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Emazie nelle urine: cosa sono, cause, sintomi e quando preoccuparsi

~October 02, 2025
8 minuti
materiale per esame delle urine

La scoperta di emazie nelle urine può generare preoccupazione, ma è importante sapere che non sempre indica una condizione grave. Comprendere cosa significhi questo riscontro, quali possano essere le cause e quando sia necessario approfondire è fondamentale per affrontare la situazione con consapevolezza e serenità.

Cosa sono le emazie nelle urine?

Le emazie, conosciute anche come globuli rossi o eritrociti, sono le cellule del sangue che trasportano l'ossigeno in tutto il nostro organismo. Normalmente, nelle urine non dovrebbero essere presenti, o comunque dovrebbero trovarsi in quantità minime, praticamente invisibili a occhio nudo.

Quando il numero di emazie supera i valori considerati normali, si parla di ematuria, un termine medico che indica appunto la presenza di sangue nelle urine. Questa condizione può manifestarsi in due forme diverse: l'ematuria macroscopica, quando il sangue è visibile e le urine assumono un colore rosso o rosato, e l'ematuria microscopica, quando i globuli rossi sono presenti ma rilevabili solo attraverso un esame di laboratorio.

I valori normali di emazie nelle urine sono generalmente inferiori a 3-5 globuli rossi per campo microscopico. Quando si superano questi livelli, è importante indagare le possibili cause attraverso ulteriori accertamenti.

I sintomi correlati

Non sempre la presenza di emazie nelle urine si accompagna a sintomi evidenti. Molte persone scoprono questa condizione casualmente, durante esami di routine, senza aver mai notato nulla di strano. Tuttavia, quando i sintomi si manifestano, possono variare notevolmente a seconda della causa sottostante.

Tra i segnali più comuni troviamo il cambiamento di colore delle urine, che possono apparire rosate, rossastre o addirittura color coca-cola. Questo è spesso il primo campanello d'allarme che spinge a consultare un medico.

Il dolore durante la minzione, tecnicamente chiamato disuria, può accompagnare la presenza di emazie, soprattutto quando l'origine è legata a infezioni del tratto urinario o a calcoli. Si tratta di una sensazione di bruciore o fastidio che può rendere la minzione particolarmente sgradevole.

Un altro sintomo frequente è il dolore lombare o al fianco, che può indicare un problema ai reni o la presenza di calcoli renali. Questo dolore può essere costante oppure manifestarsi a ondate, con intensità variabile.

L'aumento della frequenza urinaria e l'urgenza di urinare sono sintomi che spesso si accompagnano alle emazie nelle urine, specialmente in presenza di infezioni o infiammazioni della vescica. Potresti sentirti come se dovessi andare in bagno continuamente, anche poco dopo averlo appena fatto.

In alcuni casi possono comparire febbre e brividi, segnali che suggeriscono la presenza di un'infezione, oppure un generale senso di malessere e stanchezza, soprattutto se la condizione persiste nel tempo.

Le cause delle emazie nelle urine

Le ragioni per cui si possono trovare emazie nelle urine sono molteplici e di diversa gravità. Comprendere le possibili cause aiuta a inquadrare meglio la situazione e a non allarmarsi inutilmente.

Le infezioni delle vie urinarie rappresentano una delle cause più comuni, specialmente nelle donne. Batteri che colonizzano la vescica o l'uretra possono causare infiammazione e danneggiare i piccoli vasi sanguigni, provocando il passaggio di globuli rossi nelle urine.

I calcoli renali o vescicali sono un'altra causa frequente. Questi piccoli depositi minerali, muovendosi attraverso le vie urinarie, possono graffiare e irritare le pareti dei condotti, causando sanguinamento. Il dolore associato ai calcoli può essere molto intenso.

Le malattie renali, come le glomerulonefriti (infiammazioni dei glomeruli renali), possono alterare la normale filtrazione del sangue da parte dei reni, permettendo il passaggio di emazie nelle urine. Queste condizioni richiedono un'attenzione medica particolare.

L'esercizio fisico intenso, soprattutto quello prolungato come la corsa su lunghe distanze, può temporaneamente causare ematuria. Questo fenomeno, noto come "ematuria da sforzo", è generalmente benigno e si risolve spontaneamente con il riposo.

I traumi alla zona addominale o pelvica, magari conseguenti a incidenti o cadute, possono danneggiare reni, vescica o uretra, provocando sanguinamento.

