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GuidePsicologiaOssitocina: cos’è, a cosa serve e come aumentarla. L’ormone dell’amore spiegato in modo semplice

Ossitocina: cos’è, a cosa serve e come aumentarla. L’ormone dell’amore spiegato in modo semplice

~December 17, 2025
10 minuti
ossitocina

Conosciuta affettuosamente come "l'ormone dell'amore" o "l'ormone delle coccole", l’ossitocina è molto più di un semplice messaggero chimico coinvolto nei sentimenti romantici. È una molecola fondamentale che orchestra alcune delle esperienze umane più profonde e significative, dalla nascita al legame sociale, dalla fiducia alla generosità. Regola la nostra vita emotiva e sociale, influenzando il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e, in definitiva, determinando la coesione delle nostre comunità.

Se da un lato la sua fama è legata indissolubilmente ai momenti di intimità e al rapporto madre-bambino, dall'altro la ricerca scientifica continua a svelare i suoi ruoli complessi che spaziano dal comportamento altruistico alla gestione dello stress e persino alla memoria sociale. 

Che cosa è l’ossitocina

L'ossitocina (spesso abbreviata in OT) è un neuropeptide di nove aminoacidi, il che significa che è una piccola proteina che agisce sia come ormone che come neurotrasmettitore. La sua sede di produzione principale è l'ipotalamo, una regione del cervello che funge da ponte tra il sistema nervoso e quello endocrino.

Una volta sintetizzata nell'ipotalamo, l'ossitocina non viene rilasciata immediatamente, ma viene trasportata e immagazzinata nella neuroipofisi (o lobo posteriore dell'ipofisi). È da qui che, in risposta a specifici stimoli nervosi (come la suzione del neonato o un contatto fisico intimo), viene rilasciata nel flusso sanguigno per agire come ormone su organi lontani, oppure rilasciata direttamente nel cervello per modulare il comportamento e le emozioni come neurotrasmettitore.

Come ormone, l'ossitocina ha effetti periferici primari sul corpo femminile, in particolare durante il parto (stimolando le contrazioni uterine) e l'allattamento (promuovendo la fuoriuscita del latte). 

Ma è come neurotrasmettitore centrale che svolge il suo ruolo più affascinante, agendo su circuiti cerebrali legati alla paura, all'ansia, al legame e alla ricompensa. In pratica, l'ossitocina ci aiuta a formare legami di fiducia, a ridurre l'ansia sociale e a stabilire l'attaccamento, rendendo le interazioni sociali piacevoli e gratificanti. Funziona come una sorta di "interruttore" sociale che ci spinge a fidarci e a cooperare, essenziale per la sopravvivenza della specie umana.

La sua struttura chimica, sebbene complessa, è notevolmente simile a quella di un altro ormone cruciale, la vasopressina (o ADH), il che spiega perché i due ormoni, pur avendo funzioni molto diverse (l’ossitocina sociale e la vasopressina sulla regolazione dei fluidi), possano a volte interagire con gli stessi recettori. Questa somiglianza biochimica è un perfetto esempio di come la natura riutilizzi strutture fondamentali per svolgere compiti biologici diversi e altamente specializzati.

È chiaro, quindi, che l'ossitocina è un ormone poliedrico, indispensabile non solo per i processi riproduttivi, ma anche per scolpire il nostro paesaggio emotivo, rendendoci creature sociali e capaci di empatia. Senza di essa, le relazioni umane sarebbero drasticamente più fredde e distaccate, e la cooperazione tra individui sarebbe enormemente più difficile da realizzare e mantenere.

Che relazione c’è tra ossitocina e dopamina? 

L'ossitocina e la dopamina, pur avendo ruoli distinti, operano in stretta sinergia all'interno dei circuiti cerebrali, in particolare quelli legati al piacere e alla ricompensa. La dopamina è il principale neurotrasmettitore del sistema di ricompensa, quel meccanismo neurologico che ci motiva a ripetere azioni essenziali per la sopravvivenza (come mangiare, bere e, in questo contesto, socializzare). Quando svolgiamo un'azione piacevole, la dopamina viene rilasciata, creando una sensazione di euforia che "ricompensa" l'azione stessa e ci spinge a ripeterla.

