Orzaiolo: dolore, rimedi e quando è necessario l'oculista

L’orzaiolo è una condizione tanto comune quanto sottovalutata, capace di compromettere in modo significativo il comfort oculare e la qualità della vita quotidiana. Sebbene sia percepito come un semplice "brufolo sull’occhio", il dolore, l'infiammazione e il disagio estetico che provoca meritano attenzione clinica, soprattutto se la sintomatologia persiste o si aggrava.
Conoscere le cause, riconoscere i sintomi e sapere quando è necessario rivolgersi all’oculista è essenziale per evitare complicazioni e favorire una pronta guarigione.
Tipologie di orzaiolo
Esistono due principali tipologie di orzaiolo:
orzaiolo esterno: è la forma più frequente. Colpisce le ghiandole di Zeis o di Moll, situate alla base delle ciglia. Si manifesta con un rigonfiamento doloroso, arrossato, localizzato lungo il bordo palpebrale.
orzaiolo interno: coinvolge invece le ghiandole di Meibomio, poste all'interno della palpebra. In questo caso, il gonfiore può essere meno evidente esternamente ma più doloroso, con una sensazione di pressione marcata. L’orzaiolo interno tende a richiedere tempi di guarigione più lunghi e, a volte, un trattamento medico specifico.
Come riconoscere l’orzaiolo
I principali sintomi dell’orzaiolo e che si possono manifestare con maggiore frequenza sono:
gonfiore localizzato a livello palpebrale
arrossamento della zona colpita
dolore acuto, specie alla palpazione
sensazione di corpo estraneo nell’occhio
lacrimazione aumentata
formazione di una piccola punta biancastra o giallastra (ascesso)
sensibilità alla luce (fotofobia)
È opportuno ricordare la differenza rispetto al calazio: il primo è un'infezione acuta di origine batterica (spesso da Staphylococcus aureus), caratterizzata da dolore e infiammazione. Il calazio, invece, è una cisti non infettiva derivante dall’occlusione sterile di una ghiandola di Meibomio, generalmente indolore e più duro alla palpazione.
Si ricorda che non esiste alcuna differenza clinica tra orzaiolo a sinistra o a destra; tuttavia, nella medicina popolare, si attribuivano talvolta significati scaramantici. Dal punto di vista medico, l’interessamento dell’occhio sinistro non comporta variazioni diagnostiche o terapeutiche.
L’orzaiolo può manifestarsi sia sulla palpebra superiore sia sulla palpebra inferiore: in quest’ultima sede, il gonfiore può risultare più evidente e causare maggior disagio nella chiusura e apertura dell’occhio.
Orzaiolo, le cause
Le principali cause dell’orzaiolo sono:
infezione batterica da staphylococcus aureus
igiene oculare scarsa o inadeguata
uso di cosmetici contaminati o scaduti
manipolazione degli occhi con mani sporche
blefarite cronica
stress e abbassamento delle difese immunitarie
disturbi dermatologici come acne rosacea
Sebbene non ci siano prove definitive di una possibile relazione tra l’orzaiolo e l’alimentazione, si ipotizza che una dieta eccessivamente ricca di zuccheri semplici o grassi saturi possa favorire processi infiammatori sistemici, aumentando la predisposizione allo sviluppo di infezioni cutanee, incluso l’orzaiolo.
Come capire se è orzaiolo? Quando ricorrere all’oculista?
Se il rigonfiamento palpebrale è associato a dolore vivo, arrossamento e formazione di pus, è probabile che si tratti di orzaiolo. Tuttavia, è fondamentale ricorrere a una valutazione oculistica nei seguenti casi:
assenza di miglioramento entro 7-10 giorni
comparsa di febbre
gonfiore esteso a tutta la palpebra o all’occhio
ripetuta insorgenza di orzaioli
visione offuscata o dolore severo
presenza di sintomi sistemici come malessere generale o linfonodi ingrossati
Un oculista può distinguere l’orzaiolo da altre patologie palpebrali, come il calazio, il tumore delle ghiandole sebacee o infezioni più profonde come l’orbital cellulitis. In presenza di infezioni gravi, può essere necessario il trattamento antibiotico sistemico o il drenaggio chirurgico.
