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Calcoli alla colecisti: cause, esami e analisi preventive

Revisionato da: Elty~November 15, 2024
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calcoli colecisti

I calcoli alla colecisti, conosciuti anche come calcoli biliari, sono formazioni solide che si sviluppano all'interno della cistifellea (nota anche come colecisti), un piccolo organo situato sotto il fegato. 

La cistifellea ha il compito di immagazzinare la bile, un fluido prodotto dal fegato che facilita la digestione dei grassi: quando i componenti della bile si accumulano e si cristallizzano, si formano i calcoli biliari, che possono variare in dimensioni e composizione. 

I calcoli alla colecisti possono essere comuni e talvolta a sintomatici, sebbene nella maggior parte dei casi si manifestino con sintomi dolorosi, ossia le coliche alla colecisti. Individuare tempestivamente questa condizione è fondamentale per gestirla in modo efficace e prevenire le complicazioni che possono comprometterne la salute generale.

Le cause dei calcoli alla colecisti

I calcoli alla colecisti, noti anche come calcoli alla cistifellea, si formano quando i componenti della bile - come il colesterolo e la bilirubina - diventano troppo concentrati, favorendo la cristallizzazione. Esistono principalmente due tipi di calcoli biliari: calcoli di colesterolo e calcoli pigmentari. I calcoli di colesterolo sono i più comuni e si formano quando la bile contiene troppo colesterolo rispetto alla sua capacità di scioglierlo. In questo caso, il colesterolo in eccesso si aggrega e forma cristalli che poi si trasformano in calcoli. I calcoli pigmentari, invece, sono costituiti principalmente da bilirubina e si formano in situazioni in cui vi è un'eccessiva produzione di questa sostanza, come avviene nelle malattie emolitiche o nelle patologie epatiche croniche.

Ci sono diversi fattori che possono contribuire alla formazione dei calcoli alla colecisti:

  • eccesso di colesterolo nella bile, ossia quando il fegato produce una quantità di colesterolo superiore a quella che la bile è in grado di smaltire si formano i calcoli di colesterolo. Questo può essere dovuto a una dieta ricca di grassi saturi o a un metabolismo alterato del colesterolo. Alcuni studi suggeriscono che anche una predisposizione genetica possa influenzare il metabolismo del colesterolo e aumentare il rischio di formazione di calcoli; 

  • eccesso di bilirubina, alcune condizioni, come le infezioni delle vie biliari, la cirrosi epatica e le malattie che causano la distruzione accelerata dei globuli rossi, portano a un'eccessiva produzione di bilirubina, che può favorire la formazione dei calcoli pigmentari. La bilirubina in eccesso forma cristalli che, nel tempo, si aggregano e danno origine ai calcoli; 

  • stasi biliare, quando la cistifellea non si contrae in modo efficace, provocando il ristagno della bile e favorendo quindi la formazione di calcoli. Questo può accadere in caso di digiuno prolungato, gravidanza o con l'uso di farmaci che riducono la motilità della cistifellea. La ridotta motilità della cistifellea impedisce il normale svuotamento della bile, favorendo il ristagno e la successiva cristallizzazione.

Al contempo è importante tenere presente alcuni fattori di rischio: 

  • le donne sono naturalmente più predisposte a sviluppare calcoli biliari a causa degli estrogeni, che aumentano il colesterolo nella bile e riducono la contrazione della cistifellea. Le gravidanze multiple e l'uso di contraccettivi orali possono aumentare ulteriormente il rischio. Gli ormoni femminili, infatti, influenzano il metabolismo dei lipidi e il tono muscolare della cistifellea, rendendo più probabile la formazione di calcoli; 

  • progredire dell’età, il rischio di formazione dei calcoli aumenta con l'età, soprattutto dopo i 40 anni. Con l'avanzare dell'età, la motilità della cistifellea tende a diminuire, favorendo il ristagno della bile e la formazione di calcoli. Inoltre, il metabolismo dei grassi può diventare meno efficiente, aumentando il rischio di accumulo di colesterolo nella bile; 

  • obesità, è uno dei principali fattori di rischio per i calcoli alla colecisti, in quanto questa condizione può portare ad un aumento della produzione di colesterolo e alla conseguente alterazione della funzionalità della cistifellea. Le persone obese hanno un rischio maggiore di sviluppare calcoli a causa dell'elevato contenuto di colesterolo nella bile e della ridotta capacità di svuotamento della cistifellea.

  • rapida perdita di peso, come nel caso di diete drastiche o chirurgia bariatrica, può portare a un eccesso di colesterolo nella bile e favorire la formazione di calcoli. La rapida perdita di peso provoca uno squilibrio nel metabolismo dei grassi, con conseguente aumento della concentrazione di colesterolo nella bile.