L'ossitocina entra in gioco per "socializzare" questa ricompensa. Quando l'ossitocina viene rilasciata durante un'interazione sociale positiva – che sia una coccola, uno sguardo affettuoso o un atto di generosità – essa agisce su diverse aree del cervello, inclusa l'area tegmentale ventrale (VTA), che è la centrale di produzione della dopamina. L'ossitocina, in sostanza, aumenta il rilascio di dopamina in risposta a stimoli sociali.

La relazione è quindi un ciclo di rinforzo positivo:

  • Azione: avvicinamento o interazione sociale.

  • Rilascio di ossitocina: l'interazione attiva l'ossitocina, che riduce l'ansia e aumenta la fiducia.

  • Rinforzo dopaminergico: l'ossitocina stimola il rilascio di dopamina.

  • Il cervello registra l'interazione sociale come un'esperienza gratificante e piacevole, "premiando" il legame e motivando l'individuo a cercare nuovamente quella specifica persona o tipo di interazione.

Questo legame sinergico è fondamentale per la formazione di legami duraturi, come quelli tra partner o tra genitore e figlio. Non solo l'ossitocina ci fa sentire vicini, ma la dopamina fa in modo che ci piaccia sentirci vicini, trasformando il bisogno di attaccamento in un'esperienza di piacere irrinunciabile. La combinazione di fiducia (ossitocina) e piacere (dopamina) crea la base biochimica per l'amore e l'attaccamento a lungo termine.

Quando è indispensabile parlare di “ossitocina e gravidanza”, ossitocina e allattamento

Il ruolo dell'ossitocina nel sistema riproduttivo femminile è talmente centrale da essere uno dei primi ruoli biologici scoperti per questo ormone. In ambito ginecologico e ostetrico, l'ossitocina non è solo un attore, ma il direttore d'orchestra di eventi che cambiano la vita, quali il parto e la costruzione del legame primario.

Ossitocina e gravidanza: il ruolo durante il travaglio

Durante i nove mesi di gravidanza, la produzione di ossitocina è relativamente tranquilla, ma il numero di recettori per l'ossitocina nell'utero aumenta esponenzialmente man mano che si avvicina il termine. Questa "sensibilizzazione" è cruciale. Quando arriva il momento del travaglio, l'ossitocina agisce con una potenza ineguagliabile:

  • Contrazioni uterine: l'ossitocina è l'agente principale che innesca e mantiene le contrazioni muscolari ritmiche dell'utero (miometrio), spingendo il feto attraverso il canale del parto. È così efficace che la sua versione sintetica, spesso chiamata Pitocin o Syntocinon, viene regolarmente somministrata in ospedale per indurre o potenziare il travaglio in caso di necessità clinica.

  • Prevenzione dell'emorragia: dopo il parto, l'ossitocina rilasciata in grandi quantità provoca una contrazione vigorosa dell'utero (chiamata globalmente "globo di sicurezza"), che aiuta a staccare e a espellere la placenta e, cosa ancora più importante, a comprimere i vasi sanguigni nell'utero per prevenire l'emorragia post-partum, una delle maggiori cause di mortalità materna.

  • Rilascio endorfinico: l'ondata di ossitocina rilasciata durante il travaglio interagisce anche con il sistema degli oppioidi endogeni, contribuendo ad alleviare parzialmente il dolore e a creare un senso di euforia o ricompensa subito dopo la nascita, facilitando il primo, cruciale contatto con il neonato.

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Ossitocina in allattamento

Il ruolo dell'ossitocina non si esaurisce con la nascita, ma prosegue in modo essenziale durante l'allattamento:

  • Riflesso di emissione : la suzione del neonato al capezzolo invia un segnale nervoso all'ipotalamo. In pochi secondi, l'ipofisi rilascia ossitocina nel sangue. L'ormone raggiunge le cellule mioepiteliali (simili a muscoli) che circondano gli alveoli mammari. Quando queste cellule si contraggono in risposta all'ossitocina, spremono il latte prodotto, spingendolo nei dotti e fuori dal capezzolo. Questo è il "riflesso di eiezione" (o let-down), il meccanismo fisico che rende possibile l'allattamento.

