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Colonscopia: cos'è, come si fa, preparazione, dieta e durata dell'esame

~August 27, 2025
6 minuti

Colonscopia: cos'è, come si fa, preparazione, dieta e durata dell'esame

La colonscopia è l'esame diagnostico di riferimento per l'esplorazione del colon e del retto. La procedura endoscopica consente di visualizzare direttamente la mucosa dell'intestino crasso attraverso l'inserimento di uno strumento flessibile denominato colonscopio, dotato di una telecamera ad alta risoluzione e di una fonte luminosa.

L'esame viene impiegato per diverse finalità cliniche: screening del carcinoma colorettale, diagnosi di patologie infiammatorie croniche intestinali, valutazione di sintomi gastrointestinali persistenti quali sanguinamento rettale, alterazioni dell'alvo, dolore addominale, e follow-up di lesioni precedentemente identificate. Durante la procedura è inoltre possibile effettuare prelievi bioptici e asportare polipi mediante polipectomia endoscopica.

Il colonscopio, inserito attraverso l'ano, viene fatto avanzare progressivamente lungo tutto il decorso del colon fino al cieco, consentendo l'ispezione completa della mucosa durante sia la fase di inserimento che di retrazione. L'insufflazione di anidride carbonica facilita la distensione delle pareti intestinali e migliora la visualizzazione delle strutture anatomiche.

Le tipologie: la colonscopia virtuale esiste?

La colonscopia tradizionale, definita anche colonscopia ottica o convenzionale, non rappresenta l'unica metodica disponibile per l'esplorazione del colon. Esiste infatti la colonscopia virtuale, tecnicamente denominata colonografia TC o colonografia mediante tomografia computerizzata.

La colonscopia virtuale, invece, utilizza la tomografia computerizzata per acquisire immagini dettagliate del colon precedentemente disteso con anidride carbonica. Le immagini ottenute vengono successivamente elaborate da software dedicati che ricostruiscono tridimensionalmente l'anatomia intestinale, simulando una visione endoscopica virtuale delle pareti del colon.

La metodica presenta alcuni vantaggi rispetto alla colonscopia tradizionale: 

  • è meno invasiva

  • non richiede sedazione

  • presenta minor rischio di complicanze

  • può essere completata anche in presenza di stenosi che impedirebbero il passaggio del colonscopio. 

Tuttavia, la colonscopia virtuale non consente l'esecuzione di procedure operative quali biopsie o polipectomie, presenta una sensibilità inferiore per lesioni di piccole dimensioni e comporta esposizione a radiazioni ionizzanti.

La scelta tra le due metodiche dipende dalle indicazioni cliniche specifiche, dalle condizioni del paziente e dall'obiettivo dell'esame. La colonscopia ottica rimane l'esame di prima scelta quando è necessario un approccio diagnostico-terapeutico, mentre quella virtuale può essere considerata in casi selezionati o quando la procedura tradizionale risulti controindicata.

La preparazione della colonscopia

La preparazione intestinale è un elemento fondamentale per il successo dell'esame colonoscopico. Una pulizia intestinale inadeguata può compromettere significativamente la qualità diagnostica della procedura, rendendo difficoltosa l'identificazione di lesioni patologiche e aumentando il rischio di complicanze.

Il processo preparatorio inizia generalmente alcuni giorni prima dell'esame con la modificazione del regime alimentare e culmina nelle 24-48 ore precedenti con l'assunzione di soluzioni purgative specifiche. Il medico fornirà istruzioni dettagliate personalizzate in base alle caratteristiche individuali del paziente e alla tipologia di preparazione prescritta.

Le soluzioni per la pulizia intestinale più comunemente utilizzate includono: 

  • preparazioni a base di polietilenglicole (PEG)

  • soluzioni saline isotoniche

  • preparati a base di solfato di sodio

  • combinazioni di diversi principi attivi. 

Ciascuna formulazione presenta caratteristiche specifiche in termini di volume da assumere, tempi di somministrazione, palatabilità e profilo di tollerabilità.

Durante la fase di preparazione è essenziale mantenere un'adeguata idratazione assumendo abbondanti quantità di liquidi chiari. È inoltre importante seguire scrupolosamente i tempi e le modalità di assunzione indicate dal medico per ottimizzare l'efficacia della pulizia intestinale. 

Eventuali terapie farmacologiche in corso potrebbero richiedere modificazioni temporanee, particolarmente per quanto riguarda anticoagulanti, antiaggreganti e farmaci per il diabete.

La dieta per colonscopia

La dieta preparatoria è una componente essenziale del processo di preparazione intestinale. Il regime alimentare deve essere modificato progressivamente nei giorni precedenti l'esame per ridurre il contenuto di scorie e residui nell'intestino.

Generalmente, 3-5 giorni prima della procedura è consigliabile iniziare una dieta a basso residuo, eliminando alimenti ricchi di fibre, semi, bucce e componenti difficilmente digeribili. 

Gli alimenti da evitare includono: 

  • verdure crude e cotte con buccia

  • frutta fresca e secca

  • cereali integrali

  • legumi

  • carni fibrose

  • latticini con pezzi di frutta o cereali

  • bevande contenenti coloranti rossi o viola.

Negli ultimi giorni prima dell'esame la dieta si restringe ulteriormente, privilegiando alimenti facilmente digeribili quali

  • carni magre

  • pesce

  • uova

  • riso bianco

  • pasta non integrale

  • pane bianco senza semi

  • brodi vegetali filtrati

  • latticini senza residui. 

