagano gli anti-TPO che indicano una tiroidite autoimmune (es. Hashimoto o Graves) e gli anticorpi anti-tireoglobulina, utili nel monitoraggio di alcune patologie tiroidee; 

  • ecografia tiroidea, un esame di imaging per valutare la struttura e le dimensioni della tiroide. È utile per identificare noduli o alterazioni morfologiche; 

  • scintigrafia tiroidea, un’indagine funzionale per valutare l’attività della tiroide, particolarmente indicata in caso di noduli o sospetti di ipertiroidismo.


Gli esami della tiroide dovrebbero essere considerati in presenza di:

  • sintomi persistenti, stanchezza cronica, aumento di peso, intolleranza al freddo o sudorazione eccessiva; 

  • fattori di rischio, familiarità per malattie tiroidee, gravidanza, età avanzata o esposizione a radiazioni; 

  • monitoraggio di condizioni preesistenti, pazienti con diagnosi di ipotiroidismo o ipertiroidismo in trattamento; 

  • screening preventivo, raccomandato in alcune categorie, come le donne in gravidanza o le persone con malattie autoimmuni.

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Quali sono le cause del TSH alto

Le cause di TSH alto possono essere svariate e devono essere valutate alla luce di diversi fattori da parte di un esperto. Ci sono però alcuni fattori che si presentano con maggiore frequenza: 

  • tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune che distrugge progressivamente la funzione tiroidea e che non sempre si presenta in età precoce; 

  • deficit di iodio, un elemento essenziale per la produzione di ormoni tiroidei; 

  • assunzione di farmaci, si tratta di una causa di TSH alto diffusa in passato e che oggi non ha quasi più riscontro. Erano farmaci come il litio o l’amiodarone, possono aumentare il TSH; 

  • familiarità, avere un parente con problemi di tiroide costituisce un forte indizio; 

Chi si occupa della diagnosi di TSH alto

La diagnosi di TSH alto, e in generale delle disfunzioni tiroidee, è solitamente gestita da diverse figure professionali in ambito medico. Il primo punto di riferimento è spesso il medico di base, che può prescrivere gli esami del sangue per valutare i livelli di TSH, T3 e T4, soprattutto in presenza di sintomi sospetti come stanchezza cronica, aumento di peso o irregolarità mestruali.

Nel caso di risultati alterati, il paziente viene generalmente indirizzato a un endocrinologo, lo specialista delle malattie ormonali e metaboliche. L'endocrinologo è in grado di approfondire la diagnosi mediante test aggiuntivi, come l'analisi degli anticorpi antitiroidei o esami di imaging (ad esempio, ecografia tiroidea o scintigrafia). Questo specialista è responsabile anche della definizione del trattamento più adeguato, che può includere la somministrazione di levotiroxina per l’ipotiroidismo o altre terapie specifiche.

In alcuni casi particolari, come le donne in gravidanza o i pazienti con patologie autoimmuni preesistenti, possono essere coinvolti altri specialisti, tra cui ginecologi e immunologi, per garantire un approccio multidisciplinare. Questo è particolarmente importante quando la funzione tiroidea influenza altre condizioni mediche.

Infine, è essenziale il monitoraggio regolare tramite esami del sangue e visite di controllo, che permette di valutare l’efficacia della terapia e di apportare eventuali aggiustamenti. La diagnosi precoce e una gestione personalizzata sono fondamentali per prevenire complicanze e migliorare la qualità della vita del paziente.

TSH alto, le conseguenze

Il TSH alto può avere conseguenze significative sull’organismo se non trattato tempestivamente. Questa condizione si manifesta principalmente con una riduzione dei livelli di ormoni tiroidei (T3 e T4), che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione del metabolismo, nella salute cardiovascolare, nel funzionamento del sistema nervoso e nella riproduzione.

Tra le conseguenze più comuni troviamo:

  •  alterazioni metaboliche, come un rallentamento del metabolismo basale, che porta ad aumento di peso e difficoltà nel perderlo. Questo rallentamento può anche causare stanchezza cronica, intolleranza al freddo e un generale senso di debolezza muscolare;

  • coinvolgimento del sistema cardiovascolare, con sintomi quali bradicardia (battito cardiaco rallentato) e aumento del rischio di ipertensione diastolica. In casi più avanzati, l’ipotiroidismo può contribuire allo sviluppo di insufficienza cardiaca o aterosclerosi;

  • difficoltà cognitive, come problemi di concentrazione, rallentamento mentale e perdita di memoria. Questi sintomi, associati spesso a depressione o apatia, possono influire negativamente sulla qualità della vita.; 

  • conseguenze sul sistema riproduttivo, nelle donne, il TSH alto può portare a irregolarità mestruali, infertilità o complicanze in gravidanza, come aborti spontanei e ritardi nello sviluppo fetale. Negli uomini, può ridurre il desiderio sessuale e influire sulla qualità dello sperma.

Le complicanze dermatologiche includono pelle secca, capelli fragili e perdita di capelli. Inoltre, nei casi più gravi, il TSH alto non trattato può evolvere in mixedema, una condizione rara ma potenzialmente letale caratterizzata da edema diffuso, ipotermia e riduzione della coscienza.

Infine, è importante sottolineare che un TSH alto prolungato senza trattamento può aggravare patologie croniche preesistenti e ridurre significativamente l’aspettativa di vita. Per questo motivo, una diagnosi precoce e un trattamento adeguato sono fondamentali per prevenire complicanze a lungo termine e mantenere una buona qualità di vita.

FAQ

Quando il tsh è alto

Il TSH è considerato alto quando supera i valori di riferimento, generalmente fissati tra 0,4 e 4,0 mIU/L. Un TSH elevato indica che la tiroide sta lavorando meno del necessario, spesso a causa di ipotiroidismo. Valori particolarmente alti (>10 mIU/L) sono clinicamente significativi e richiedono trattamento, soprattutto se associati a sintomi come stanchezza, aumento di peso, pelle secca e intolleranza al freddo.

Come abbassare il TSH alto?

Per ridurre il TSH alto, è necessario trattare la causa sottostante. L’approccio più comune è la somministrazione di levotiroxina, un ormone sintetico che sostituisce la tiroxina (T4) carente. La dose viene regolata dal medico in base ai risultati degli esami del sangue e alla risposta del paziente. È inoltre importante monitorare regolarmente i livelli di TSH per garantire l’efficacia della terapia e prevenire complicanze.

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AutoreElty

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