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Paracetamolo: cos’è, a cosa serve, controindicazioni ed effetti collaterali

~October 08, 2025
9 minuti
paracetamolo

Il paracetamolo è probabilmente il farmaco più conosciuto e utilizzato al mondo per trattare dolore e febbre. Lo trovi in ogni casa, ma conosci davvero come funziona, quando prenderlo e quali precauzioni seguire? Facciamo chiarezza su questo medicinale tanto comune quanto importante, per usarlo in modo sicuro ed efficace.

Che cosa è il paracetamolo?

Il paracetamolo, conosciuto anche come acetaminofene nei paesi anglosassoni, è un farmaco analgesico (antidolorifico) e antipiretico (che abbassa la febbre). È uno dei medicinali più utilizzati al mondo da oltre 70 anni, disponibile senza ricetta medica in molte formulazioni.

Dal punto di vista chimico, il paracetamolo è un derivato para-aminofenolico. Il suo meccanismo d'azione non è completamente compreso, ma si ritiene agisca principalmente a livello del sistema nervoso centrale, inibendo la sintesi delle prostaglandine, sostanze che contribuiscono alla percezione del dolore e alla regolazione della temperatura corporea.

A differenza di altri antidolorifici come i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), il paracetamolo ha un'azione antinfiammatoria molto limitata o trascurabile. Questa caratteristica lo rende meno efficace per dolori di origine infiammatoria, ma anche più sicuro per lo stomaco rispetto ai FANS.

Il paracetamolo viene assorbito rapidamente dall'intestino, raggiunge il picco di concentrazione nel sangue entro 30-60 minuti dall'assunzione e inizia a fare effetto generalmente entro 30 minuti. La sua durata d'azione è di circa 4-6 ore. Viene metabolizzato principalmente dal fegato ed eliminato attraverso i reni.

Il paracetamolo è disponibile in numerose forme farmaceutiche per adattarsi a diverse esigenze: 

  • compresse e capsule per adulti (solitamente 500 mg o 1000 mg)

  • compresse effervescenti che si sciolgono in acqua

  • sciroppo e gocce per bambini

  • supposte per chi ha difficoltà a deglutire o vomito

  • bustine di granulato da sciogliere in acqua

  • formulazioni per via endovenosa usate in ospedale.

In commercio trovi il paracetamolo sia come principio attivo singolo che in combinazione con altri farmaci, come antistaminici nei farmaci per il raffreddore, caffeina per potenziare l'effetto analgesico, o codeina per dolori più intensi (quest'ultima combinazione richiede sempre ricetta medica).

Quale è la differenza tra ibuprofene e paracetamolo?

Paracetamolo e ibuprofene sono entrambi antidolorifici e antipiretici comunemente usati, ma presentano differenze importanti che è utile conoscere per scegliere il farmaco più appropriato.

La principale differenza sta nell'azione antinfiammatoria. L'ibuprofene appartiene alla classe dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) e ha una potente azione antinfiammatoria, mentre il paracetamolo ha un'azione antinfiammatoria trascurabile o assente. Questo rende l'ibuprofene più efficace per dolori di origine infiammatoria come mal di denti, dolori articolari, dolori mestruali, distorsioni e stiramenti muscolari.

Per quanto riguarda la tollerabilità gastrica, il paracetamolo è generalmente più sicuro per lo stomaco e può essere assunto anche a stomaco vuoto. L'ibuprofene può irritare la mucosa gastrica e dovrebbe essere preso a stomaco pieno, specialmente in persone con storia di problemi gastrici.

Sul sistema cardiovascolare, il paracetamolo ha un profilo di sicurezza migliore, mentre l'ibuprofene, come tutti i FANS, può aumentare leggermente il rischio di problemi cardiovascolari, specialmente con uso prolungato o in persone con fattori di rischio.

Per l'uso pediatrico, entrambi sono sicuri nei bambini alle dosi appropriate, ma il paracetamolo è spesso preferito come prima scelta, specialmente nei bambini più piccoli. L'ibuprofene non dovrebbe essere usato nei bambini con disidratazione o varicella.

In gravidanza, il paracetamolo è considerato più sicuro e può essere usato in tutte le fasi con cautela, mentre l'ibuprofene dovrebbe essere evitato, specialmente nel terzo trimestre per il rischio di complicanze fetali.

Per l'insufficienza renale, entrambi richiedono cautela, ma l'ibuprofene è generalmente più controindicato. Per problemi epatici, il paracetamolo venendo metabolizzato principalmente nel fegato, richiede maggiore attenzione.

La durata dell'effetto è simile per entrambi (4-6 ore), ma alcune persone trovano l'ibuprofene leggermente più duraturo per certi tipi di dolore.

Paracetamolo a cosa serve

Il paracetamolo è indicato per il trattamento sintomatico di diverse condizioni caratterizzate da dolore e/o febbre. È importante comprendere che il paracetamolo tratta i sintomi, non la causa sottostante della malattia.

