Sindrome dell'ovaio policistico: sintomi e cause

Un ciclo mestruale che si fa sempre più irregolare, qualche chilo di troppo che sembra impossibile da perdere, un’acne ostinata che non passa nonostante i trattamenti. Sono sintomi che molte donne liquidano come fastidi temporanei, ma che spesso nascondono una realtà ben più complessa: la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Questa patologia, che colpisce milioni di donne nel mondo, è molto più di un semplice squilibrio ormonale. È una condizione che può interferire con la fertilità, influenzare il metabolismo e, a lungo termine, aumentare il rischio di diabete e malattie cardiovascolari.
Conosciuta e studiata da decenni, la PCOS rimane però spesso sottodiagnosticata, lasciando molte pazienti senza risposte chiare.
Cos’è l’ovaio policistico
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS, Polycystic Ovary Syndrome) è un disturbo endocrino complesso che interessa le donne in età fertile. Si caratterizza per un’alterazione del funzionamento delle ovaie, con produzione eccessiva di androgeni (ormoni maschili), cicli mestruali irregolari e presenza di cisti multiple nelle ovaie. Questi squilibri ormonali compromettono il normale processo ovulatorio, causando difficoltà di concepimento e altri sintomi metabolici e dermatologici.
Dal punto di vista clinico, la diagnosi viene effettuata sulla base di criteri specifici: iperandrogenismo, disfunzione ovulatoria e aspetto policistico delle ovaie all’ecografia. La presenza di almeno due di questi elementi è sufficiente per identificare la sindrome.
Le prime descrizioni della sindrome risalgono al 1721, quando il medico italiano Antonio Vallisneri osservò donne con sintomi di irsutismo, obesità e infertilità. Tuttavia, fu solo nel 1935 che i medici americani Stein e Leventhal ne delinearono il quadro clinico completo, descrivendo la cosiddetta sindrome di Stein-Leventhal, oggi nota come sindrome dell’ovaio policistico.
Con il passare degli anni, la comprensione della PCOS è notevolmente progredita. Negli anni ‘90, studi più approfonditi hanno evidenziato il ruolo cruciale della resistenza all’insulina e delle alterazioni metaboliche nella patogenesi della sindrome. Attualmente, la PCOS viene considerata una malattia sistemica che può influenzare non solo la fertilità, ma anche il metabolismo e la salute cardiovascolare.
I sintomi dell'ovaio policistico
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una condizione caratterizzata da un ampio spettro di sintomi che possono manifestarsi con intensità e modalità diverse da donna a donna. Alcuni segnali sono evidenti sin dalla pubertà, mentre altri possono comparire più tardi, spesso in concomitanza con difficoltà nel concepimento o alterazioni metaboliche.
Cicli mestruali irregolari
Uno dei sintomi più comuni della PCOS è l’irregolarità mestruale, causata dall’assenza o dalla riduzione dell’ovulazione. Si può manifestare con:
Oligomenorrea: cicli mestruali poco frequenti (intervallo superiore a 35 giorni)
Amenorrea: assenza di mestruazioni per oltre tre mesi consecutivi
Mestruazioni abbondanti o irregolari, quando presenti
La disfunzione ovulatoria è il principale responsabile delle difficoltà di concepimento nelle donne affette da PCOS.
Iperandrogenismo: i sintomi legati all’eccesso di androgeni
L’iperandrogenismo, ossia l’eccessiva produzione di ormoni maschili, è un’altra caratteristica distintiva della sindrome e si manifesta con diversi segni clinici:
Irsutismo: crescita di peli in eccesso su viso, torace, addome e schiena, secondo un pattern maschile
Acne da ovaio policistico, spesso localizzata su viso, petto e schiena
Diradamento dei capelli o alopecia androgenetica, simile alla calvizie maschile
Questi sintomi possono avere un forte impatto psicologico, compromettendo l’autostima e la qualità della vita delle pazienti.