  • Attaccamento e bonding: parallelamente alla sua azione fisica, l'ossitocina rilasciata a cascata durante l'allattamento inonda il cervello della madre, rafforzando i circuiti di attaccamento. Questo è il momento biochimico in cui si cementa il legame emotivo con il bambino. La vicinanza, il contatto pelle a pelle e l'allattamento al seno sono tra gli stimoli più potenti per il rilascio di ossitocina, creando una relazione simbiotica di benessere e ricompensa tra i due.

La storia dell'ossitocina nel ciclo riproduttivo è la storia della creazione e del mantenimento della famiglia. È il meccanismo biologico che assicura che il genitore non solo sopravviva al trauma del parto, ma sia immediatamente e irrevocabilmente legato al suo piccolo, garantendo le cure necessarie per la sua sopravvivenza.

Come aumentare l’ossitocina

La buona notizia è che non dobbiamo aspettare l'innamoramento o la nascita di un figlio per goderci i benefici dell'ossitocina. Essendo l'ormone delle relazioni e del legame, il nostro corpo è programmato per rilasciarla in risposta a interazioni semplici e positive. Aumentare l'ossitocina è un processo comportamentale e sensoriale che può essere integrato nella vita quotidiana.

Ecco alcune strategie pratiche supportate dalla ricerca scientifica:

  • Contatto fisico affettuoso: è lo stimolo più diretto. Abbracciare, baciare, tenere la mano, o fare le coccole a un animale domestico per almeno 20 secondi può innescare un rilascio significativo. Il massaggio, in particolare, che stimola i recettori tattili sulla pelle, è un potente induttore di ossitocina sia in chi lo riceve che in chi lo pratica.

  • Generosità e altruismo: essere gentili e generosi attiva i circuiti di ricompensa, rilasciando ossitocina. Fare un regalo inaspettato, aiutare un vicino o fare volontariato non solo migliora l'umore degli altri, ma aumenta i livelli ormonali di chi compie l'azione. L'ossitocina premia i comportamenti pro-sociali.

  • Ascolto empatico e fiducia: Impegnarsi in una conversazione significativa, guardare negli occhi e ascoltare veramente qualcuno, stabilendo un senso di fiducia, stimola la produzione di ossitocina. La vulnerabilità e la reciprocità emotiva sono chiavi di accesso per questo ormone.

  • Musica e canto corale: L'ascolto di musica rilassante o, meglio ancora, la partecipazione al canto di gruppo (come in un coro) è stata associata a un rilascio di ossitocina, probabilmente a causa del sincronismo respiratorio e dell'esperienza di legame sociale che ne deriva.

  • Meditazione e yoga: Queste pratiche di consapevolezza possono ridurre i livelli di cortisolo (l'ormone dello stress) e, indirettamente, creare un ambiente biochimico più favorevole al rilascio di ossitocina, promuovendo calma e connessione interiore.

  • Ridere insieme: Una bella risata condivisa con amici o familiari non solo rilascia endorfine, ma è anche un potente legame sociale che attiva l'ossitocina.

  • Contatto visivo positivo: mantenere un contatto visivo prolungato e caloroso con una persona cara è un forte segnale di connessione e fiducia che stimola il rilascio di ossitocina, spesso più efficacemente delle parole.

Per massimizzare questi effetti, il segreto sta nella ripetizione e nell'intenzione. Integrare piccole dosi di connessione e gentilezza nella routine quotidiana può portare a livelli basali di ossitocina più elevati, con un conseguente miglioramento del benessere generale e della capacità di gestire lo stress sociale.

In quali alimenti si trova l’ossitocina?

È importante fare una precisazione fondamentale: l'ossitocina è un peptide (una piccola proteina) sintetizzato nel cervello. A differenza delle vitamine o dei minerali, non si trova direttamente negli alimenti in una forma che possa essere assorbita dall'intestino e utilizzata per influenzare i nostri circuiti cerebrali o ormonali. Se ingerita, verrebbe semplicemente scomposta in aminoacidi durante la digestione.

Tuttavia, possiamo agire indirettamente sulla produzione e sull'efficacia dell'ossitocina attraverso la nutrizione, fornendo al corpo i mattoni necessari e mantenendo il sistema endocrino in salute.

