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Mollusco contagioso: cos’è, sintomi, incubazione e come si prende

~September 22, 2025
8 minuti
mollusco contagioso

Il mollusco contagioso porta ad una delle infezioni virali cutanee più comuni in età pediatrica, con un'incidenza particolarmente elevata nei Paesi industrializzati. I dati epidemiologici evidenziano che questa patologia colpisce il 5-10% dei bambini tra 0 e 16 anni, con il picco di massima incidenza nella fascia d'età compresa tra 1 e 4 anni. Nel complesso, secondo alcune stime statistiche, il mollusco contagioso interessa circa 2,6 individui ogni 100 soggetti sani.

L'analisi della distribuzione per età mostra che nell'80% dei casi diagnosticati il mollusco contagioso coinvolge bambini e adolescenti di età inferiore ai 15 anni, con particolare predilezione per l'età prescolare. La diffusione della patologia risulta favorita da climi caldi e ad alta umidità, mentre nei Paesi a clima temperato si osserva una maggiore incidenza durante i mesi estivi.

Dal punto di vista epidemiologico, il mollusco contagioso presenta tre categorie di soggetti maggiormente a rischio: i bambini di età compresa tra i 2 e i 10 anni a causa dell'immaturità del sistema immunitario, gli adulti sessualmente attivi con partner multipli, e i soggetti immunocompromessi, inclusi pazienti HIV-positivi, trapiantati e in terapia immunosoppressiva.

Che cosa è il mollusco contagioso?

Il mollusco contagioso è un'infezione virale benigna che colpisce pelle e mucose, causata dal molluscum contagiosum virus (MCV), un virus a DNA appartenente alla famiglia Poxviridae, sottofamiglia Chordopoxvirinae, genere Molluscipoxvirus. Il termine "mollusco" deriva dal latino "molluscus" che significa morbido, in riferimento alla consistenza caratteristica delle lesioni.

Il MCV rappresenta il più grande virus conosciuto che infetti gli esseri umani, con dimensioni comprese tra 200 e 300 nanometri di diametro. Esistono quattro sottotipi virali (MCV-1, MCV-2, MCV-3, MCV-4), di cui l'MCV-1 è il più diffuso e responsabile della maggior parte delle infezioni pediatriche, mentre l'MCV-2 è più frequente negli adulti ed è spesso associato alla trasmissione sessuale.

La malattia si manifesta con lesioni cutanee caratteristiche denominate papule molluscoidi, che presentano aspetto cupoliforme con ombelicatura centrale patognomonica. Queste lesioni contengono materiale granuloso biancastro denominato "corpo del mollusco", dove risiede il virus.

Incubazione e decorso

Il periodo di incubazione del mollusco contagioso presenta ampia variabilità temporale, oscillando tra 2-7 settimane ma in altri casi può arrivare fino a 1-6 mesi secondo altre. L'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù indica un periodo di incubazione compreso tra 4 e 8 settimane, rappresentando il range più comunemente accettato in ambito clinico.

Durante il periodo di incubazione non si manifestano sintomi visibili, e la diagnosi risulta impossibile in questa fase. Al termine dell'incubazione, le lesioni esordiscono tipicamente come piccole papule indolori ed estremamente morbide al tatto.

Il decorso clinico del mollusco contagioso è caratteristicamente autolimitante. Nella maggior parte dei casi, la risoluzione spontanea avviene nell'arco di 6-18 mesi, sebbene alcune lesioni possano persistere fino a 2-3 anni. Nel 70% dei casi si verifica una remissione completa nella tarda infanzia-adolescenza. Le lesioni guariscono generalmente senza lasciare cicatrici, eccetto nei casi di lesioni di grandi dimensioni o complicate da infiammazione secondaria.

Un aspetto clinicamente rilevante è rappresentato dal fenomeno dell'autoinoculazione, per cui il paziente può diffondere l'infezione in altre aree corporee toccando le lesioni esistenti e successivamente altre zone cutanee.

I sintomi del mollusco contagioso

Le manifestazioni cliniche del mollusco contagioso sono prevalentemente cutanee e presentano caratteristiche patognomiche che ne facilitano il riconoscimento diagnostico. Le lesioni - da non confondere con semplici puntini rossi sulla pelle - si presentano come papule emisferiche, lucide, di colorito perlaceo o rosato, con dimensioni variabili da 2-6 mm fino a 15 mm nei pazienti immunocompromessi.