L'ingrossamento della prostata, condizione comune negli uomini con l'avanzare dell'età, può causare ematuria comprimendo l'uretra e creando piccole lesioni.

Alcune infezioni renali (pielonefriti) o della vescica (cistiti) possono essere particolarmente aggressive e causare sanguinamento significativo.

L'uso di farmaci anticoagulanti o antiaggreganti, come l'aspirina o il warfarin, può favorire il sanguinamento, incluso quello a livello urinario.

Più raramente, la presenza di tumori del tratto urinario (vescica, reni, prostata) può manifestarsi inizialmente con ematuria. Sebbene questa non sia la causa più frequente, è importante escluderla attraverso gli opportuni accertamenti, specialmente in presenza di fattori di rischio.

Anche malattie sistemiche come alcune patologie ematologiche o disturbi della coagulazione possono manifestarsi con emazie nelle urine.

Diagnosi

Di fronte al riscontro di emazie nelle urine, il medico procederà con un percorso diagnostico mirato a identificare la causa sottostante. Il primo passo è sempre un'anamnesi accurata, durante la quale il medico ti chiederà informazioni sui tuoi sintomi, sulla loro durata, su eventuali traumi recenti, sull'assunzione di farmaci e sulla tua storia clinica personale e familiare.

L'esame delle urine completo è fondamentale: non solo conferma la presenza di emazie, ma fornisce anche altre informazioni preziose come la presenza di batteri, proteine, leucociti o cristalli. Spesso viene richiesta anche un'urinocoltura, per identificare eventuali infezioni batteriche e determinare l'antibiotico più efficace.

Gli esami del sangue permettono di valutare la funzionalità renale attraverso parametri come creatinina e azotemia, oltre a fornire informazioni sullo stato generale di salute e sulla coagulazione.

L'ecografia dell'apparato urinario è un esame non invasivo che consente di visualizzare reni, ureteri e vescica, identificando eventuali calcoli, masse o anomalie strutturali.

In alcuni casi può essere necessaria una TAC addominale, che offre immagini più dettagliate e può rivelare anche piccole lesioni non visibili con l'ecografia.

La cistoscopia, un esame che prevede l'inserimento di una piccola telecamera nella vescica attraverso l'uretra, può essere richiesta per visualizzare direttamente la mucosa vescicale e uretrale, specialmente se si sospettano lesioni o tumori.

Quando si sospetta una malattia glomerulare, potrebbe essere necessaria una biopsia renale, che però viene riservata a casi selezionati per la sua natura invasiva.


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Trattamento

Il trattamento delle emazie nelle urine dipende completamente dalla causa identificata. Non esiste una terapia unica, ma piuttosto un approccio personalizzato basato sulla diagnosi.

Nel caso di infezioni urinarie, la terapia prevede l'uso di antibiotici specifici, selezionati in base all'antibiogramma quando possibile. È fondamentale completare l'intero ciclo di trattamento anche se i sintomi migliorano rapidamente.

Per i calcoli renali, il trattamento varia in base alle dimensioni. I calcoli piccoli possono essere espulsi spontaneamente bevendo molta acqua, mentre quelli più grandi potrebbero richiedere interventi come la litotrissia (frantumazione con onde d'urto) o, nei casi più complessi, l'asportazione chirurgica.

Le malattie glomerulari richiedono spesso trattamenti più complessi, che possono includere corticosteroidi, immunosoppressori o altri farmaci specifici, sempre sotto stretto controllo nefrologico.

In presenza di tumori, il percorso terapeutico viene definito dall'oncologo e può prevedere chirurgia, chemioterapia, radioterapia o terapie mirate, a seconda del tipo e dello stadio della malattia.

Per l'ipertrofia prostatica benigna, esistono diverse opzioni terapeutiche, dai farmaci che riducono le dimensioni della prostata o rilassano la muscolatura, fino agli interventi chirurgici nei casi più avanzati.

L'ematuria da sforzo, essendo benigna e autolimitante, richiede semplicemente riposo e un'adeguata idratazione, ma è comunque importante escludere altre cause prima di attribuirla solo all'esercizio fisico.

Emazie nelle urine: quando preoccuparsi

Non tutte le situazioni in cui si riscontrano emazie nelle urine devono destare allarme immediato, ma esistono alcuni segnali che richiedono un'attenzione medica urgente.

Dovresti consultare rapidamente un medico se le urine sono visibilmente rosse o marroni, specialmente se questo fenomeno persiste o si ripete. Un'ematuria macroscopica merita sempre un approfondimento.