Sintomi metabolici
La PCOS è strettamente associata a una resistenza all’insulina, che aumenta il rischio di sviluppare disturbi metabolici come obesità e diabete di tipo 2. I sintomi metabolici più frequenti includono:
Aumento di peso, spesso localizzato nella regione addominale
Difficoltà a perdere peso, nonostante una dieta equilibrata e l’attività fisica
Macchie scure sulla pelle (acanthosis nigricans), visibili su collo, ascelle o pieghe cutanee, un segnale di insulino-resistenza
Alterazioni dell’umore e sintomi psicologici
La PCOS non si limita ai sintomi fisici. Molte donne sperimentano:
Ansia
Disturbi del sonno e affaticamento cronico
Questi sintomi sono spesso sottovalutati, ma hanno un impatto significativo sul benessere generale e meritano un’adeguata attenzione clinica.
Sintomi cutanei
Oltre all’acne e all’acanthosis nigricans, alcune pazienti possono sviluppare:
Pelle grassa e forfora, legate all’eccessiva attività delle ghiandole sebacee
Cheratosi pilare, una condizione che provoca piccoli ispessimenti sulla pelle
Ovaio policistico e insulino resistenza, c’è una correlazione?
Tra le manifestazioni più rilevanti dell’ovaio policistico, oltre ai sintomi riproduttivi e dermatologici, si evidenziano alterazioni metaboliche significative, tra cui la resistenza all’insulina, ossia una condizione in cui le cellule del corpo, soprattutto quelle muscolari, adipose e del fegato, non rispondono adeguatamente all’azione dell’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che regola i livelli di glucosio nel sangue. Per compensare questa ridotta sensibilità, il pancreas aumenta la produzione di insulina, portando a livelli elevati di insulina nel sangue (iperinsulinemia). Nel lungo termine, questa condizione può favorire l’insorgenza di diabete e altre patologie metaboliche.
La resistenza all’insulina è presente fino al 22% delle donne con PCOS, indipendentemente dal peso corporeo. Questo legame è particolarmente rilevante, poiché l’iperinsulinemia agisce direttamente sulle ovaie, stimolando la produzione di androgeni (ormoni maschili), come il testosterone, e contribuendo all’iperandrogenismo, uno dei sintomi cardine della sindrome.
Gli effetti dell’insulino-resistenza sulla PCOS si manifestano con alcuni sintomi canonici della sindrome, ma anche aumento del peso e obesità centrale, particolarmente frequenti nelle pazienti con insulino-resistenza. Da non sottovalutare anche la comparsa di macchie scure sulla pelle (acanthosis nigricans), un segno cutaneo tipico che si manifesta su collo, ascelle e pieghe cutanee
In questo caso specifico, la diagnosi di insulino-resistenza non si basa esclusivamente sui sintomi, ma richiede esami di laboratorio specifici. Tra i più utilizzati vi sono:
Glicemia e insulina a digiuno
Indice HOMA-IR (Homeostasis Model Assessment for Insulin Resistance), un parametro calcolato per stimare la sensibilità all’insulina
Test di tolleranza al glucosio orale (OGTT), che valuta la risposta del corpo all’assunzione di glucosio
Questi esami permettono di identificare precocemente la condizione e di intervenire con strategie mirate per ridurre il rischio di complicanze metaboliche.
Ovaio policistico e gravidanza, come affrontarla
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una delle principali cause di infertilità femminile, ma ciò non significa che una gravidanza sia impossibile. Con una corretta gestione medica e alcuni cambiamenti nello stile di vita, molte donne con PCOS riescono a concepire e portare a termine una gravidanza sana. Affrontare la PCOS in ottica riproduttiva richiede una strategia mirata, che combina monitoraggio medico, trattamenti specifici e attenzione ai fattori metabolici.
PCOS e infertilità: il legame
La PCOS è caratterizzata da una disfunzione ovulatoria, che riduce le possibilità di concepimento. L’assenza o l’irregolarità dell’ovulazione è uno dei principali ostacoli per le donne con questa sindrome. Inoltre, l’iperandrogenismo (eccesso di ormoni maschili) e la resistenza all’insulina contribuiscono ulteriormente a complicare il quadro riproduttivo.
