Faringite: cos’è, sintomi, cause e quando preoccuparsi

Quella sensazione di gola che "gratta", il bruciore costante che rende ogni deglutizione dolorosa, la voce che si fa roca e il malessere generale che ci fa desiderare solo di stare a riposo. La faringite, comunemente nota come "mal di gola", è un disturbo estremamente diffuso, un appuntamento quasi inevitabile soprattutto nei mesi più freddi. Spesso sottovalutata come un semplice fastidio passeggero, questa infiammazione della faringe può in realtà celare cause diverse e, in alcuni casi, richiedere un'attenzione più specifica per prevenire complicazioni o per alleviare un disagio persistente.
Che cosa è la faringite
La faringite è un'infiammazione della faringe, la parte della gola che si estende dietro la cavità orale e nasale, fino all'inizio dell'esofago e della laringe. È un canale comune per il passaggio di aria e cibo, il che la rende particolarmente esposta a irritanti e agenti patogeni. L'infiammazione può interessare l'intera mucosa della faringe o localizzarsi in determinate aree, ed è la causa più comune del "mal di gola".
Quando la faringe si infiamma, i tessuti diventano arrossati, gonfi e doloranti. Questa reazione è una risposta del sistema immunitario all'aggressione di un agente esterno, che può essere di natura infettiva (virus, batteri) o non infettiva (irritanti ambientali, allergie, reflusso gastroesofageo). La faringite può manifestarsi in forma:
acuta: ha un esordio improvviso, sintomi intensi e una durata limitata (pochi giorni o una settimana). È la forma più comune, spesso associata a infezioni virali.
cronica: i sintomi persistono per un periodo prolungato (settimane o mesi) o si ripresentano frequentemente. Questa forma è spesso legata a irritazioni continue o a condizioni mediche sottostanti.
La faringe è una struttura complessa, suddivisa anatomicamente in tre parti:
rinofaringe (o nasofaringe): la parte superiore, dietro il naso.
orofaringe: la parte centrale, dietro la bocca, visibile quando apriamo la bocca.
laringofaringe (o ipofaringe): la parte inferiore, che si connette a esofago e laringe.
L'infiammazione può colpire una o più di queste sezioni, influenzando la localizzazione e l'intensità dei sintomi. Comprendere questa infiammazione è il primo passo per distinguerla da altri disturbi della gola e per avviare un percorso di gestione adeguato.
I sintomi della faringite
I sintomi della faringite sono vari e possono influenzare l'intensità del disturbo, dal fastidio leggero al dolore acuto. La manifestazione più comune e caratteristica è il dolore alla gola, che spesso peggiora durante la deglutizione, ma possono essere presenti anche altri segnali:
dolore alla gola: una sensazione di bruciore, prurito, pizzicore o dolore acuto e costante in gola. Questo può variare da un lieve fastidio a un dolore intenso che rende difficile deglutire saliva, cibi o liquidi.
difficoltà a deglutire (disfagia): il dolore e il gonfiore della faringe possono rendere la deglutizione dolorosa o difficile.
arrossamento e gonfiore della gola: all'ispezione (es. con uno specchietto o guardando in bocca) la gola apparirà arrossata, e le tonsille (se presenti e coinvolte) potrebbero essere gonfie e rosse, a volte con placche biancastre o giallastre.
febbre: la temperatura corporea può essere elevata, soprattutto nelle faringiti infettive, con picchi che variano a seconda dell'agente patogeno.
linfonodi ingrossati e dolenti: i linfonodi del collo, soprattutto quelli sottomandibolari e laterocervicali, possono ingrossarsi e diventare dolenti al tatto, segno di una risposta immunitaria in corso.
raucedine o perdita della voce (disfonia/afonia): l'infiammazione può estendersi alla laringe (causando laringite) o alle corde vocali, influenzando la qualità della voce.
tosse: può essere secca e irritativa, o produttiva con catarro, a seconda della causa e della fase dell'infiammazione.
secchezza della gola: una sensazione di gola secca, spesso accompagnata da necessità di bere frequentemente.
alito cattivo (alitosi): le secrezioni infiammate e la presenza di batteri possono causare alitosi.
malessere generale: sensazione di spossatezza, dolori muscolari, mal di testa, tipici delle infezioni virali o batteriche.
La combinazione di questi sintomi, la loro intensità e la loro durata possono fornire indizi importanti sulla causa della faringite e sulla necessità di una valutazione medica.
Le cause della faringite
Le cause della faringite sono numerose e possono essere classificate in due grandi categorie: infettive e non infettive. Comprendere la causa è fondamentale per un trattamento mirato.
