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Fibrillazione atriale: cos’è, sintomi, cause e a chi rivolgersi

~May 06, 2025
8 minuti
fibrillazione atriale

La fibrillazione atriale (FA) rappresenta l'aritmia cardiaca più comune nella popolazione, con una prevalenza che si attesta tra l'1% e il 2%, aumentando significativamente con l'avanzare dell'età. Si tratta di un'alterazione del ritmo cardiaco caratterizzata da un'attivazione elettrica scoordinata e rapida degli atri, le camere superiori del cuore. Durante la fibrillazione atriale, gli atri non si contraggono in maniera coordinata ma "fibrillano", con un'attività caotica che compromette la loro normale funzione contrattile.

La fibrillazione atriale comporta un ritmo atriale rapido e irregolarmente irregolare. Può manifestarsi con sintomi quali palpitazioni e, talvolta, astenia, intolleranza allo sforzo, dispnea e presincope. A causa dell'alterazione del normale funzionamento del cuore, questa condizione è associata ad un rischio maggiore di sviluppare insufficienza cardiaca e aumenta di 5 volte il rischio di ictus.

Tipologie di fibrillazione atriale

Esistono diverse forme di fibrillazione atriale, classificate in base alla durata e alle caratteristiche degli episodi:

  • fibrillazione atriale parossistica: si presenta in forma sporadica e tende a scomparire spontaneamente nel giro di qualche giorno. Gli episodi si risolvono da soli entro una settimana, e nella maggior parte dei casi non richiedono trattamenti specifici Policlinicogemelli. Questa forma, nota anche come fibrillazione atriale intermittente, si manifesta spontaneamente come un attacco ma generalmente scompare da sola entro 24 ore, risultando quindi "autolimitante".

  • fibrillazione atriale persistente: si mantiene per un periodo superiore a 7 giorni Auxologico e richiede un intervento medico per il ripristino del ritmo normale, come la cardioversione elettrica o la terapia farmacologica.

  • fibrillazione atriale permanente o cronica: si verifica quando, a prescindere dalla durata dell'aritmia, il paziente e il medico decidono di non effettuare ulteriori tentativi di interrompere la fibrillazione, che diventa quindi una condizione cronica. 

Fibrillazione atriale cosa è? 

I sintomi della fibrillazione atriale possono variare notevolmente da paziente a paziente. Alcuni soggetti possono rimanere completamente asintomatici, mentre altri possono sperimentare sintomi debilitanti. Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • palpitazioni: sono la percezione di un battito accelerato o irregolare, spesso descritte come "batticuore", "colpi" o "sfarfallio" nel torace, o improvvise sensazioni di "vuoto" al torace o allo stomaco; 

  • astenia: mancanza di forze, incapacità di svolgere attività che normalmente non causerebbero fatica; 

  • dispnea: difficoltà respiratoria, particolarmente evidente durante lo sforzo fisico;

  • altri sintomi: la gravità dei sintomi della FA varia da lieve a debilitante. Oltre ai sintomi già citati, possono manifestarsi affanno, malessere, capogiro, ansia e dolore al petto Get Smart About AFIB. In alcuni casi possono anche verificarsi vertigini, sincope e dolore toracico. 

È importante notare che alcuni pazienti affetti da fibrillazione atriale possono essere completamente asintomatici. Questa condizione, nota come fibrillazione atriale asintomatica, non è per questo meno pericolosa, ma risulta più difficile da individuare e trattare Auxologico.

Quali sono i sintomi della fibrillazione atriale?

Le cause della fibrillazione atriale sono molteplici e possono essere legate a diverse condizioni. Tra i principali fattori causali troviamo:

  1. cardiopatie strutturali: la fibrillazione atriale è molto frequente in soggetti di età medio-avanzata affetti da patologie strutturali del cuore, come stenosi mitralica, infarto del miocardio. Altre condizioni cardiache associate includono malattie cardiache congenite, valvulopatie, coronaropatie, cardiopatie reumatiche, cardiomiopatia ipertrofica, cuore ingrossato, pericardite.

  2. condizioni sistemiche: patologie non cardiache che possono scatenare la fibrillazione atriale includono ipertiroidismo, diabete mellito, malattie respiratorie, reflusso gastroesofageo, ernia iatale e obesità. L'ipertensione rappresenta un altro importante fattore causale.

  3. fattori associati allo stile di vita: circostanze non patologiche che possono determinare episodi isolati di fibrillazione atriale includono l'eccesso di fumo, l'abuso di alcol, la caffeina, l'ansia, le droghe e l'eccesso di alcuni farmaci. Uno stile di vita particolarmente sedentario e alti livelli di stress rappresentano ulteriori fattori predisponenti. 

