Salmonella: cos’è, come si prende e quando è contagiosa

Una cena in famiglia, un barbecue con gli amici, un pasto preparato con cura: spesso, dietro questi momenti di convivialità, si annida una minaccia invisibile, capace di trasformare un’esperienza piacevole in un ricordo di disagio, febbre e malessere gastrointestinale.
Parliamo della salmonella, un batterio insidioso che, pur essendo noto, continua a rappresentare una delle principali cause di infezioni alimentari a livello globale. In Italia, la salmonellosi è una malattia infettiva comune, con oltre 3.000 casi segnalati ogni anno dall'Istituto Superiore di Sanità, a testimonianza della sua persistente diffusione e della necessità di una maggiore consapevolezza.
Che cosa è la salmonella?
La salmonella è un genere di batteri Gram-negativi, appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, ampiamente diffuso in natura e responsabile di una delle più comuni infezioni a trasmissione alimentare a livello globale: la salmonellosi. Questi batteri colonizzano l'intestino di numerosi animali (mammiferi, uccelli, rettili, anfibi) e possono sopravvivere a lungo nell'ambiente, come nel suolo e nell'acqua.
Esistono oltre 2.500 tipi (serotipi) di salmonella, ma solo alcuni sono patogeni per l'uomo. Tradizionalmente, la salmonella viene suddivisa in due grandi gruppi, basati sulla gravità e le manifestazioni cliniche dell'infezione:
salmonella tifoidea e paratifoidea:
Specie: salmonella Typhi (responsabile della febbre tifoide) e salmonella Paratyphi (responsabile della febbre paratifoide A, B, C).
Caratteristiche: Queste forme di salmonella sono tipicamente trasmesse solo da uomo a uomo (anche se gli animali possono fungere da serbatoio asintomatico per S. Typhi). Causano malattie sistemiche gravi, con febbre alta e persistente, malessere generale, dolori addominali, e possono portare a complicazioni serie a carico di vari organi (milza, fegato, intestino). Sono meno comuni nei paesi industrializzati ma rappresentano ancora un problema significativo a livello globale, soprattutto dove le condizioni igienico-sanitarie sono precarie. L'infezione si contrae tipicamente attraverso l'ingestione di acqua o cibo contaminati da feci umane infette.
salmonella non tifoidea (o non tifoidea-paratifoidea):
Specie: Questo gruppo include la stragrande maggioranza dei serotipi di salmonella che causano la salmonellosi alimentare, la forma più comune di infezione da salmonella. Tra i più frequentemente isolati vi sono salmonella Enteritidis e salmonella Typhimurium.
Caratteristiche: Sono zoonosi, il che significa che l'infezione si trasmette principalmente dagli animali all'uomo, prevalentemente attraverso alimenti contaminati. I sintomi sono tipicamente gastrointestinali (diarrea, vomito, crampi addominali) e di solito autolimitanti, ma possono essere gravi in soggetti vulnerabili (neonati, anziani, immunocompromessi).
La comprensione di queste tipologie è cruciale non solo per la diagnosi e il trattamento, ma anche per l'attuazione di misure preventive adeguate. Le forme non tifoidi sono quelle che causano la maggior parte delle infezioni alimentari comuni, mentre le forme tifoidi, sebbene più rare nei nostri contesti, sono associate a patologie molto più severe e sistemiche.
I sintomi della salmonella
I sintomi della salmonellosi (causata da salmonella non tifoidea) possono variare in intensità e gravità a seconda del ceppo batterico, della quantità di batteri ingeriti e, soprattutto, dell'età e dello stato di salute generale dell'individuo. Generalmente, i sintomi compaiono tra le 6 e le 72 ore dall'ingestione del cibo o dell'acqua contaminati.
I sintomi più comuni includono:
diarrea: spesso abbondante, acquosa, talvolta con muco o striature di sangue, che può durare diversi giorni (anche una settimana o più).
febbre: solitamente non molto elevata, ma può raggiungere i 38.5-39°C.
crampi addominali: dolori forti e spasmi nell'addome.
nausea: sensazione di malessere allo stomaco.
vomito: espulsione del contenuto gastrico, soprattutto nelle prime fasi dell'infezione.
mal di testa: cefalea (non emicrania), spesso associata a febbre e disidratazione.
dolori muscolari: mialgia e senso di stanchezza generale.
