Menopausa: cosa è e come controllarsi con gli esami

La menopausa è una transizione biologica inevitabile che rappresenta una nuova fase della vita femminile. Che si manifesti all’età tipica o in forma anticipata, è un evento che segna un cambiamento profondo nel funzionamento ormonale del corpo, senza però implicare necessariamente una perdita di benessere o di qualità della vita. È importante comprendere il significato di questa fase per affrontarla con consapevolezza e serenità.
Che cosa è la menopausa
La menopausa è una fase fisiologica nella vita di una donna che segna la fine della sua capacità riproduttiva. Tecnicamente, il termine si riferisce al momento specifico in cui si verifica l'ultimo ciclo mestruale che viene confermato retrospettivamente dopo dodici mesi consecutivi di assenza di mestruazioni. Questo processo è il risultato di cambiamenti ormonali naturali che interessano principalmente le ovaie, organi responsabili della produzione di ovuli e degli ormoni sessuali femminili, come estrogeni e progesterone.
La menopausa è un evento normale nella vita biologica di ogni donna e generalmente si verifica tra i 45 e i 55 anni, con un’età media di insorgenza intorno ai 51 anni. Il periodo, tuttavia, non si presenta improvvisamente: è preceduto da una fase di transizione chiamata perimenopausa, durante la quale si osservano cambiamenti progressivi nella regolarità e nella qualità dei cicli mestruali, a causa di una riduzione graduale della funzione ovarica.
Dal punto di vista biologico, la menopausa rappresenta la fine dell’ovulazione e della fertilità, poiché le ovaie cessano di rilasciare ovuli e di produrre livelli significativi di estrogeni e progesterone. Questi cambiamenti ormonali segnano non solo la fine del ciclo mestruale, ma anche l'inizio di un nuovo equilibrio endocrino nel corpo della donna.
In alcuni casi, la menopausa può verificarsi prima dell’età considerata tipica: si parla allora di menopausa anticipata, un fenomeno che interessa circa il 5% delle donne e che si manifesta prima dei 40 anni. Questa condizione può essere il risultato di molteplici fattori, tra cui cause genetiche, disfunzioni autoimmuni o trattamenti medici come la chemioterapia o la radioterapia.
La menopausa anticipata differisce da quella fisiologica perché si verifica in un momento della vita in cui la capacità riproduttiva dovrebbe essere ancora attiva e spesso rappresenta una sfida emotiva oltre che biologica. Nonostante ciò, il meccanismo alla base della menopausa anticipata è sostanzialmente lo stesso della menopausa naturale: un declino nella funzionalità ovarica con conseguente riduzione della produzione di estrogeni e progesterone.
La menopausa anticipata non deve essere confusa con l’insufficienza ovarica primaria (POI, Primary Ovarian Insufficiency), una condizione in cui le ovaie cessano di funzionare normalmente già in giovane età, ma in modo intermittente. Nel caso della menopausa anticipata, invece, il processo è irreversibile e segna definitivamente la fine della fertilità.
Sintomi della menopausa
Sebbene l’esperienza vari notevolmente da donna a donna, esistono sintomi della menopausa comuni che possono comparire già durante la perimenopausa, ovvero la fase di transizione che precede la menopausa vera e propria.
I primi segnali della menopausa possono essere discreti e spesso confusi con altre condizioni. Uno dei sintomi più comuni è l’irregolarità mestruale. I cicli possono diventare più lunghi o più brevi, con flussi variabili in intensità: è questa irregolarità che riflette il declino graduale della funzione ovarica.
Un altro sintomo iniziale frequente è costituito dalle vampate di calore, una sensazione improvvisa di calore che si diffonde nel corpo, spesso accompagnata da sudorazione e arrossamento del viso e del collo. Questi episodi possono manifestarsi anche durante la notte, causando sudorazioni notturne che disturbano il sonno.
I cambiamenti dell’umore rappresentano un altro segnale precoce. Irritabilità, ansia e momenti di tristezza possono comparire a causa delle fluttuazioni nei livelli di estrogeni, che influenzano i neurotrasmettitori cerebrali come la serotonina.
Inoltre, alcune donne possono iniziare a sperimentare disturbi del sonno che vanno dalla difficoltà ad addormentarsi a frequenti risvegli notturni. Questi problemi di sonno sono spesso aggravati dalle sudorazioni notturne.
Uno dei sintomi meno discussi ma altrettanto significativi della menopausa è il dolore articolare: con il declino degli estrogeni - ormoni che svolgono un ruolo protettivo contro l’infiammazione - molte donne iniziano a notare rigidità e dolori alle articolazioni, soprattutto al risveglio o dopo periodi di inattività. Le articolazioni più colpite sono spesso quelle delle mani, delle ginocchia e delle spalle.