Orzaiolo rimedi
L’orzaiolo è una condizione che, se trattata in maniera tempestiva, non presenta particolari complicanze e si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni. L’approccio combinato di rimedi farmacologici con prodotti da banco e altri naturali porta alla risoluzione senza conseguenze.
Tra i rimedi da banco che si possono utilizzare ci sono:
pomate antibiotiche: a base di tobramicina o eritromicina, da applicare localmente;
colliri antibiotici: utili per prevenire la diffusione dell’infezione e per ridurre l’infiammazione oculare associata;
antidolorifici da banco: come paracetamolo o ibuprofene per alleviare dolore e infiammazione;
salviette oculari specifiche: per mantenere pulita la palpebra ed eliminare eventuali secrezioni batteriche.
Tutti i farmaci devono essere utilizzati previa consultazione medica, specie in presenza di condizioni oculari preesistenti o allergie. È importante seguire scrupolosamente le indicazioni terapeutiche per evitare il peggioramento dell'infezione.
Accanto a questi rimedi farmacologici, ci sono alcuni altri rimedi contro l’orzaiolo che consentono di ridurre i sintomi più fastidiosi:
impacchi caldi: applicare una garza sterile imbevuta di acqua calda sull’orzaiolo per 10-15 minuti, 3-4 volte al giorno. Il calore favorisce la maturazione e il drenaggio spontaneo dell’ascesso;
pulizia delicata delle palpebre: usare salviette oculari sterili o una soluzione salina tiepida;
camomilla tiepida: applicata tramite bustine di camomilla sterile può avere un blando effetto lenitivo grazie alle sue proprietà antinfiammatorie naturali;
evitare la spremitura: non tentare mai di schiacciare l'orzaiolo, per prevenire la propagazione dell'infezione ai tessuti circostanti.
In presenza di orzaioli recidivanti, è opportuno sottoporsi a una valutazione oculistica completa per individuare eventuali condizioni predisponenti e instaurare terapie preventive adeguate.
FAQ
L’orzaiolo è contagioso?
L’orzaiolo è causato principalmente da un'infezione batterica da Staphylococcus aureus, un microrganismo che può essere trasmesso tramite contatto diretto o indiretto (ad esempio toccandosi gli occhi con mani sporche o condividendo asciugamani). Tuttavia, il rischio di contagio è relativamente basso se si osservano corrette norme igieniche. È importante evitare di toccare l'orzaiolo, lavare frequentemente le mani e non condividere oggetti personali per ridurre la possibilità di diffusione dell'infezione ad altri o ad altri distretti oculari.
Come prevenire l'orzaiolo?
La prevenzione dell'orzaiolo si basa su alcune semplici ma efficaci norme igieniche: lavare accuratamente le mani prima di toccarsi il viso o gli occhi, evitare l'uso di cosmetici scaduti o contaminati, rimuovere sempre il trucco oculare prima di dormire e mantenere una corretta igiene delle palpebre, specialmente in caso di blefarite cronica. È inoltre utile rafforzare il sistema immunitario con uno stile di vita sano e curare tempestivamente eventuali infezioni cutanee o oculari preesistenti.
Orzaiolo quanto dura?
La durata di un orzaiolo varia generalmente tra i 7 e i 10 giorni, a seconda della gravità dell'infezione e della tempestività del trattamento. Con l'adozione di rimedi adeguati, come impacchi caldi e terapie antibiotiche locali, la guarigione può avvenire più rapidamente. Nei casi in cui l'orzaiolo non migliori entro una settimana o si complichi con la formazione di un ascesso, può essere necessario un intervento medico, come il drenaggio chirurgico, per risolvere completamente la condizione.
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