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Insufficienza renale: sintomi iniziali, segnali lievi e quando rivolgersi al medico

~October 02, 2025
7 minuti
insufficenza renale

I reni sono organi straordinari che lavorano silenziosamente, 24 ore su 24, per mantenere il nostro organismo in equilibrio. Filtrano circa 180 litri di sangue al giorno, eliminano le tossine, regolano la pressione arteriosa e mantengono l'equilibrio dei liquidi. Ma cosa succede quando questi instancabili lavoratori iniziano a perdere colpi? L'insufficienza renale è una condizione che può svilupparsi gradualmente o manifestarsi all'improvviso, e riconoscerne i segnali può fare una differenza enorme per la salute.

Quando si può parlare di insufficienza renale

Si parla di insufficienza renale quando i reni non riescono più a svolgere adeguatamente le loro funzioni vitali. In particolare, quando la loro capacità di filtrare il sangue scende al di sotto di certi livelli critici, le sostanze di scarto e i liquidi iniziano ad accumularsi nell'organismo, creando uno squilibrio pericoloso.

I medici utilizzano un parametro specifico per valutare la funzionalità renale: il tasso di filtrazione glomerulare (GFR). Quando questo valore scende sotto i 60 millilitri per minuto per 1,73 m² di superficie corporea per più di tre mesi, si può parlare di insufficienza renale. Un rene sano ha un GFR superiore a 90 ml/min.

Non sempre l'insufficienza renale significa dialisi o trapianto: dipende dalla gravità e dalla rapidità con cui si sviluppa la condizione. Esistono infatti diversi stadi di compromissione della funzione renale, ognuno con caratteristiche e necessità terapeutiche specifiche.

Gli stadi dell'insufficienza renale

La classificazione dell'insufficienza renale in stadi aiuta i medici a monitorare la progressione della malattia e a pianificare il trattamento più appropriato. Esistono cinque stadi principali, basati sul valore del GFR:

Stadio 1: il GFR è normale o aumentato (≥90 ml/min), ma sono presenti altri segni di danno renale, come proteine nelle urine. A questo livello, i reni funzionano ancora bene, ma ci sono segnali che qualcosa non va.

Stadio 2: lieve riduzione della funzione renale (GFR 60-89 ml/min). Anche in questa fase i sintomi sono spesso assenti, ma il danno è in atto.

Stadio 3: moderata riduzione della funzione renale, suddiviso in 3a (GFR 45-59 ml/min) e 3b (GFR 30-44 ml/min). È in questa fase che possono iniziare a comparire i primi sintomi evidenti.

Stadio 4: grave riduzione della funzione renale (GFR 15-29 ml/min). I sintomi diventano più marcati e occorre prepararsi a eventuali trattamenti sostitutivi.

Stadio 5: insufficienza renale terminale (GFR <15 ml/min). A questo punto è necessaria la dialisi o il trapianto di rene.

Insufficienza renale cronica

L'insufficienza renale cronica è una condizione progressiva che si sviluppa nel corso di mesi o anni. Si verifica quando una malattia o una condizione compromette gradualmente la funzione renale, causando un deterioramento irreversibile nel tempo.

Le cause più comuni dell'insufficienza renale cronica includono il diabete (responsabile di circa il 40% dei casi), l'ipertensione arteriosa, le glomerulonefriti (infiammazioni dei filtri renali) e le malattie renali policistiche. Anche l'uso prolungato di alcuni farmaci, in particolare gli antinfiammatori non steroidei, può danneggiare i reni nel lungo periodo.

Il grande pericolo dell'insufficienza renale cronica è la sua natura subdola: può progredire per anni senza dare sintomi evidenti, fino a quando il danno non diventa significativo. Per questo motivo, le persone con fattori di rischio dovrebbero sottoporsi a controlli regolari della funzione renale.

Insufficienza renale acuta

Diversamente dalla forma cronica, l'insufficienza renale acuta si manifesta rapidamente, nel giro di ore o giorni. È una condizione potenzialmente reversibile se trattata tempestivamente, ma richiede intervento medico immediato.

Le cause dell'insufficienza renale acuta possono essere classificate in tre categorie: pre-renali (ridotto afflusso di sangue ai reni dovuto a disidratazione grave, emorragie, shock), renali (danno diretto al tessuto renale da infezioni, farmaci tossici, malattie autoimmuni) e post-renali (ostruzione delle vie urinarie da calcoli, tumori o ingrossamento della prostata).

L'insufficienza renale acuta si manifesta spesso con una drastica riduzione della produzione di urina, gonfiore alle gambe e alle caviglie, confusione mentale, nausea e affaticamento intenso. È un'emergenza medica che richiede ospedalizzazione.


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Quali sono i sintomi dell'insufficienza renale?

Uno degli aspetti più insidiosi dell'insufficienza renale, soprattutto nelle fasi iniziali, è che può essere praticamente asintomatica. I reni hanno una notevole capacità di compensazione: anche quando funzionano solo al 30-40% della loro capacità, possono non dare segni evidenti di sofferenza.

Tuttavia, quando i sintomi compaiono, possono includere:

Sintomi iniziali e lievi: stanchezza persistente e inspiegabile, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, crampi muscolari notturni, prurito diffuso, gonfiore lieve intorno agli occhi al mattino. Questi segnali sono spesso vaghi e vengono attribuiti ad altre cause, come lo stress o la stanchezza.

