Edema: cos’è, sintomi, cause e tipologie più comuni (polmonare, osseo e cerebrale)

L'edema è una condizione clinica estremamente diffusa che può interessare qualsiasi distretto anatomico dell'organismo umano. Questa manifestazione patologica, caratterizzata dall'accumulo anomalo di liquidi nei tessuti, può variare notevolmente per gravità e localizzazione, spaziando da forme benigne e autolimitanti fino a condizioni potenzialmente letali che richiedono un intervento medico immediato. La comprensione dei meccanismi fisiopatologici, della presentazione clinica e delle diverse tipologie di edema risulta fondamentale per una corretta diagnosi differenziale e un trattamento appropriato.
Che cosa è un'edema
L'edema viene causato da un accumulo patologico di liquidi negli spazi interstiziali dei tessuti, manifestandosi clinicamente come gonfiore localizzato o generalizzato. Il termine edema indica il gonfiore che compare in una zona del corpo a causa dell'accumulo di liquidi che si verifica nello spazio libero presente tra le cellule, al di fuori dei vasi sanguigni.
Dal punto di vista fisiopatologico, l'edema è il gonfiore delle parti molli - quindi anche soprattutto le gambe e le caviglie - dovuto all'aumento del liquido interstiziale. Il liquido è prevalentemente fatto di acqua, ma proteine e liquido ricco di cellule possono accumularsi se c'è un'infezione o un'ostruzione linfatica. Il meccanismo sottostante coinvolge un'alterazione dell'equilibrio tra la filtrazione capillare e il riassorbimento venoso, secondo i principi della legge di Starling.
Un semplice, ma obiettivo criterio diagnostico si basa sulla compressione locale della tumefazione con un dito. Se si forma una fossetta, detta "fovea", l'esame ha avuto esito positivo e si può parlare di edema patologico. Il segno della fovea è particolarmente evidente quando la manovra viene eseguita su prominenze ossee come il margine anteriore della tibia o il sacro.
L'edema non costituisce una malattia vera e propria, ma rappresenta un sintomo clinico che può indicare la presenza di diverse patologie sottostanti, dalle più benigne alle più severe, richiedendo pertanto un'accurata valutazione diagnostica per identificarne la causa eziologica.
Le tipologie di edema
Le manifestazioni edematose possono essere classificate secondo diversi criteri: localizzazione anatomica, meccanismo patogenetico, durata e gravità clinica. Di seguito vengono descritte le tipologie più rilevanti dal punto di vista clinico:
polmonare: l'accumulo di liquidi si verifica a livello degli alveoli polmonari, le strutture deputate allo scambio di ossigeno tra l'aria espirata e il sangue. Il sintomo principale è la dispnea, e nella maggior parte dei casi è causato da problemi cardiaci, come cardiomiopatie e malattie coronariche. Questa condizione rappresenta un'emergenza medica in quanto compromette gravemente gli scambi gassosi respiratori, potendo rapidamente evolvere verso l'insufficienza respiratoria acuta e il collasso cardiocircolatorio.
osseo (o spongioso) si caratterizza per l'accumulo di liquido all'interno delle ossa, e più precisamente nel midollo osseo. Interessa di solito le ossa lunghe di arti superiori e inferiori ed è causato da traumi, processi infiammatori, patologie vascolari o alterazioni del metabolismo osseo. Alla risonanza magnetica si presenta come aree di alterato segnale nel tessuto spongioso.
cerebrale: L'edema cerebrale è una grave patologia caratterizzata da un anomalo accumulo di liquidi intracellulari ed extracellulari a livello del sistema nervoso centrale, con la pericolosa conseguenza di un aumento del volume del cervello e della pressione endocranica. L'edema cerebrale è una grave alterazione del sistema nervoso centrale, e deve essere sempre trattato come un'emergenza medica poiché può determinare erniazione cerebrale e morte del paziente.
Esempi di edema
L'edema degli arti inferiori rappresenta una delle manifestazioni cliniche più frequenti nella pratica medica quotidiana. Sebbene possa interessare qualsiasi parte del corpo, quelle più frequentemente colpite dall'edema sono le mani, le braccia, i piedi, le caviglie e le gambe.
L'edema alle gambe può manifestarsi secondo diverse modalità cliniche. L'edema da insufficienza cardiaca si aggrava tipicamente verso sera e tende a scomparire con il riposo; questo sintomo può associarsi ad ipertensione arteriosa, nicturia, epatomegalia, dispnea da sforzo e parossistica notturna, crepitii polmonari, turgore delle vene giugulari ed ortopnea.