Cause infettive della faringite
Sono le più comuni, soprattutto nelle forme acute, e si trasmettono prevalentemente per via aerea (goccioline di saliva).
faringite virale:
agenti: la stragrande maggioranza delle faringiti è causata da virus. I più comuni includono rhinovirus (responsabili del comune raffreddore), adenovirus, virus influenzali e parainfluenzali, virus Epstein-Barr (mononucleosi), citomegalovirus, virus respiratorio sinciziale.
sintomi associati: spesso accompagnata da sintomi di raffreddore (naso che cola, starnuti), tosse, congiuntivite e febbre non troppo elevata.
trattamento: di solito sintomatico, poiché non esistono farmaci specifici contro la maggior parte dei virus.
faringite batterica (e faringite streptococcica):
agenti: sebbene meno comune di quella virale, la faringite batterica può essere più grave e richiede un trattamento specifico. Lo Streptococcus pyogenes (o streptococco beta-emolitico di gruppo A) è la causa più frequente di faringite batterica e viene definita faringite streptococcica.
sintomi associati: febbre più alta, assenza di tosse, mal di gola intenso con difficoltà a deglutire, ingrossamento dei linfonodi del collo, placche bianche o rossore acceso sulle tonsille, mal di testa, a volte eruzione cutanea (scarlattina).
trattamento: richiede terapia antibiotica per prevenire complicanze gravi come la febbre reumatica o la glomerulonefrite. La diagnosi viene fatta con un tampone faringeo.
Cause non infettive
Queste cause spesso portano a forme di faringite cronica o ricorrente, a causa di un'esposizione continua a irritanti o a condizioni sottostanti.
faringite da reflusso (laringofaringeo):
meccanismo: l'acido gastrico e/o i succhi biliari risalgono dallo stomaco fino alla gola (faringe e laringe), irritando cronicamente la mucosa. Spesso non è associata al bruciore di stomaco classico.
sintomi associati: raucedine, necessità di schiarirsi la gola, tosse cronica (specialmente notturna o mattutina), sensazione di nodo in gola, bruciore persistente in gola, sapore amaro in bocca.
trattamento: gestione del reflusso con modifiche dietetiche, stile di vita e, se necessario, farmaci antiacidi o gastroprotettori.
irritanti ambientali:
fumo: sia attivo che passivo, è una causa comune di faringite cronica.
inquinamento atmosferico: esposizione a smog, polveri sottili.
aria secca: ambienti con aria condizionata o riscaldamento molto secco possono disidratare le mucose della gola.
sostanze chimiche: esposizione a fumi chimici, solventi, detergenti aggressivi.
allergie: l'infiammazione delle vie aeree superiori dovuta a reazioni allergiche (a pollini, acari della polvere, peli di animali) può estendersi alla faringe.
Faringite allergica sintomi
La faringite allergica è un tipo di faringite non infettiva che si manifesta come parte di una reazione allergica. I suoi sintomi si sovrappongono spesso a quelli della rinite allergica o dell'asma allergica, ma con un'enfasi specifica sulla gola.
I sintomi della faringite allergica includono:
prurito alla gola o al palato: una sensazione di solletico o irritazione che induce a schiarirsi la gola o a tossire. Questo è spesso un sintomo molto caratteristico.
secchezza della gola: una sensazione di gola arida, spesso accompagnata da necessità di bere frequentemente.
tosse secca e irritativa: spesso persistente, soprattutto quando l'esposizione all'allergene è continua.
sensazione di nodo in gola: una sensazione di costrizione o di avere qualcosa in gola.
gocciolamento retronasale: muco che scende dalla parte posteriore del naso, irritando la gola.
arrossamento lieve: la gola può apparire leggermente arrossata, ma raramente con placche o forte gonfiore come nelle infezioni batteriche.
sintomi associati ad altre allergie: starnuti, naso che cola, congestione nasale, prurito agli occhi, lacrimazione.
La faringite allergica tende a essere cronica o stagionale, a seconda dell'allergene, e può peggiorare in ambienti con alta concentrazione di polline, acari o peli animali.
La faringite nei bambini: i rischi
La faringite nei bambini è un evento estremamente comune, ma presenta alcune peculiarità e rischi che richiedono una maggiore attenzione da parte dei genitori e del pediatra. I bambini, in particolare quelli piccoli, sono più vulnerabili alle infezioni e alle complicanze.
maggior frequenza: i bambini hanno un sistema immunitario ancora immaturo e sono più esposti agli agenti patogeni in contesti comunitari (asili, scuole), rendendo le faringiti molto frequenti.
difficoltà diagnostica: i bambini piccoli potrebbero non essere in grado di descrivere accuratamente i loro sintomi, rendendo più difficile per i genitori e per il medico distinguere una faringite virale da una batterica senza test specifici.