Esistono infatti nutrienti essenziali che supportano la sintesi dei neuropeptidi e il funzionamento dei recettori ormonali, tra cui:

  • Magnesio: questo minerale è cruciale per la funzione del sistema nervoso e la modulazione dello stress. Si ritiene che un apporto sufficiente di magnesio possa supportare il funzionamento ottimale dei recettori dell'ossitocina, rendendoli più sensibili all'ormone. È presente in verdure a foglia verde scuro (spinaci), semi di zucca, mandorle, cioccolato fondente e legumi.

  • Vitamina D:  è coinvolta in innumerevoli processi cerebrali. La ricerca suggerisce che la Vitamina D potrebbe influenzare l'espressione genica dei recettori dell'ossitocina, potenziandone l'azione e l'efficacia nel cervello. Ne sono particolarmente ricchi i pesci grassi (salmone, sgombro), tuorlo d'uovo, e ovviamente, l'esposizione al sole.

  • Acidi grassi Omega-3: sono costituenti essenziali delle membrane cellulari del cervello e sono noti per la loro potente azione antinfiammatoria e neuroprotettiva. Un cervello sano e ben nutrito ha una maggiore capacità di produrre e utilizzare neurotrasmettitori e ormoni in modo efficace.

  • Proteine e Aminoacidi: essendo l'ossitocina un peptide, la sua sintesi richiede un apporto adeguato di tutti gli aminoacidi essenziali. Una dieta ricca di proteine di alta qualità assicura che il corpo abbia i mattoni di base per costruire questo e altri ormoni peptidici. Sono presenti in quantità soprattutto la carne magra, uova, latticini, legumi e cereali integrali.

In conclusione, sebbene non esista una "pillola di ossitocina naturale" nel cibo, una dieta equilibrata e ricca di nutrienti che supportano la salute cerebrale è la migliore strategia nutrizionale per favorire un rilascio ottimale e una corretta funzione di questo prezioso ormone sociale.

FAQ

Che relazione c’è tra adh e ossitocina?

La relazione tra l'ormone antidiuretico (ADH), noto anche come vasopressina, e l'ossitocina è principalmente strutturale e geografica. Entrambi sono neuropeptidi di nove aminoacidi, prodotti nell'ipotalamo e rilasciati dalla neuroipofisi, e condividono ben sette degli stessi aminoacidi. Dal punto di vista funzionale, l'ADH si concentra principalmente sulla ritenzione idrica, regolando la pressione sanguigna e la funzione renale. Tuttavia, la vasopressina ha anche un ruolo nei comportamenti sociali, in particolare nella monogamia e nell'aggressività maschile, agendo in modo complementare o talvolta opposto all'ossitocina sui recettori cerebrali.

Quali sono i possibili effetti collaterali dell'ossitocina sintetica usata in ospedale?

L'ossitocina sintetica (come il Pitocin) è ampiamente utilizzata per indurre o potenziare il travaglio, ma il suo uso non è esente da rischi. Poiché l'ossitocina provoca contrazioni uterine, un dosaggio eccessivo può portare a iperstimolazione uterina (contrazioni troppo forti o troppo ravvicinate), con conseguente sofferenza fetale dovuta a una ridotta ossigenazione. In rari casi, può causare rottura uterina. Inoltre, a causa della sua somiglianza chimica con l'ADH, può avere un effetto antidiuretico, portando a ritenzione idrica e, in casi estremi, a intossicazione da acqua.

L'ossitocina ha gli stessi effetti su uomini e donne?

Sebbene l'ossitocina sia essenziale nelle donne per i ruoli riproduttivi (parto e allattamento), a livello cerebrale le funzioni sociali e di legame si verificano in entrambi i sessi, ma con sfumature diverse. Negli uomini, l'ossitocina è ugualmente importante per l'attaccamento al partner e ai figli e per la riduzione dello stress. Tuttavia, a volte può aumentare i comportamenti legati alla difesa del proprio gruppo e alla competitività. In entrambi, agisce per promuovere la fiducia, l'empatia e i comportamenti pro-sociali, sebbene la sua interazione con gli ormoni sessuali (estrogeni e testosterone) possa modulare l'esito comportamentale finale.


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AutoreElty

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