I problemi di fertilità, tuttavia, non riguardano tutte le donne con PCOS. Alcune possono ovulare spontaneamente e concepire senza difficoltà, mentre altre necessitano di un trattamento mirato per indurre l’ovulazione.
Come affrontare la gravidanza con la PCOS
Affrontare una gravidanza con la PCOS inizia con una valutazione accurata dello stato di salute generale. È fondamentale consultare uno specialista in ginecologia ed endocrinologia riproduttiva per monitorare i livelli ormonali, la funzionalità ovarica e il metabolismo.
Un esame approfondito dovrebbe includere:
Ecografia transvaginale, per valutare la presenza di cisti ovariche
Dosaggio ormonale, per controllare i livelli di FSH, LH, androgeni e insulina
Test di tolleranza al glucosio e profilo lipidico, per identificare eventuali rischi metabolici
Dieta e attività fisica giocano un ruolo cruciale nella gestione della PCOS e nel miglioramento della fertilità. Una riduzione del peso corporeo, anche del 5-10%, può migliorare significativamente l’ovulazione e la risposta ai trattamenti. Si raccomanda una dieta a basso indice glicemico, ricca di fibre e povera di zuccheri semplici, associata a un’attività fisica regolare.
In caso di difficoltà a concepire, il ginecologo può prescrivere terapie specifiche per stimolare l’ovulazione. I trattamenti più comuni includono:
Clomifene citrato, un farmaco di prima linea per indurre l’ovulazione
Letrozolo, spesso utilizzato come alternativa al clomifene, soprattutto in caso di insuccesso iniziale
Gonadotropine, iniezioni di ormoni per stimolare la crescita follicolare nelle fasi avanzate del trattamento
Metformina, particolarmente utile per le donne con resistenza all’insulina
In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), come l’inseminazione intrauterina (IUI) o la fecondazione in vitro (FIVET).
Una volta ottenuta la gravidanza, il monitoraggio deve essere particolarmente attento. Le donne con PCOS presentano un rischio maggiore di complicanze come:
aborto spontaneo
diabete gestazionale, diagnosticato attraverso la curva glicemica.
ipertensione gravidica e preeclampsia
parto pretermine
Per questo motivo, è fondamentale seguire un percorso di gravidanza a rischio, con controlli regolari e un’attenzione speciale alla salute metabolica.
Ovaio policistico come si scopre
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una patologia endocrina complessa che richiede un’attenta valutazione clinica e strumentale per una diagnosi accurata.
La visita ginecologica: il primo passo nella diagnosi
La diagnosi della PCOS inizia con la visita ginecologica, durante la quale lo specialista raccoglie informazioni fondamentali sulla storia clinica della paziente. Questo momento è cruciale per identificare i sintomi principali e valutare i fattori di rischio.
L’anamnesi si concentra su diversi aspetti:
Irregolarità mestruali: assenza di mestruazioni (amenorrea), cicli lunghi (oligomenorrea) o mestruazioni abbondanti e irregolari.
Sintomi di iperandrogenismo: crescita eccessiva di peli (irsutismo), acne persistente e perdita di capelli con pattern maschile (alopecia androgenetica).
Difficoltà a concepire, uno dei motivi più comuni per cui le pazienti si rivolgono al ginecologo.
Segni metabolici, come aumento di peso, obesità centrale e macchie scure sulla pelle (acanthosis nigricans), che indicano insulino-resistenza.
Durante la visita, il ginecologo esegue un esame fisico per valutare la presenza di segni clinici riconducibili alla PCOS e, in base ai risultati, può raccomandare ulteriori accertamenti diagnostici, primo fra tutti l’ecografia transvaginale.
L’ecografia transvaginale: lo strumento principale per la diagnosi
L’ecografia transvaginale è uno degli strumenti più importanti per diagnosticare la sindrome dell’ovaio policistico. Questo esame non invasivo consente di visualizzare in dettaglio la struttura delle ovaie e identificare le caratteristiche tipiche della patologia.