rischio di complicazioni da streptococco: la faringite streptococcica è particolarmente importante da diagnosticare e trattare nei bambini. Se non curata adeguatamente con antibiotici, può portare a gravi complicazioni a distanza, come la febbre reumatica (che può danneggiare il cuore, le articolazioni e il cervello) o la glomerulonefrite post-streptococcica (una malattia renale). Per questo, in caso di sospetto streptococco, il pediatra esegue un test rapido o un tampone faringeo.
disidratazione: i bambini, soprattutto se molto piccoli, sono più a rischio di disidratazione a causa della febbre, del vomito (se presente) e della difficoltà a deglutire. È fondamentale assicurarsi che bevano liquidi a sufficienza.
sintomi più intensi: i bambini possono manifestare i sintomi in modo più acuto, con febbre più alta, irritabilità e un malessere generale più marcato.
diffusione rapida: la faringite si diffonde molto facilmente tra i bambini, causando focolai in comunità.
I genitori dovrebbero sempre consultare il pediatra in caso di mal di gola persistente, febbre alta, difficoltà a deglutire o se si sospetta una faringite batterica per una diagnosi e un trattamento appropriati.
Diagnosi di faringite, quando preoccuparsi
La diagnosi della faringite si basa principalmente sulla valutazione clinica da parte del medico. Tuttavia, in alcuni casi, sono necessari test specifici per identificare l'agente causale e valutare la gravità.
Diagnosi:
anamnesi clinica: il medico raccoglierà informazioni sui sintomi, la loro insorgenza e progressione, l'esposizione a persone malate, e la storia clinica del paziente.
esame obiettivo: il medico esaminerà la gola, le tonsille, i linfonodi del collo e le vie aeree superiori.
tampone faringeo (test rapido o colturale): in caso di sospetto di faringite streptococcica, verrà eseguito un tampone faringeo per rilevare la presenza dello Streptococcus pyogenes. Il test rapido fornisce un risultato in pochi minuti; la coltura richiede 24-48 ore ma è più accurata. Questo è cruciale per decidere se iniziare la terapia antibiotica.
esami del sangue: meno comuni per la faringite di routine, ma possono essere utili in casi complessi o per escludere altre patologie.
Quando preoccuparsi e consultare un medico
Sebbene molte faringiti si risolvano spontaneamente, ci sono segnali che indicano la necessità di una valutazione medica. È consigliabile consultare il proprio medico o, in caso di sintomi gravi, recarsi al pronto soccorso o fare una visita otorinolaringoiatrica (da un ORL, specialista di orecchio, naso e gola) se si manifestano:
sintomi che non migliorano entro pochi giorni (3-5 giorni) o peggiorano.
febbre alta e persistente (superiore a 38.5-39°C).
difficoltà a deglutire salivare, cibi o liquidi.
difficoltà respiratorie.
ingrossamento e dolore marcato dei linfonodi del collo.
presenza di placche bianche o pus sulle tonsille.
forte malessere generale, spossatezza eccessiva.
eruzioni cutanee (es. scarlattina).
in caso di sospetto di faringite streptococcica (per prevenire complicanze).
voce rauca o afonia persistente.
dolore che si irradia all'orecchio.
se il paziente è un bambino piccolo, un anziano o un individuo immunocompromesso.
FAQ
Quale è la differenza tra faringite e laringite?
Faringite e laringite sono entrambe infiammazioni della gola, ma colpiscono parti diverse. La faringite è l'infiammazione della faringe, la parte posteriore della gola, che si manifesta principalmente con mal di gola e dolore alla deglutizione. La laringite è l'infiammazione della laringe, la "scatola vocale" che contiene le corde vocali, e il suo sintomo principale è la raucedine o la perdita della voce. Possono presentarsi insieme.
La faringite è contagiosa?
Sì, la faringite, specialmente quella di origine virale o batterica, è contagiosa. Si trasmette principalmente attraverso goccioline di saliva emesse con tosse, starnuti o parlando, e tramite contatto diretto o indiretto con superfici contaminate. Il periodo di contagiosità varia a seconda dell'agente patogeno, ma spesso inizia prima della comparsa dei sintomi più evidenti.
Dalla faringite cronica si può guarire?
La faringite cronica, a differenza di quella acuta, non si risolve da sola e richiede di individuare e trattare la causa sottostante. Spesso è legata a irritanti continui (fumo, reflusso, aria secca) o a patologie croniche. Se la causa viene identificata e gestita adeguatamente (es. smettere di fumare, trattare il reflusso), dalla faringite cronica si può guarire o migliorare significativamente.
Faringite, quanto dura?
La durata della faringite dipende dalla sua causa. Una faringite acuta virale (il comune mal di gola) dura generalmente 3-7 giorni. La faringite streptococcica (batterica) può durare più a lungo se non trattata, ma si risolve in pochi giorni con la terapia antibiotica. Le faringiti croniche, invece, possono durare settimane o mesi, finché non viene risolta la causa che le sostiene.
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