Trattamento della febbre

Il paracetamolo è uno dei farmaci di prima scelta per abbassare la febbre in adulti e bambini. È efficace per febbre associata a influenza, raffreddore, infezioni virali comuni, infezioni batteriche (come supporto alla terapia antibiotica), e febbre post-vaccinale. Abbassa la temperatura corporea agendo sul centro termoregolatore nel cervello.

Trattamento del dolore

Il paracetamolo è efficace per dolori di intensità lieve o moderata. Funziona bene per mal di testa di varia origine (cefalea tensiva, emicrania lieve), mal di denti (anche se l'ibuprofene può essere più efficace per la componente infiammatoria), dolori mestruali lievi (nei casi più severi, i FANS possono essere più efficaci), dolori muscolari e articolari non infiammatori, mal di schiena lieve-moderato, mal di gola associato a raffreddore o influenza, dolori post-operatori lievi (spesso in combinazione con altri analgesici), e dolori osteoarticolari cronici come l'artrosi.

Altre indicazioni

Il paracetamolo può essere usato come supporto nel trattamento sintomatico di raffreddore e influenza, alleviando i dolori diffusi e la febbre. Viene utilizzato nella gestione del dolore cronico, spesso come terapia di base in combinazione con altri farmaci. Può essere impiegato come alternativa ai FANS in persone che non possono assumere antinfiammatori per problemi gastrici, cardiovascolari o renali.

Limiti del paracetamolo

È importante sapere che il paracetamolo non è efficace per dolori intensi (che richiedono analgesici più potenti), condizioni con forte componente infiammatoria (dove i FANS sono più appropriati), o prevenzione del dolore (va preso quando il dolore è presente). Non cura le infezioni: se la febbre è causata da un'infezione batterica, sarà necessario un antibiotico prescritto dal medico.

Quando prendere il paracetamolo?

Sapere quando e come assumere il paracetamolo è fondamentale per usarlo in modo sicuro ed efficace.

Dosaggio per adulti

La dose standard per adulti e ragazzi sopra i 12 anni con peso superiore a 40 kg è di 500-1000 mg per dose, ripetibile ogni 4-6 ore se necessario. La dose massima giornaliera non deve superare i 4000 mg (4 grammi) nelle 24 ore per gli adulti sani. Nei pazienti con patologie del fegato il paracetamolo può essere utilizzato, ma con cautela. In caso di insufficienza epatica grave o cirrosi scompensata, la dose deve essere ridotta in base alla situazione clinica e sempre sotto supervisione medica. Anche per chi ha un peso inferiore a 50 kg o un consumo abituale di alcol, la dose massima giornaliera non dovrebbe superare i 2000-3000 mg. La valutazione va sempre individualizzata, poiché la tolleranza al farmaco non è uguale a quella dei soggetti sani.

Durata del trattamento

Per la febbre, se la temperatura non scende dopo 3 giorni o continua a salire, consulta il medico. Per il dolore, se il dolore non migliora dopo 3-5 giorni o peggiora, è necessaria una valutazione medica. Non usare il paracetamolo per periodi prolungati senza supervisione medica.

Come assumerlo: Il paracetamolo può essere preso a stomaco vuoto o pieno, anche se l'assorbimento è leggermente più rapido a stomaco vuoto. Bevi molta acqua quando assumi compresse o capsule. Le compresse effervescenti vanno sciolte completamente in un bicchiere d'acqua. Rispetta sempre gli intervalli tra le dosi (almeno 4 ore) e non superare mai la dose massima giornaliera.

Attenzione alle combinazioni

Molti farmaci da banco per raffreddore, influenza o dolore contengono anche paracetamolo. Controlla sempre l'etichetta per evitare di assumere dosi doppie involontariamente. Leggere attentamente il foglietto illustrativo e, in caso di dubbio, chiedere al farmacista.

Quando NON prendere paracetamolo

Evita il paracetamolo in caso di allergia nota al principio attivo, grave insufficienza epatica, insufficienza renale severa senza aggiustamento della dose, e durante l'assunzione di altri farmaci contenenti paracetamolo per evitare sovradosaggio. Consulta il medico se hai malattie del fegato, consumi regolarmente alcol (più di 3 drink al giorno), o stai assumendo warfarin o altri anticoagulanti.

Paracetamolo in gravidanza e allattamento: fa male o si può usare?

Il paracetamolo è considerato l'analgesico e antipiretico più sicuro durante la gravidanza e può essere usato quando necessario, seguendo però alcune precauzioni importanti.

Sicurezza generale

Il paracetamolo attraversa la placenta ma è considerato sicuro alle dosi terapeutiche standard. Numerosi studi hanno dimostrato che l'uso occasionale e a brevi termini di paracetamolo in gravidanza non è associato a un aumentato rischio di malformazioni congenite. È classificato come farmaco di categoria B dalla FDA (studi sugli animali non hanno mostrato rischi) ed è il farmaco di prima scelta per febbre e dolore in tutte le fasi della gravidanza.