Ovaio normale vs. ovaio policistico
Nell’ovaio normale, l’ecografia mostra una struttura regolare, con pochi follicoli di dimensioni comprese tra 2 e 10 mm, distribuiti in modo omogeneo. Il volume ovarico è inferiore a 10 cm³.
In un ovaio policistico, invece, l’ecografia rivela segni specifici:
Aumento del volume ovarico (oltre 10 cm³)
Presenza di numerosi follicoli antrali (più di 12 per ovaio) con un diametro compreso tra 2 e 9 mm
Disposizione periferica dei follicoli, che conferisce all’ovaio l’aspetto caratteristico “a collana di perle”
Stroma ovarico iperecogeno, indicativo di un’iperplasia del tessuto interno
Questi criteri ecografici, associati ai sintomi clinici e ai dati raccolti durante la visita ginecologica, permettono di confermare la diagnosi di PCOS, secondo i criteri di Rotterdam, che richiedono la presenza di almeno due dei seguenti:
Irregolarità ovulatoria (oligomenorrea o amenorrea)
Segni clinici o biochimici di iperandrogenismo
Aspetto policistico delle ovaie all’ecografia
Diagnosi differenziale e approfondimenti
Durante la visita e l’esame ecografico, il ginecologo deve escludere altre condizioni che possono presentare sintomi simili alla PCOS, come:
Iperplasia surrenalica congenita
Tumori ovarici o surrenalici produttori di androgeni
Disturbi tiroidei o iperprolattinemia
In alcuni casi, per completare il quadro diagnostico, possono essere prescritti esami del sangue per valutare i livelli di FSH, LH, testosterone, SHBG, insulina e glicemia, oltre a test per escludere altre patologie endocrine.
Il ruolo del monitoraggio ecografico
L’ecografia transvaginale non è solo uno strumento diagnostico, ma può essere utilizzata anche per monitorare l’evoluzione della patologia e valutare la risposta ai trattamenti. In particolare, nelle pazienti in cerca di gravidanza o in terapia per regolare il ciclo mestruale, il monitoraggio ecografico periodico consente di adattare le strategie terapeutiche alle necessità specifiche.
Si può guarire dall’ovaio policistico?
La PCOS non scompare spontaneamente, ma i sintomi possono variare nel tempo e ridursi, soprattutto dopo i 40 anni, quando la produzione ormonale diminuisce fisiologicamente. Ciò non significa che la malattia sia scomparsa, ma che la sintomatologia può diventare meno evidente.
Sebbene non esista una cura definitiva, molte donne con PCOS riescono a tenere sotto controllo la malattia, vivendo senza particolari limitazioni. La chiave sta nella diagnosi precoce e in una gestione continua e multidisciplinare, che coinvolga ginecologo, endocrinologo e nutrizionista, per personalizzare il trattamento in base alle esigenze specifiche di ogni paziente.
Prenota ora una Visita Ginecologica
Cerca la prestazione medica di cui hai bisogno.
AutoreElty
Specializzati in tematiche di salute e benessere, ci impegniamo a fornirvi informazioni precise, aggiornate e facilmente accessibili per aiutarvi a vivere una vita più sana.
Chi siamo?
Elty è composto da un team di esperti in salute pubblica, nutrizionisti, medici e giornalisti scientifici. Uniamo le nostre diverse competenze per portarvi articoli che coprono un'ampia gamma di argomenti, dalla nutrizione alla salute mentale, dalla prevenzione delle malattie agli ultimi ritrovati della medicina.
La nostra missione
La nostra missione è chiarire il complesso mondo della salute e del benessere, rendendolo accessibile a tutti. Crediamo fermamente che un pubblico informato sia un pubblico più sano, e ci impegniamo a mantenervi aggiornati con contenuti affidabili e ben ricercati.
Articoli correlati
Scopri altri articoli per prenderti cura della tua salute...