La maggior parte delle persone sane si riprende dalla salmonellosi entro pochi giorni senza un trattamento specifico, a parte la reidratazione. Tuttavia, la disidratazione è la complicanza più comune e potenzialmente pericolosa, specialmente nei soggetti più vulnerabili.
In alcuni casi, l'infezione può diffondersi dall'intestino al sangue (batteriemia) e da qui ad altri organi, causando infezioni focali (es. meningite, osteomielite), soprattutto in individui con un sistema immunitario compromesso.
Sintomi della salmonella nei bambini
Nei bambini, e in particolare nei neonati e nei lattanti, i sintomi della salmonellosi possono essere più gravi e manifestarsi con maggiore rapidità, aumentando il rischio di complicanze. Il loro sistema immunitario è ancora in via di sviluppo, rendendoli più vulnerabili.
Le manifestazioni che possono differenziare la salmonellosi nei bambini includono:
disidratazione più rapida e grave: i bambini hanno una riserva di liquidi inferiore rispetto agli adulti e perdono liquidi più velocemente con vomito e diarrea. I segni di disidratazione (bocca secca, assenza di lacrime, urina scarsa o assente, occhi infossati, letargia, irritabilità, fontanella infossata nei neonati) sono un campanello d'allarme cruciale e richiedono un'immediata attenzione medica.
febbre più elevata: la febbre può essere più alta e persistente rispetto agli adulti.
maggiore irritabilità e pianto inconsolabile: a causa del malessere generale e dei crampi addominali.
letargia e sonnolenza eccessiva: il bambino può apparire insolitamente apatico e debole.
convulsioni: sebbene rare, in alcuni casi di febbre alta, possono verificarsi convulsioni febbrili.
rischio aumentato di batteriemia e complicanze sistemiche: l'infezione può più facilmente diffondersi nel sangue e causare infezioni gravi in altri organi, come meningite (infiammazione delle membrane che ricoprono cervello e midollo spinale) o osteomielite (infezione delle ossa).
Per questi motivi, in caso di sospetta salmonellosi in un bambino, è sempre consigliabile consultare il pediatra per una valutazione e per prevenire la disidratazione o altre complicanze.
Come si prende la salmonella?
La salmonella è un batterio che si trasmette principalmente attraverso la via feco-orale, il che significa che l'infezione si diffonde quando il batterio, presente nelle feci di animali o persone infette, viene ingerito. Le modalità di trasmissione sono diverse e spesso legate alla catena alimentare o a scarse condizioni igieniche.
Le principali fonti di contagio e modalità di trasmissione includono:
Alimenti contaminati: Questa è la via più comune.
Uova e prodotti a base di uova: Le uova, soprattutto se consumate crude o poco cotte (es. maionese fatta in casa, tiramisù con uova crude, salse, creme), sono una delle principali fonti di salmonella (salmonella Enteritidis). Il batterio può essere presente all'interno dell'uovo o sulla superficie del guscio.
Carne di pollame: Pollo, tacchino, anatra, se crudi o poco cotti, sono un'altra fonte comune. La salmonella può contaminare la carne durante la macellazione.
Carne di maiale e bovina: Anche se meno frequentemente di pollame e uova, possono essere contaminate se poco cotte.
Latte e prodotti lattiero-caseari non pastorizzati: Latte crudo, formaggi freschi non prodotti con latte pastorizzato.
Frutta e verdura: Possono essere contaminate se lavate con acqua inquinata, se coltivate in terreni contaminati da feci animali o se vengono a contatto con carne cruda durante la preparazione.
Prodotti trasformati: Alcuni alimenti trasformati, come burro di arachidi, snack, spezie, possono essere stati contaminati durante la produzione se non vengono rispettati rigorosi standard igienici.
Acqua: L'acqua potabile contaminata, soprattutto in aree con scarso trattamento delle acque reflue, può essere una fonte di infezione.
Contaminazione crociata: Questo fenomeno si verifica quando i batteri presenti su un alimento crudo (es. pollo) si trasferiscono ad altri alimenti pronti per il consumo (es. insalata) attraverso mani, utensili, taglieri o superfici di lavoro non lavati adeguatamente. È una delle cause più frequenti di focolai domestici.
Contatto con animali infetti: Animali domestici (soprattutto rettili come tartarughe e iguane, ma anche polli, anatre, cuccioli) possono essere portatori di salmonella senza mostrare sintomi. Il contatto con le loro feci o con la loro pelle contaminata può trasmettere il batterio all'uomo.