  • familiarità, la predisposizione genetica gioca un ruolo importante. Se uno o più membri della famiglia hanno sofferto di calcoli alla colecisti, è più probabile che anche altri membri sviluppino questa condizione. Alcuni studi suggeriscono che i geni che regolano il metabolismo del colesterolo e la motilità della cistifellea possano essere ereditati, aumentando il rischio di calcoli.

Inoltre, non bisogna dimenticare come una dieta ricca di grassi saturi e povera di fibre aumenta il rischio di sviluppare calcoli. Al contrario, abitudini alimentari equilibrate che portano ad assumere una quantità sufficiente di fibre può contribuire a ridurre il rischio. Gli alimenti ad alto contenuto di grassi saturi stimolano una produzione eccessiva di colesterolo, mentre una dieta ricca di fibre favorisce il normale flusso della bile e la prevenzione del ristagno.

Esami per la diagnosi dei calcoli alla colecisti

La diagnosi dei calcoli alla colecisti inizia con una valutazione clinica basata sui sintomi riportati dal paziente, tra cui il dolore nella parte superiore destra dell'addome (non posteriore come nel caso dei calcoli renali), nausea, vomito e, in alcuni casi, ittero. Tuttavia, per confermare la presenza dei calcoli, è necessario ricorrere a esami di imaging e altre analisi diagnostiche.

L'ecografia addominale è l'esame di prima scelta per la diagnosi dei calcoli biliari. Si tratta di un esame non invasivo che utilizza onde sonore per produrre immagini degli organi interni e, di conseguenza, permette di visualizzare la cistifellea e i calcoli al suo interno con grande precisione. È un esame rapido, sicuro e facilmente disponibile, che consente di rilevare la presenza di calcoli e di valutare l'eventuale presenza di infiammazione o altre anomalie. L'ecografia è particolarmente utile per identificare anche i calcoli più piccoli e per valutare lo stato generale della cistifellea.

In alcuni casi, può essere utilizzata la radiografia addominale, anche se la sua utilità è limitata ai calcoli che contengono una significativa quantità di calcio, rendendoli visibili nelle immagini radiografiche. Poiché la maggior parte dei calcoli di colesterolo non è radiopaca, l'uso della radiografia è meno comune rispetto all'ecografia. La radiografia può comunque essere utile in situazioni particolari, come la valutazione di calcoli di grandi dimensioni o in combinazione con altri esami.

Un altro esame utile è la colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP), che combina endoscopia e radiografia per visualizzare i dotti biliari e pancreatici. L'ERCP viene utilizzata soprattutto per identificare calcoli nei dotti biliari e può anche essere utilizzata come procedura terapeutica per rimuovere i calcoli che ostruiscono il dotto biliare. Durante l'ERCP, un endoscopio viene inserito attraverso la bocca fino al duodeno, permettendo al medico di iniettare un mezzo di contrasto nei dotti biliari e di visualizzarli con l'aiuto di raggi X.

La tomografia computerizzata (TC) può essere utilizzata in casi particolari per individuare complicanze legate ai calcoli alla colecisti, come la colecistite acuta o l'ostruzione biliare. La TC fornisce immagini dettagliate degli organi interni e può aiutare a identificare eventuali problematiche che l'ecografia potrebbe non rilevare. La TC è particolarmente utile nei pazienti con sintomi gravi o quando si sospettano complicanze come l'ascesso o la perforazione della cistifellea.

Infine, la colangio-risonanza magnetica (MRCP) è un esame non invasivo che utilizza la risonanza magnetica per visualizzare i dotti biliari e la cistifellea. È particolarmente utile per individuare calcoli nei dotti biliari e per valutare eventuali anomalie nelle vie biliari. La MRCP è preferita nei casi in cui sia necessario un esame dettagliato senza l'uso di radiazioni ionizzanti, ed è spesso utilizzata per pianificare eventuali interventi terapeutici.

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Analisi preventive per ridurre il rischio di calcoli alla colecisti

La prevenzione dei calcoli alla colecisti si basa principalmente su cambiamenti nello stile di vita e nell'alimentazione. Sebbene non sia sempre possibile prevenire completamente la formazione dei calcoli, adottare abitudini sane può ridurre significativamente il rischio.

Una delle principali misure preventive è seguire una dieta equilibrata: ridurre l'assunzione di grassi saturi e colesterolo e aumentare il consumo di fibre è fondamentale per prevenire la formazione dei calcoli. Gli alimenti ricchi di fibre, come frutta, verdura e cereali integrali, favoriscono una buona digestione e riducono il ristagno della bile nella cistifellea. È inoltre consigliabile evitare diete drastiche o digiuni prolungati, poiché possono alterare il normale flusso della bile e favorire la formazione di calcoli. Alcuni studi suggeriscono che una dieta ricca di grassi insaturi, come quelli presenti nell'olio d'oliva e nel pesce, possa avere un effetto protettivo contro la formazione dei calcoli.