  4. relazione con pacemaker e fibrillazione atriale: in alcuni casi, la fibrillazione atriale può portare a un polso lento (ritmo bradicardico sostitutivo), una condizione che potrebbe richiedere l'impianto di un pacemaker. Quando la conduzione verso i ventricoli è danneggiata, causando una risposta ventricolare particolarmente bassa durante la fibrillazione atriale, può essere necessario ricorrere all'impianto di un pacemaker permanente.

  5. connessione tra ernia iatale e fibrillazione atriale: l'ernia iatale è annoverata tra le possibili cause scatenanti della fibrillazione atriale. Alcuni studi hanno rivelato che i pazienti con Malattia da Reflusso GastroEsofageo (MRGE), in particolare quelli con sintomi più gravi, presentano un aumentato rischio di sviluppare fibrillazione atriale.

  6. fibrillazione atriale parossistica e ansia: durante fasi di particolare stress emotivo può verificarsi la comparsa di fibrillazione atriale. Inoltre, un paziente già affetto da fibrillazione, quando sottoposto a stress fisico ed emotivo, può sperimentare una brusca accelerazione della frequenza cardiaca, passando rapidamente da 70-80 battiti al minuto fino a 130-140 battiti. Uno studio condotto su 100 pazienti con FA parossistica ha evidenziato che il 54% dei partecipanti ha riportato lo stress non solo come fonte di preoccupazione, ma come causa della maggior parte degli attacchi. 

  7. fibrillazione atriale isolata: in un numero ridotto di casi (circa uno su dieci), l'aritmia si manifesta senza una causa apparente e viene pertanto definita come "isolata"

Le cause della fibrillazione atriale? Qui cita: pacemaker e fibrillazione atriale​, fibrillazione atriale parossistica e ansia, ernia iatale e fibrillazione atriale


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La diagnosi con il cardiologo di fiducia

La diagnosi precoce e accurata della fibrillazione atriale è fondamentale per impostare un adeguato piano terapeutico e prevenire le potenziali complicanze. Il percorso diagnostico si articola in diverse fasi e si avvale di vari strumenti:

In presenza di sintomi o segni suggestivi di fibrillazione atriale, è opportuno che il medico di famiglia indirizzi il paziente a una consulenza presso un elettrofisiologo (un cardiologo specializzato in aritmie cardiache). Nei casi più gravi, è invece necessario un rapido accesso al Pronto Soccorso

Durante la visita cardiologica, il medico effettuerà un'anamnesi accurata per valutare i sintomi e individuare eventuali cause e fattori scatenanti. L'esame obiettivo, se effettuato durante un episodio di fibrillazione atriale, metterà in evidenza la condizione attraverso la valutazione del polso radiale, dove si potrà apprezzare una frequenza cardiaca totalmente irregolare e una variabilità di ampiezza dei battiti. Il polso arterioso viene misurato sull'arteria radiale (a livello del polso) e fornisce informazioni sulla frequenza e regolarità del battito cardiaco.

Per confermare la diagnosi di fibrillazione atriale, il cardiologo può richiedere i seguenti esami:

  1. Elettrocardiogramma (ECG): l'ECG rappresenta l'esame strumentale "gold standard" per la diagnosi, mettendo in evidenza le caratteristiche tipiche della fibrillazione atriale: irregolarità del ritmo e assenza di onda P (che dimostra l'attività elettrica caotica degli atri).

  2. Elettrocardiogramma dinamico secondo Holter: consiste in un normale ECG che si protrae per 24-48 ore, senza impedire al paziente di svolgere le normali attività quotidiane. In alcuni casi, per monitorare i risultati del processo ablativo, può essere utilizzato l'impianto sottocutaneo di un "mini holter" del battito (loop recorder), che rileva continuamente il ritmo cardiaco e memorizza eventuali alterazioni.

  3. Ecocardiogramma: se il medico sospetta che la fibrillazione atriale sia correlata a una condizione cardiaca, sarà necessario eseguire esami diagnostici per raccogliere informazioni sull'attività dell'organo. L'ecocardiogramma (ecografia cardiaca) aiuta a escludere tutte le possibili cause dell'aritmia.

  4. Esami del sangue: gli esami ematici sono parte integrante del percorso diagnostico e possono aiutare a identificare condizioni sistemiche associate alla fibrillazione atriale, come l'ipertiroidismo.