Contatto da persona a persona: Sebbene meno comune della trasmissione alimentare, una persona infetta può trasmettere la salmonella ad altri, soprattutto se non si lava accuratamente le mani dopo essere andato in bagno. Questo rischio è più elevato in ambienti comunitari come ospedali o case di cura.
La chiave per prevenire il contagio è adottare rigorose pratiche igieniche e di sicurezza alimentare, sia a casa che fuori.
salmonella in gravidanza: rischi e quando preoccuparsi
Contrarre la salmonellosi durante la gravidanza è una preoccupazione legittima, data la maggiore vulnerabilità del sistema immunitario materno e i potenziali rischi per il feto. Sebbene nella maggior parte dei casi l'infezione materna sia lieve e autolimitante, vi sono scenari in cui la salmonellosi può comportare complicazioni significative.
Rischi per la madre:
Disidratazione: Vomito e diarrea abbondanti possono portare rapidamente alla disidratazione, che in gravidanza è particolarmente pericolosa. La disidratazione grave può influenzare il flusso sanguigno placentare e causare contrazioni uterine.
Febbre: Una febbre elevata e persistente può essere dannosa per il feto, specialmente nel primo trimestre, ed è associata a un aumentato rischio di alcune malformazioni o complicazioni.
Batteriemia: Se l'infezione si diffonde dall'intestino al circolo sanguigno (batteriemia), può causare una setticemia materna, una condizione grave che richiede un trattamento antibiotico immediato.
Malessere generale: La spossatezza, la nausea, i crampi e il dolore addominale possono essere particolarmente debilitanti per una donna incinta.
Rischi per il feto:
Trasmissione al feto (più rara ma possibile): Se la madre sviluppa una batteriemia, la salmonella può attraversare la placenta e infettare il feto. Questa infezione fetale può essere molto grave.
Parto pretermine: La febbre alta, la disidratazione o una setticemia materna possono innescare un travaglio pretermine, portando a un parto anticipato.
Aborto spontaneo: Nei casi più gravi, soprattutto nel primo trimestre e in presenza di infezione materna severa o non trattata, può esserci un rischio aumentato di aborto spontaneo.
Infezione neonatale: Se il neonato viene esposto alla salmonella durante il parto, può sviluppare un'infezione gastrointestinale o, più raramente, una setticemia.
Quando preoccuparsi e consultare il medico in gravidanza
È fondamentale che una donna incinta con sintomi di salmonellosi consulti immediatamente il proprio medico curante o il ginecologo. Non sottovalutare mai i sintomi gastrointestinali in gravidanza.
È particolarmente urgente se compaiono uno o più dei seguenti segnali:
Vomito o diarrea persistenti e abbondanti: che rendono difficile o impossibile mantenere l'idratazione orale.
Segni di disidratazione: sete intensa, bocca molto secca, urina scarsa o assente, vertigini, debolezza marcata, perdita di coscienza.
Febbre elevata (oltre 38.5°C) o persistente.
Presenza di sangue o muco nelle feci.
Dolore addominale intenso o crampi uterini.
Ridotta attività fetale.
Qualsiasi segno di malessere generale che peggiora rapidamente.
Il medico potrà valutare la necessità di test diagnostici (es. coprocoltura per identificare la salmonella), monitorare l'idratazione e, se necessario, prescrivere una terapia antibiotica sicura per la gravidanza per prevenire la diffusione sistemica dell'infezione e proteggere il feto. L'auto-medicazione è sempre sconsigliata in gravidanza.
FAQ
Quando si parla di salmonellosi?
Si parla di salmonellosi quando una persona sviluppa un'infezione causata da batteri del genere salmonella, tipicamente dopo aver ingerito alimenti o acqua contaminati. I sintomi più comuni includono diarrea, febbre, crampi addominali, nausea e vomito, che solitamente compaiono tra le 6 e le 72 ore dopo l'esposizione. La maggior parte dei casi è lieve e si risolve spontaneamente, ma può essere grave in soggetti vulnerabili.
La salmonella muore con la cottura?
Sì, i batteri della salmonella vengono distrutti dalle alte temperature di cottura. Per eliminare la salmonella, gli alimenti devono raggiungere una temperatura interna di almeno 70°C (160°F) e mantenerla per alcuni minuti. È cruciale cuocere accuratamente carne di pollame, uova e altri alimenti a rischio, assicurandosi che non ci siano parti crude o poco cotte. Questo è il principio fondamentale per prevenire la salmonellosi legata al consumo di cibi contaminati.
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