Mantenere un peso forma corporeo è un altro fattore importante per prevenire i calcoli alla colecisti: infatti, l'obesità è strettamente correlata alla formazione dei calcoli biliari, quindi perdere peso in modo graduale e mantenere un indice di massa corporea (IMC) adeguato può ridurre il rischio. È importante evitare di perdere peso troppo rapidamente, poiché ciò potrebbe avere l'effetto opposto e aumentare la probabilità di sviluppare calcoli. Un piano alimentare bilanciato e l'attività fisica regolare sono fondamentali per raggiungere e mantenere un peso sano.

L'attività fisica regolare è un altro elemento cruciale per la prevenzione. L'esercizio fisico non solo contribuisce a mantenere un peso sano, ma aiuta anche a migliorare la motilità della cistifellea, riducendo il rischio di ristagno della bile e, di conseguenza, la formazione di calcoli. Attività come camminare, nuotare e fare esercizi aerobici sono particolarmente indicate per migliorare la salute generale e favorire il corretto funzionamento della cistifellea.

Limitare il consumo di alcol e evitare il fumo sono altri aspetti importanti per la salute della cistifellea. L'alcol e il fumo possono avere effetti negativi sul fegato e sulla cistifellea, aumentando il rischio di sviluppare problemi biliari, inclusi i calcoli. L'abuso di alcol può alterare la composizione della bile e ridurre la capacità del fegato di metabolizzare il colesterolo, mentre il fumo è stato associato a una ridotta motilità della cistifellea.

Monitorare le condizioni di salute preesistenti è fondamentale, soprattutto per le persone che hanno già un rischio elevato di sviluppare calcoli alla colecisti. Ad esempio, i pazienti con diabete, cirrosi epatica o malattie emolitiche dovrebbero sottoporsi a controlli regolari per monitorare la funzione della cistifellea e dei dotti biliari. In alcuni casi, il medico potrebbe consigliare l'uso di farmaci specifici per ridurre il rischio di formazione di calcoli, come l'acido ursodesossicolico, che può aiutare a prevenire la cristallizzazione del colesterolo nella bile. Inoltre, è importante mantenere sotto controllo altre condizioni di salute, come l'iperlipidemia, che possono aumentare il rischio di formazione di calcoli.

FAQ

Cosa sono i calcoli alla colecisti?

I calcoli alla colecisti, noti anche come calcoli biliari o calcoli alla cistifellea, sono depositi solidi che si formano nella cistifellea a partire dai componenti della bile, come il colesterolo o la bilirubina. Questi calcoli possono variare in dimensione, da piccoli granelli di sabbia a formazioni di grandi dimensioni, e possono essere asintomatici o causare sintomi dolorosi.

Quali sono le principali cause dei calcoli alla colecisti?

I calcoli alla colecisti si formano principalmente a causa di un eccesso di colesterolo o bilirubina nella bile, o per un'inadeguata contrazione della cistifellea. Le cause includono una dieta ricca di grassi, condizioni mediche come la cirrosi epatica e malattie emolitiche, nonché fattori genetici e ormonali.

Quali sono i fattori di rischio per la formazione dei calcoli biliari?

I principali fattori di rischio includono il sesso femminile, l'età superiore ai 40 anni, l'obesità, una dieta ricca di grassi saturi e povera di fibre, perdita di peso rapida e la presenza di familiarità per calcoli biliari. Gli estrogeni aumentano il rischio di formazione dei calcoli, rendendo le donne più predisposte rispetto agli uomini.

Come vengono diagnosticati i calcoli alla colecisti?

La diagnosi inizia con una valutazione dei sintomi, seguita da esami di imaging. L'ecografia addominale è il metodo di prima scelta, poiché è un esame non invasivo e molto accurato per rilevare i calcoli. Altri esami utilizzati includono la radiografia addominale, la colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) e la tomografia computerizzata (TC) nei casi più complessi.

Quali sintomi indicano la presenza di calcoli alla colecisti?

I calcoli alla colecisti possono causare coliche biliari, un dolore intenso e improvviso nella parte superiore destra dell'addome, che può irradiarsi alla schiena o alla spalla destra. Altri sintomi includono nausea, vomito, indigestione, e in alcuni casi, ittero (ingiallimento della pelle e degli occhi) se i calcoli ostruiscono i dotti biliari

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