  5. Radiografia del torace: viene utilizzata per individuare eventuali alterazioni macroscopiche del cuore o patologie polmonari concomitanti che possono aver causato la fibrillazione atriale.

  6. Test da sforzo: l'ergometria (ECG da sforzo) può essere utile nella valutazione complessiva del paziente con fibrillazione atriale.

  7. monitoraggio avanzato: nei casi in cui sia difficile documentare episodi parossistici, possono essere utilizzati sistemi di registrazione e monitoraggio elettrocardiografico prolungato, come loop recorder esterni, Holter plurigiornalieri (anche settimanali) e piccoli sensori sottocutanei che trasmettono in tempo reale i tracciati in caso di sintomi o aritmie asintomatiche.

La fibrillazione atriale è una condizione clinica complessa che richiede un approccio diagnostico e terapeutico personalizzato. La collaborazione tra il paziente e il team medico è fondamentale per una gestione efficace della patologia. Una diagnosi precoce, attraverso una visita cardiologica approfondita e gli esami strumentali appropriati, consente di impostare tempestivamente strategie terapeutiche mirate a controllare i sintomi, prevenire le complicanze e migliorare la qualità di vita del paziente.

La comprensione dei fattori di rischio e delle possibili cause della fibrillazione atriale, incluse le correlazioni con condizioni come l'ernia iatale, l'ansia e lo stress, permette un approccio terapeutico più completo, che non si limita al trattamento dei sintomi ma si estende anche alla correzione dei fattori predisponenti.

In questo contesto, il cardiologo di fiducia rappresenta una figura centrale nel percorso di cura del paziente, guidandolo attraverso le varie fasi della malattia e fornendo supporto continuo per una gestione ottimale della condizione.

FAQ

Quanti anni si può vivere con la fibrillazione atriale​

Con un adeguato trattamento e controllo della condizione, molte persone con fibrillazione atriale possono condurre una vita normale e attiva. Non esiste una statistica specifica che indichi un'aspettativa di vita precisa, ma una diagnosi precoce e un trattamento appropriato possono contribuire a mantenere un'aspettativa di vita nella norma. 

Fibrillazione atriale cosa non fare

I pazienti con fibrillazione atriale dovrebbero evitare comportamenti che aumentano il rischio di episodi aritmici. È sconsigliata l'assunzione eccessiva di alcol, che può causare fibrillazione atriale e interferire con i trattamenti anticoagulanti. È importante non abusare di alimenti ricchi di grassi animali, formaggi e insaccati, e non trascurare l'attività fisica regolare, poiché uno stile di vita sedentario può favorire l'insorgenza di aritmie. Limitare l'assunzione di caffeina è consigliabile, poiché quantità eccessive possono far aumentare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca. Fumo, droghe e stress eccessivo sono da evitare, così come fluttuazioni significative di peso. Fondamentale non interrompere autonomamente le terapie prescritte, specialmente quella anticoagulante.

Quante pulsazioni si hanno con fibrillazione atriale​

Durante la fibrillazione atriale, la frequenza cardiaca presenta valori significativamente alterati rispetto alla normalità. In condizioni di riposo, il battito normale ha una frequenza regolare tra 60 e 100 pulsazioni al minuto, mentre in presenza di fibrillazione atriale diviene irregolare e può superare le 100 pulsazioni al minuto. Durante un attacco di fibrillazione atriale, specialmente di tipo parossistico, le pulsazioni si susseguono in modo incontrollato, superando anche di molto le 100 al minuto. A livello atriale, la frequenza può raggiungere i 350-400 battiti per minuto, mentre la frequenza ventricolare è spesso tra 140-160 battiti al minuto. 

Che cosa è l’ablazione della fibrillazione atriale?

L'ablazione della fibrillazione atriale è una procedura mini-invasiva finalizzata al trattamento di questa aritmia. L'obiettivo dell'intervento è impedire la partenza delle correnti elettriche indesiderate dalle vene polmonari e il loro arrivo agli atri. Si esegue mediante l'inserimento di cateteri attraverso la vena femorale che vengono guidati fino al cuore, dove si elimina il tessuto che genera l'aritmia. Questa tecnica mininvasiva consente una drastica riduzione degli attacchi di fibrillazione atriale e, in alcuni casi, anche la scomparsa definitiva della stessa. È indicata principalmente quando i farmaci antiaritmici non risultano efficaci o causano effetti collaterali significativi. Esistono diverse tecniche ablative, incluse la radiofrequenza, la crioablazione e la più recente elettroporazione, con risultati variabili in base al tipo di fibrillazione atriale e alle condizioni del paziente.


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