Questi dolori articolari possono essere accompagnati da dolori muscolari, che a loro volta riflettono una riduzione della massa muscolare legata ai cambiamenti ormonali. Anche condizioni come l’osteoartrite possono peggiorare in questa fase della vita.
Per alcune donne, il dolore articolare diventa un sintomo cronico che influisce sulla qualità della vita, limitando le attività quotidiane e causando disagio fisico ed emotivo.
Oltre ai sintomi iniziali e ai dolori articolari, la menopausa può manifestarsi con una serie di altri segni. Tra questi:
secchezza vaginale, causata dalla riduzione degli estrogeni che influisce sulla lubrificazione e sull’elasticità dei tessuti vaginali;
calo della libido, che può essere legato sia ai cambiamenti ormonali che ai sintomi fisici come la secchezza vaginale e il dolore articolare;
cambiamenti nella pelle e nei capelli, con una maggiore tendenza alla secchezza e alla fragilità.
La varietà e l’intensità dei sintomi della menopausa rendono necessaria una gestione personalizzata. Le opzioni terapeutiche possono includere cambiamenti nello stile di vita, terapie ormonali sostitutive (HRT) o trattamenti specifici per sintomi mirati come i dolori articolari. Ad esempio, esercizi a basso impatto, yoga o fisioterapia possono contribuire a migliorare la mobilità articolare e ridurre il dolore.
Cisti ovariche in menopausa
Le cisti ovariche possono svilupparsi anche durante la menopausa, sebbene siano meno comuni rispetto all'età fertile. In questa fase, la maggior parte delle cisti ovariche è di natura benigna, come le cisti sierose o mucinose, ma richiedono comunque un monitoraggio attento. La presenza di una cisti in menopausa potrebbe essere identificata durante un controllo ginecologico di routine o tramite ecografia pelvica. In rari casi, alcune cisti possono essere associate a patologie più gravi, come il carcinoma ovarico, motivo per cui una diagnosi precoce è fondamentale. La gestione delle cisti ovariche in menopausa varia in base a fattori come le dimensioni, l'aspetto ecografico e l'eventuale presenza di sintomi. In caso di dubbi, il ginecologo può richiedere ulteriori esami, come il dosaggio del CA-125, per escludere condizioni maligne.
Esami per la menopausa
Gli esami per la menopausa rappresentano uno strumento essenziale per comprendere i cambiamenti fisiologici che caratterizzano questa fase della vita femminile. Sebbene la menopausa sia una transizione naturale, gli esami diagnostici possono aiutare a confermare l'insorgenza della menopausa, a monitorare i livelli ormonali e a valutare eventuali effetti collaterali o complicazioni legate ai cambiamenti endocrini.
Esami ormonali in menopausa
Uno degli strumenti diagnostici più utilizzati per valutare la menopausa è il dosaggio ormonale, che consiste nell'analisi dei livelli di specifici ormoni nel sangue. Gli ormoni principali monitorati sono:
FSH (ormone follicolo-stimolante), durante la menopausa, i livelli di FSH aumentano significativamente. Questo ormone è prodotto dall’ipofisi e svolge un ruolo cruciale nel ciclo mestruale, stimolando la crescita dei follicoli ovarici. Con il declino della funzione ovarica, l’FSH si accumula nel sangue, rappresentando uno dei marcatori più affidabili per confermare la menopausa. Valori superiori a 30-40 mIU/mL sono indicativi di menopausa;
estradiolo, è il principale ormone estrogeno prodotto dalle ovaie durante la vita fertile. In menopausa, i livelli di estradiolo diminuiscono drasticamente, spesso scendendo al di sotto di 30 pg/mL. Questo calo è responsabile di molti sintomi associati alla menopausa, come vampate di calore, secchezza vaginale e cambiamenti nella densità ossea;
LH (ormone luteinizzante), simile all’FSH, l’LH tende ad aumentare con la menopausa. Anche se meno specifico, il suo dosaggio può essere utile per confermare i cambiamenti ormonali in corso.
In menopausa, i livelli di progesterone diminuiscono drasticamente, poiché l’ovulazione cessa e il corpo luteo, che è responsabile della produzione di questo ormone, non si forma più. Il calo del progesterone è meno rilevante dal punto di vista diagnostico, ma contribuisce ai cambiamenti complessivi del profilo ormonale.
Esami complementari da fare in menopausa
Oltre agli esami ormonali, possono essere prescritti ulteriori test per valutare l’impatto della menopausa su vari aspetti della salute:
densitometria ossea (MOC), la riduzione degli estrogeni in menopausa accelera la perdita di densità ossea, aumentando il rischio di osteoporosi. La densitometria ossea è un esame fondamentale per valutare la salute dello scheletro e identificare precocemente eventuali fragilità ossee;
esami del sangue da fare in menopausa, test come l’emocromo, il dosaggio del calcio sierico e la valutazione della vitamina D possono fornire un quadro completo dello stato di salute generale della donna in menopausa. La vitamina D, in particolare, è cruciale per la salute delle ossa e il suo monitoraggio è altamente raccomandato;
profilo lipidico, in menopausa, il rischio cardiovascolare tende ad aumentare a causa del calo degli estrogeni. Esami come il dosaggio del colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi aiutano a monitorare il metabolismo lipidico e a identificare eventuali fattori di rischio.