Spesso si assiste a cambiamenti nella frequenza della minzione e in particolare: 

  • modifiche nella frequenza (bisogno di urinare più spesso, soprattutto di notte)

  • nel colore (urine più scure o schiumose)

  • nella quantità di urina prodotta. 

Alcuni pazienti notano anche dolore o bruciore durante la minzione.

Da non sottovalutare anche i sintomi avanzati come: 

  • gonfiore marcato (edema) alle caviglie, piedi, gambe e viso

  • mancanza di respiro

  • nausea e vomito persistenti

  • perdita di appetito

  • sapore metallico in bocca

  • confusione mentale

  • pressione arteriosa elevata difficile da controllare.

Segnali di allarme: sangue nelle urine, dolore intenso alla schiena o al fianco, febbre accompagnata da disturbi urinari, riduzione drastica della quantità di urina prodotta.

È fondamentale sottolineare che la presenza di uno o più di questi sintomi non significa automaticamente insufficienza renale, ma rappresenta un valido motivo per consultare il medico e sottoporsi a esami specifici.

Insufficienza renale: cause

Le cause dell'insufficienza renale sono molteplici e variano a seconda che si tratti di forma acuta o cronica.

Per l'insufficienza renale cronica, le cause principali includono: 

  • diabete mellito (sia di tipo 1 che di tipo 2), che danneggia i piccoli vasi sanguigni dei reni; 

  • ipertensione arteriosa, che sottopone i reni a uno stress continuo; 

  • glomerulonefriti, infiammazioni dei glomeruli renali spesso di origine autoimmune;

  • malattia renale policistica, una condizione ereditaria; 

  • infezioni renali ricorrenti; 

  • ostruzioni croniche delle vie urinarie; 

  • uso prolungato di farmaci nefrotossici; 

  • malattie autoimmuni come il lupus.

Per l'insufficienza renale acuta, le cause includono: 

  • grave disidratazione; 

  • perdite ematiche importanti; 

  • infezioni gravi (sepsi); 

  • reazioni allergiche gravi; 

  • alcuni farmaci e sostanze tossiche; 

  • ostruzioni acute delle vie urinarie; 

  • gravi traumi o interventi chirurgici maggiori.

Esistono poi fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare insufficienza renale: età avanzata, storia familiare di malattie renali, obesità, fumo, consumo eccessivo di alcol, dieta ricca di sale e proteine animali.

Diagnosi e professionisti di riferimento

La diagnosi di insufficienza renale si basa su una combinazione di esami del sangue, delle urine e strumentali.

Gli esami del sangue misurano i livelli di creatinina e urea (sostanze che si accumulano quando i reni non funzionano bene), permettendo di calcolare il GFR. Vengono valutati anche elettroliti, emoglobina e altri parametri.

Le analisi delle urine ricercano la presenza di proteine, sangue, glucosio e altre anomalie che possono indicare un danno renale. Particolarmente importante è il rapporto albumina-creatinina nelle urine.

Gli esami strumentali includono l'ecografia renale (per valutare dimensioni e struttura dei reni), la TAC o la risonanza magnetica (per identificare ostruzioni, calcoli o masse), e talvolta la biopsia renale (prelievo di un piccolo campione di tessuto renale per analisi microscopica).

Il medico di famiglia è di solito il primo professionista a cui rivolgersi quando si sospetta un problema renale. Sarà lui a prescrivere i primi esami e, se necessario, indirizzare verso uno specialista.

Il nefrologo è il medico specializzato nelle malattie dei reni. Gestisce la diagnosi approfondita, il trattamento e il monitoraggio nel tempo dei pazienti con insufficienza renale. Nei casi più complessi, può essere necessario il coinvolgimento di altri specialisti come endocrinologi (per il diabete), cardiologi (per l'ipertensione) o urologi (per problemi delle vie urinarie).

FAQ

Insufficienza renale: si può guarire?

La risposta dipende dal tipo di insufficienza renale. L'insufficienza renale acuta può essere completamente reversibile se la causa viene identificata e trattata tempestivamente. Per esempio, se è dovuta a disidratazione, la reidratazione può ripristinare la funzione renale; se è causata da un'ostruzione, la sua rimozione può risolvere il problema.

L'insufficienza renale cronica, invece, è generalmente una condizione progressiva e irreversibile. Il danno già avvenuto ai reni non può essere riparato. Tuttavia, questo non significa che non si possa fare nulla: con il trattamento appropriato è possibile rallentare significativamente la progressione della malattia, gestire i sintomi e mantenere una buona qualità di vita per molti anni.

Si può morire di insufficienza renale?

L'insufficienza renale non trattata può essere fatale, poiché l'accumulo di tossine e lo squilibrio elettrolitico grave sono incompatibili con la vita. Tuttavia, con i trattamenti moderni, molte persone con insufficienza renale anche avanzata vivono per decenni.

Cosa mangiare con l'insufficienza renale?

L'alimentazione gioca un ruolo cruciale nella gestione dell'insufficienza renale. La dieta deve essere personalizzata in base allo stadio della malattia, ma alcuni principi generali sono comuni. È fondamentale farsi seguire da un dietista specializzato in nutrizione renale, che possa creare un piano alimentare personalizzato, bilanciato e sostenibile nel tempo, adeguato allo stadio specifico della malattia.


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AutoreElty

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