La caratteristica distintiva fondamentale è l'ombelicatura centrale, una piccola depressione a forma di cratere presente al centro di ciascuna papula, che contiene il materiale virale (come accade nel caso dell’herpes simplex) . Le lesioni sono tipicamente indolori, anche se in alcuni pazienti particolarmente sensibili possono associarsi a prurito lieve-moderato.

Il numero di lesioni è estremamente variabile: possono presentarsi da 2-3 papule isolate fino a oltre 100 elementi in casi estesi. Nei pazienti immunocompetenti raramente si superano le 20 lesioni, mentre nei soggetti immunocompromessi il numero può essere significativamente maggiore.

In una minoranza di casi, le lesioni possono complicarsi con infiammazione secondaria, eritema perilerionale o sovrainfezione batterica, particolarmente frequente nei pazienti che si grattano o manipolano le papule.


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Quali sono le zone più esposte?

La distribuzione anatomica delle lesioni da mollusco contagioso presenta pattern specifici correlati all'età del paziente e alle modalità di trasmissione.

Nei bambini, le sedi maggiormente interessate includono volto (guance, fronte, palpebre), collo, ascelle, tronco, braccia e gambe. È caratteristico il risparmio della regione del pannolino nei lattanti, probabilmente per la protezione offerta dalla barriera fisica. Le lesioni del volto sono particolarmente comuni nell'età prescolare.

Negli adulti, la distribuzione è prevalentemente genitale e peri-genitale quando la trasmissione avviene per via sessuale. Possono essere interessate anche cosce, addome inferiore, natici e regione pubica. In caso di trasmissione non sessuale, la distribuzione può essere simile a quella pediatrica.

Nei pazienti immunocompromessi, la distribuzione può essere diffusa e atipica, con particolare predilezione per il volto nell'adulto, mentre nei soggetti immunocompetenti il volto è raramente interessato oltre l'età pediatrica.

Le lesioni tendono a concentrarsi nelle aree di maggior contatto fisico e dove la pelle è più sottile o traumatizzata, spiegando la frequente localizzazione in regioni flessorie e aree soggette a sfregamento.

Mollusco contagioso come si prende?

La trasmissione del mollusco contagioso avviene attraverso diverse modalità, tutte basate sul contatto diretto o indiretto con il virus MCV presente nelle lesioni cutanee.

Trasmissione diretta:

  • Contatto cutaneo diretto con lesioni infette durante attività ludiche nei bambini

  • Trasmissione sessuale negli adulti attraverso il contatto con lesioni genitali

  • Contatto durante attività sportive che prevedono contatto fisico (wrestling, arti marziali)

Trasmissione indiretta:

  • Condivisione di oggetti contaminati (asciugamani, biancheria, giocattoli, spugne)

  • Utilizzo di superfici contaminate (lettini, docce comuni, piscine)

  • Condivisione di attrezzature sportive

  • Uso promiscuo di strumenti per la cura personale

Autoinoculazione: Rappresenta un meccanismo fondamentale di diffusione delle lesioni nello stesso individuo. Il paziente può disseminare l'infezione toccando le lesioni esistenti e successivamente altre aree corporee, facilitando la comparsa di nuove papule.

Il virus MCV dimostra particolare resistenza nell'ambiente, sopravvivendo su superfici inanimate per periodi prolungati, soprattutto in condizioni di caldo-umido. Questa caratteristica spiega l'elevata contagiosità della malattia e la facilità di trasmissione in ambienti comunitari come scuole, palestre e piscine.

I soggetti maggiormente a rischio includono bambini in età prescolare e scolare per l'immaturità immunitaria e i frequenti contatti fisici, adulti con partner sessuali multipli, pazienti immunocompromessi, e soggetti affetti da dermatite atopica per l'alterazione della barriera cutanea.

Diagnosi e trattamento

La diagnosi di mollusco contagioso è prevalentemente clinica e si basa sull'osservazione diretta delle lesioni caratteristiche. L'aspetto patognomonico delle papule con ombelicatura centrale rende la diagnosi relativamente semplice per lo specialista esperto.