Gli esami ormonali sono particolarmente utili nei seguenti contesti:
menopausa precoce, quando si manifesta prima dei 40 anni, è fondamentale confermare la diagnosi attraverso i livelli ormonali per escludere altre condizioni, come l’insufficienza ovarica primaria (POI);
sintomi incerti o atipici, non specifici o sovrapponibili ad altre condizioni (come disturbi tiroidei), il dosaggio ormonale può aiutare a chiarire la diagnosi;
prima di iniziare o durante la gestione di una terapia ormonale sostitutiva (HRT), il monitoraggio degli ormoni è essenziale per personalizzare il trattamento e ottimizzarne i benefici.
Nonostante la loro utilità, gli esami ormonali hanno alcune limitazioni. I livelli ormonali possono variare significativamente durante la perimenopausa, rendendo difficile interpretare un singolo risultato. Inoltre, i sintomi della menopausa possono presentarsi anche in assenza di alterazioni significative nei livelli ormonali, sottolineando l’importanza di considerare il quadro clinico complessivo
Il ginecologo è lo specialista di riferimento per la prescrizione e l'interpretazione degli esami legati alla menopausa. Grazie alla sua competenza specifica, il ginecologo può valutare in dettaglio i cambiamenti ormonali, suggerendo gli esami più appropriati in base ai sintomi riportati e alla fase della transizione menopausale (perimenopausa, menopausa o post-menopausa).
L’importanza del controllo del peso in menopausa
Il controllo del peso durante la menopausa rappresenta un aspetto cruciale per il benessere generale e la prevenzione di numerose condizioni di salute. Con l’avvento della menopausa, i cambiamenti ormonali, in particolare il calo degli estrogeni, possono influenzare negativamente il metabolismo, favorendo un aumento di peso, soprattutto nella regione addominale. Questo fenomeno non è solo una questione estetica, ma ha implicazioni significative per la salute.
Un peso corporeo eccessivo è associato a un aumento del rischio di patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e osteoartrite, condizioni che già tendono a manifestarsi con maggiore frequenza durante e dopo la menopausa. Mantenere un peso sano è inoltre essenziale per preservare la densità ossea e ridurre il rischio di osteoporosi, che può essere aggravata dalla carenza di estrogeni. Adottare una dieta bilanciata, ricca di nutrienti essenziali come calcio e vitamina D, combinata con un’attività fisica regolare, può aiutare a prevenire l’aumento di peso e a migliorare la qualità della vita in questa fase cruciale.
FAQ
A che età viene la menopausa?
La menopausa si verifica generalmente tra i 45 e i 55 anni, con un'età media intorno ai 51 anni. Tuttavia, è importante considerare che l’età della menopausa può variare notevolmente da donna a donna. Fattori come la genetica, lo stile di vita e alcune condizioni mediche possono influenzarne l’insorgenza. Esistono anche casi di menopausa precoce, che si manifesta prima dei 40 anni, e di menopausa tardiva, che avviene dopo i 55 anni.
Come calcolare l’età della menopausa?
Non esiste un metodo esatto per calcolare con precisione l’età della menopausa, poiché è influenzata da numerosi fattori individuali. Tuttavia, un indicatore utile è la storia familiare: spesso, l’età della menopausa di una donna tende a essere simile a quella delle sue parenti strette, come madre o sorelle.
La menopausa viene confermata clinicamente quando una donna non ha avuto mestruazioni per almeno 12 mesi consecutivi. Gli esami ormonali, come il dosaggio dell’FSH (ormone follicolo-stimolante), possono aiutare a valutare lo stato della transizione menopausale, specialmente durante la fase di perimenopausa, quando i cicli mestruali iniziano a diventare irregolari.
Chi prescrive gli esami per la menopausa?
La prescrizione degli esami per la menopausa può essere effettuata da diversi professionisti sanitari:
medico di base, è spesso il primo punto di riferimento per le donne che iniziano a notare i sintomi della menopausa. Il medico di base può prescrivere esami preliminari e indirizzare la paziente a uno specialista;
ginecologo, è il riferimento principale per la salute femminile e per la gestione della menopausa. Può prescrivere esami specifici come il dosaggio ormonale (FSH, estradiolo), la densitometria ossea (MOC) e altri test correlati;
endocrinologo, in casi di menopausa precoce o di condizioni complesse legate agli ormoni, l’endocrinologo può essere coinvolto per una valutazione più approfondita.
La scelta del professionista dipende dalla situazione specifica della paziente e dalla necessità di una gestione personalizzata.
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