È fondamentale mantenere un'adeguata idratazione consumando abbondanti quantità di liquidi chiari.

Nelle 24 ore precedenti l'esame è generalmente prescritta una dieta liquida, limitata a brodi chiari, tè, caffè senza latte, succhi di frutta filtrati senza polpa, e bevande zuccherate trasparenti. È categoricamente vietato assumere alimenti solidi nelle ore immediatamente precedenti la procedura, seguendo scrupolosamente le indicazioni fornite dal medico riguardo ai tempi di digiuno.

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Costo e durata della colonscopia

Colonscopia costo

Il costo dell'esame colonoscopico presenta notevoli variazioni in funzione di diversi fattori che ne influenzano significativamente la determinazione economica. La comprensione di questi elementi risulta importante per una corretta pianificazione dell'iter diagnostico: 

  • regime di erogazione: l'esame eseguito in regime di Servizio Sanitario Nazionale comporta il pagamento del solo ticket sanitario, quando dovuto secondo i criteri di esenzione vigenti, mentre l'esecuzione presso strutture private o in regime di libera professione intramoenia presenta costi significativamente superiori.

  • tipologia di struttura sanitaria: ospedali pubblici, case di cura private convenzionate, cliniche private e centri specialistici applicano tariffari differenti in relazione ai propri modelli organizzativi ed economici. La localizzazione geografica influenza inoltre i costi, con differenze sostanziali tra diverse regioni e aree urbane.

  • complessità della procedura: una colonscopia diagnostica semplice presenta costi inferiori rispetto a procedure che richiedano interventi operativi quali polipectomie, biopsie multiple o trattamenti endoscopici complessi. L'eventuale necessità di anestesia generale anziché sedazione cosciente comporta costi aggiuntivi per l'assistenza anestesiologica

  • prestazioni accessorie complementari, quali consulenze specialistiche pre-procedurali, esami ematochimici di controllo, monitoraggio post-operatorio prolungato, e l'eventuale esame istologico di campioni bioptici, contribuiscono all'incremento del costo complessivo dell'iter diagnostico-terapeutico.

Colonscopia quanto dura

La durata dell'esame colonoscopico è influenzata da molteplici variabili che rendono difficoltosa una stima temporale standardizzata: 

  • complessità anatomica: la presenza di anse colicamente tortuose, diverticolosi significativa, precedenti interventi chirurgici addominali con aderenze, o varianti anatomiche può prolungare considerevolmente i tempi di esecuzione. Al contrario, un'anatomia favorevole consente progressioni più rapide dello strumento.

  • qualità della preparazione intestinale: una pulizia ottimale permette una progressione fluida e una visualizzazione efficace della mucosa, mentre una preparazione inadeguata richiede frequenti lavaggi, aspirazioni e manovre aggiuntive che prolungano significativamente l'esame.

  • finalità dell'esame: una colonscopia puramente diagnostica richiede tempi minori rispetto a procedure che prevedano l'esecuzione di biopsie multiple, polipectomie o trattamenti endoscopici complessi. Il numero, le dimensioni e la localizzazione delle lesioni identificate influenzano proporzionalmente la durata della procedura.

L'esperienza dell'operatore e la tipologia di sedazione utilizzata costituiscono ulteriori variabili significative. Endoscopisti esperti tendono a completare l'esame più rapidamente, mentre l'utilizzo di sedazione profonda può richiedere tempi aggiuntivi per l'induzione e il risveglio del paziente, oltre alle necessarie fasi di monitoraggio post-procedurale.

Quando viene richiesta la colonscopia?

La colonscopia può essere prescritta dal medico in diverse circostanze cliniche, che si distinguono principalmente in indicazioni di screening, diagnostiche e di sorveglianza.

  • Screening del carcinoma colorettale: la colonscopia rappresenta l'esame gold standard per lo screening del tumore del colon-retto nella popolazione a rischio standard, generalmente raccomandata a partire dai 50 anni di età con cadenza decennale in assenza di fattori di rischio aggiuntivi. Per soggetti con familiarità positiva per carcinoma colorettale o poliposi adenomatosa familiare, lo screening può essere anticipato e la frequenza modificata secondo specifici protocolli.

  • Indicazioni diagnostiche sintomatiche: l'esame è indicato in presenza di sintomi gastrointestinali persistenti quali sanguinamento rettale occulto o manifesto, modificazioni significative dell'alvo (diarrea o stipsi persistente), dolore addominale cronico, anemia sideropenica di origine sconosciuta, e calo ponderale inspiegato. La colonscopia è inoltre raccomandata per la valutazione di masse addominali palpabili, alterazioni radiologiche del colon evidenziate da altri esami di imaging, e per la ricerca eziologica di sindromi da malassorbimento.

  • Sorveglianza e follow-up: la procedura è essenziale nel monitoraggio di pazienti con storia di polipi adenomatosi, precedente carcinoma colorettale, malattie infiammatorie croniche intestinali (morbo di Crohn, colite ulcerosa), e sindromi genetiche predisponenti. I protocolli di sorveglianza prevedono tempistiche specifiche in relazione al tipo, numero e caratteristiche istologiche delle lesioni identificate.

La colonscopia operativa è indicata per l'asportazione endoscopica di polipi, il trattamento di sanguinamenti digestivi bassi, la dilatazione di stenosi benigne, il posizionamento di protesi enterali, e la marcatura preoperatoria di lesioni. In urgenza, l'esame può essere richiesto per la gestione di complicanze acute quali sanguinamenti massivi, volvoli, e corpi estranei.

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AutoreElty

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