La presenza di dolore intenso, soprattutto se localizzato al fianco o alla zona lombare, potrebbe indicare calcoli renali o altre condizioni che necessitano di intervento rapido.

Febbre alta, brividi e malessere generale associati a emazie nelle urine suggeriscono una possibile infezione renale che richiede trattamento antibiotico immediato per prevenire complicanze.

L'impossibilità di urinare o una marcata difficoltà nella minzione rappresentano un'emergenza urologica che va affrontata senza ritardi.

Se hai più di 50 anni e riscontri emazie nelle urine per la prima volta, è particolarmente importante escludere cause più serie, inclusi i tumori, attraverso un percorso diagnostico completo.

La presenza di fattori di rischio come fumo, esposizione a sostanze chimiche, storia familiare di tumori urologici o precedenti trattamenti radioterapici nella zona pelvica rende ancora più importante un approfondimento tempestivo.

Al contrario, un singolo episodio di lieve ematuria microscopica in un soggetto giovane e sano, magari dopo attività fisica intensa e in assenza di altri sintomi, può essere monitorato con maggiore tranquillità, sebbene meriti comunque una valutazione medica.

Cosa significa emoglobina ed emazie nelle urine?

Quando un esame delle urine rileva contemporaneamente emoglobina ed emazie, la situazione merita un'attenzione particolare perché fornisce informazioni importanti sulla natura del problema.

L'emoglobina è la proteina contenuta all'interno delle emazie che trasporta l'ossigeno. Normalmente non dovrebbe essere presente nelle urine. Quando viene rilevata insieme alle emazie intatte, potrebbe indicare semplicemente che alcune emazie si sono rotte durante il transito nelle vie urinarie o durante la raccolta e l'analisi del campione.

Tuttavia, la presenza di emoglobina senza emazie intatte (o con pochissime emazie) può suggerire una condizione chiamata emoglobinuria, in cui l'emoglobina libera viene filtrata dai reni ed eliminata con le urine. Questo può accadere in caso di emolisi (distruzione massiva di globuli rossi) dovuta a varie cause, tra cui anemie emolitiche, reazioni a trasfusioni, alcune infezioni o esercizio fisico estremo.

La mioglobinuria è un'altra possibilità da considerare: la mioglobina è una proteina simile all'emoglobina ma presente nei muscoli. Quando i muscoli vengono danneggiati gravemente (rabdomiolisi), la mioglobina viene rilasciata in circolo e poi eliminata con le urine, dando un colore scuro simile a quello causato dall'emoglobina. Questa condizione può verificarsi dopo traumi muscolari importanti, esercizio fisico estremo, o in alcune patologie muscolari.

La combinazione di emazie ed emoglobina nelle urine richiede sempre una valutazione medica attenta per distinguere tra un semplice fenomeno di rottura cellulare e condizioni più significative che richiedono trattamento specifico.

FAQ

Le emazie nelle urine sono sempre segno di qualcosa di grave? 

No, non sempre. Molte cause di ematuria sono benigne e facilmente trattabili, come le infezioni urinarie o l'ematuria da sforzo. Tuttavia, è importante escludere cause più serie attraverso gli opportuni accertamenti.

Posso avere emazie nelle urine senza accorgermene? 

Assolutamente sì. L'ematuria microscopica è asintomatica e viene scoperta solo attraverso esami di laboratorio. Per questo i controlli periodici sono importanti.

L'alimentazione può influire sulla presenza di emazie nelle urine? 

Alcuni alimenti come barbabietole, more o rabarbaro possono colorare le urine di rosso, ma non causano la presenza di emazie. È comunque importante non confondere il colore dovuto agli alimenti con una vera ematuria.

Dopo quanto tempo devo ricontrollare se ho avuto emazie nelle urine? 

Dipende dalla causa identificata e dalla gravità. Il tuo medico ti indicherà i tempi appropriati per i controlli, che potrebbero variare da pochi giorni a qualche mese.

Lo stress può causare emazie nelle urine? 

Lo stress di per sé non causa direttamente ematuria, ma può indebolire il sistema immunitario favorendo infezioni, oppure può aggravare condizioni preesistenti.

Ricorda che la presenza di emazie nelle urine merita sempre una valutazione medica appropriata, ma affrontata con il giusto approccio diagnostico, nella maggior parte dei casi si identifica una causa trattabile che permette una completa risoluzione del problema.


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AutoreElty

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