Raccomandazioni

Usa la dose minima efficace per il tempo più breve possibile. Non superare la dose massima giornaliera e, se possibile, usa dosi inferiori rispetto a quelle standard per adulti. Evita l'uso prolungato: l'assunzione occasionale per pochi giorni è sicura, ma l'uso cronico o prolungato dovrebbe essere discusso con il medico. Alcuni studi recenti suggeriscono che l'uso prolungato potrebbe essere associato a un lieve aumento del rischio di alcuni problemi dello sviluppo, anche se i dati non sono definitivi.

Consulta sempre il medico prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza, anche quelli da banco. Il medico valuterà il rapporto rischio-beneficio per la tua situazione specifica.

Paracetamolo e allattamento

Il paracetamolo è considerato sicuro anche durante l’allattamento. Solo piccole quantità del farmaco passano nel latte materno e non sono ritenute dannose per il neonato. Può quindi essere utilizzato in caso di febbre o dolore nelle mamme che allattano, sempre rispettando le dosi raccomandate. Come in gravidanza, è consigliabile assumere la dose più bassa ed evitare trattamenti prolungati senza parere medico.I bambini possono prendere il paracetamolo?

Sì, il paracetamolo è sicuro ed efficace nei bambini ed è l'antipiretico e analgesico più comunemente usato in età pediatrica. Esistono formulazioni specifiche (sciroppo, gocce, supposte) pensate per i più piccoli.

Dosaggio pediatrico

Il dosaggio nei bambini si basa sul peso corporeo, non sull'età. La dose standard è di 10-15 mg per kg di peso corporeo per dose, ripetibile ogni 4-6 ore se necessario, senza superare 4-5 dosi nelle 24 ore. La dose massima giornaliera è di 60 mg/kg/die (fino a un massimo di 3-4 grammi totali).

Esempio pratico: un bambino di 10 kg può assumere 100-150 mg per dose, ripetibile ogni 4-6 ore. Usa sempre il dosatore fornito con il prodotto e leggi attentamente le istruzioni.

Formulazioni per bambini

Lo sciroppo è disponibile in diverse concentrazioni (es. 120 mg/5 ml o 250 mg/5 ml). Agita sempre bene prima dell'uso e usa il misurino o la siringa dosatrice inclusi. Le gocce sono utili per neonati e bambini piccoli, più concentrate (es. 100 mg/ml). Le supposte sono disponibili in diversi dosaggi e utili quando il bambino vomita o rifiuta la formulazione orale.

Quando usare il paracetamolo nei bambini

Febbre superiore a 38-38,5°C che causa disagio al bambino (non è necessario trattare ogni febbre), dolore da mal di gola, otite, dentizione o mal di testa, dolori post-vaccinali, o come supporto in caso di malattie virali comuni. Ricorda che la febbre è un meccanismo di difesa: non sempre va abbassata immediatamente, specialmente se il bambino è vigile e si comporta normalmente.

Precauzioni nei bambini:

Non superare mai le dosi consigliate: il sovradosaggio nei bambini può essere molto pericoloso. Evita l’uso prolungato senza supervisione medica e non utilizzare formulazioni per adulti nei più piccoli. Consulta sempre il pediatra prima di somministrare paracetamolo nei neonati sotto i 3 mesi. Presta attenzione anche ai farmaci combinati per il raffreddore, che potrebbero già contenere paracetamolo. Inoltre, ricorda che le diverse formulazioni (sciroppi, gocce, compresse, supposte) possono avere confezioni simili, aumentando il rischio di errore: controlla sempre con attenzione il dosaggio riportato sulla scatola e sul foglietto illustrativo.

Contatta immediatamente il pediatra se la febbre persiste per più di 3 giorni, il bambino ha meno di 3 mesi con febbre superiore a 38°C, la febbre supera i 40°C, il bambino è molto sonnolento o irritabile, compaiono eruzioni cutanee, difficoltà respiratorie o altri sintomi preoccupanti, o se hai dubbi sul dosaggio.


Dottor Marco Valentini

AutoreMarco Valentini

Medico laureato con lode presso l’Università di Perugia, attualmente impegnato nella specializzazione in Medicina d’Urgenza. Da due anni lavora presso un Pronto Soccorso DEA di II livello, dove ha sviluppato competenze nella gestione delle emergenze e urgenze.

Parallelamente, frequenta un corso di ecografia internistica e ha completato numerosi corsi formativi nel campo dell’emergenza-urgenza. Durante il percorso accademico ha maturato esperienze internazionali in ospedali di eccellenza, ampliando la sua visione clinica.

Appassionato di pratiche di buona salute e comunicazione empatica, pone il paziente al centro della sua attività clinica, garantendo ascolto e chiarezza per ogni dubbio.