Criteri diagnostici clinici:

  • Papule emisferiche di 2-15 mm di diametro

  • Colorito perlaceo o rosato

  • Ombelicatura centrale caratteristica

  • Distribuzione anatomica tipica per età

  • Assenza di dolore spontaneo

Nei casi dubbi può essere utilizzata la dermatoscopia, che permette di visualizzare dettagliatamente l'ombelicatura centrale e le caratteristiche morfologiche della lesione con ingrandimenti 10-20x. Raramente è necessario ricorrere alla biopsia cutanea, riservata ai casi con presentazione atipica o nei pazienti immunocompromessi.

Approcci terapeutici:

  • Trattamento conservativo: molti specialisti raccomandano l'osservazione clinica senza intervento attivo, considerando la natura autolimitante della malattia. Questa strategia è particolarmente indicata nei bambini piccoli per evitare traumi psicologici.

  • Terapia topica: include l'applicazione di soluzioni a base di idrossido di potassio al 5-10%, acido tricloroacetico, cantaridina, tretinoina o imiquimod. Questi agenti determinano infiammazione controllata delle lesioni con successiva risoluzione.

  • Terapia fisica: comprende curettage (raschiamento con cucchiaio di Volkman), crioterapia con azoto liquido, laserterapia, elettrocauterizzazione. Nei bambini può essere necessaria anestesia topica o sedazione.

La scelta terapeutica dipende da numero e sede delle lesioni, età del paziente, stato immunitario e preferenze individuali. Il trattamento attivo è generalmente raccomandato per prevenire la diffusione del contagio.

FAQ

Mollusco contagioso quando sta guarendo

Il processo di guarigione del mollusco contagioso presenta caratteristiche cliniche specifiche che permettono di riconoscere l'evoluzione favorevole della malattia. Inizialmente, le papule possono presentare lieve eritema perilerionale e infiammazione, segni che indicano l'attivazione della risposta immunitaria dell'organismo contro il virus.

Durante la fase di risoluzione, le lesioni tendono ad aumentare temporaneamente di volume e a diventare più evidenti, fenomeno che può allarmare i genitori ma che rappresenta una normale evoluzione verso la guarigione. Successivamente, le papule iniziano ad appiattirsi, perdono la caratteristica ombelicatura centrale e assumono colorito più opaco.

La guarigione completa è caratterizzata dalla scomparsa totale delle lesioni, generalmente senza esiti cicatriziali. In alcuni casi possono residuare temporanee alterazioni pigmentarie (iperpigmentazione o ipopigmentazione), che tendono a normalizzarsi nell'arco di alcuni mesi.

È pericoloso il mollusco contagioso nei bambini?

Il mollusco contagioso nei bambini è considerato una patologia completamente benigna e non comporta rischi per la salute generale. Non sono documentate complicanze sistemiche né evoluzione verso forme maligne. L'infezione rimane confinata a livello cutaneo e non presenta rischi di disseminazione interna.

Le uniche complicanze possibili sono rappresentate da sovrainfezioni batteriche secondarie al grattamento, particolarmente frequenti nei bambini con dermatite atopica. Queste complicanze sono facilmente trattabili con terapia antibiotica topica o sistemica.

L'impatto principale è di tipo psicosociale, poiché le lesioni visibili possono causare disagio e imbarazzo nel bambino, soprattutto in ambito scolastico o durante attività ricreative. È importante fornire supporto psicologico ed educazione sanitaria per ridurre l'impatto emotivo della malattia.

Come si presenta il mollusco contagioso nella fase iniziale?

Nella fase iniziale, il mollusco contagioso si manifesta con piccole papule di 1-2 mm di diametro, spesso scambiate per comuni brufoli o altre lesioni cutanee benigne. Le lesioni esordiscono come piccoli rilievi traslucidi o perlacei, inizialmente privi della caratteristica ombelicatura centrale.

Nel corso di alcune settimane, le papule aumentano progressivamente di dimensioni raggiungendo i 2-6 mm tipici, mentre si sviluppa la depressione centrale patognomonica. Il colorito evolve dal traslucido iniziale al rosato o perlaceo caratteristico.

È importante sottolineare che nella fase iniziale le lesioni sono meno riconoscibili e possono essere confuse con altre patologie cutanee pediatriche. La diagnosi differenziale precoce richiede l'osservazione specialistica, soprattutto nei casi di lesioni multiple o in bambini con fattori di rischio per il mollusco contagioso.

Il riconoscimento precoce è fondamentale per l'implementazione tempestiva delle misure di controllo del contagio e per la pianificazione dell'eventuale strategia terapeutica.


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