Nelle patologie venose croniche, l'edema delle gambe presenta caratteristiche specifiche. Nell'insufficienza venosa cronica le valvole presenti nelle vene delle gambe sono indebolite, o danneggiate. Di conseguenza, il sangue può ristagnare causando gonfiore. Il paziente riferisce tipicamente sensazione di gambe pesanti, particolarmente accentuata nelle ore serali, associata a gonfiore progressivo che migliora con il riposo e l'elevazione degli arti.
L'edema gravidico rappresenta un'altra condizione clinica comune. Avere piedi e gambe gonfi è un evento comune durante i nove mesi di gravidanza, in particolare dal quinto mese in poi, quando a causa dell'aumento di peso dell'utero si crea una maggiore compressione delle strutture vascolari pelviche e degli arti inferiori.
I sintomi comuni alle diverse tipologie di edema
La manifestazione clinica principale dell'edema è rappresentata dal gonfiore visibile e palpabile dei tessuti interessati. L'edema è un accumulo di liquido di varia consistenza (molle, elastica o dura) negli spazi intercellulari e negli interstizi dei tessuti, che si manifesta con gonfiore e sensazione di tensione o pienezza.
Dal punto di vista semiologico, l'edema stesso causa pochi sintomi oltre a un'occasionale sensazione di tensione o pienezza; altri sintomi sono di solito associati alla patologia sottostante. Il segno patognomico è rappresentato dalla fovea persistente dopo compressione digitale, che indica la presenza di liquido libero negli spazi interstiziali.
I sintomi associati variano significativamente in base alla localizzazione anatomica e alla patologia eziologica. Può portare ad accumulo di liquidi ed debolezza o danni alle vene nelle gambe, mentre gonfiore dell'area (tessuto) situata al di sotto della pelle, specialmente delle gambe e delle braccia permanenza di un avvallamento ("fossetta") sulla pelle dopo essere stata premuta per diversi secondi costituiscono i segni clinici più evidenti.
Nell'edema cerebrale, la sintomatologia è drammaticamente diversa. Dato che il cranio è rigido, determina ipertensione intracranica, che si traduce in sintomi quali forte mal di testa, vomito, calo della vista, stato confusionale, disturbi di memoria e coma.
L'edema polmonare si manifesta invece con dispnea progressiva, ortopnea, dispnea parossistica notturna e tosse con espettorato schiumoso rosato, costituendo un quadro di insufficienza respiratoria acuta che richiede intervento medico immediato.
Chi cura gli edemi?
La gestione terapeutica dell'edema richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse figure specialistiche, in funzione della patologia eziologica sottostante e della localizzazione anatomica.
Il medico di medicina generale rappresenta il primo punto di riferimento per la valutazione iniziale. Se una persona si accorge di avere un gonfiore in una parte del corpo, la pelle appare tesa e lucida e resta la "fossetta", è consigliabile prendere appuntamento con il medico curante. L'anamnesi e l'esame obiettivo permettono di orientare la diagnosi e stabilire l'urgenza dell'intervento.
Per gli edemi di origine cardiaca, il cardiologo assume un ruolo centrale nella diagnosi e nel trattamento. Condizioni come l'insufficienza cardiaca congestizia, le cardiomiopatie e le valvulopatie richiedono una gestione specialistica con terapia diuretica, ACE-inibitori, beta-bloccanti e, nei casi più gravi, dispositivi di assistenza ventricolare.
Il nefrologo, invece, interviene quando l'edema è secondario a patologie renali. Quest'ultima condizione deriva da un danno dei glomeruli e si manifesta con un edema uniforme diffuso, ascite, gonfiore delle gambe e spiccato pallore cutaneo nella sindrome nefrosica, richiedendo terapia immunosoppressiva e controllo della proteinuria.
L'angiologo e il flebologo si occupano degli edemi di origine vascolare. Esami specifici sono poi indicati anche quando l'edema sia causato da disturbi della circolazione periferica e da anomalie vascolari o linfatiche. In questi casi l'ecocolordoppler venoso degli arti inferiori e la linfoscintigrafia agli arti inferiori sono in grado di fornire le informazioni necessarie per la diagnosi e il trattamento corretti.
Per l'edema cerebrale, il neurochirurgo rappresenta la figura specialistica di riferimento nelle situazioni di emergenza. Nei casi refrattari alla terapia descritta sinora, e nei casi più gravi in cui vi compare l'ipertensione endocranica associata all'edema cerebrale, l'approccio terapeutico può prevedere inoltre: Coma farmacologicamente indotto con barbiturici. Interventi di neurochirurgia, come una derivazione ventricolo – peritoneale o una craniectomia decompressiva in urgenza.
FAQ
Cosa significa edema?
Il termine edema deriva dal greco "oidema" che significa letteralmente gonfiore. In ambito medico, indica l'accumulo patologico di liquidi negli spazi interstiziali dei tessuti, manifestandosi clinicamente come gonfiore localizzato o diffuso. L'edema rappresenta un sintomo, non una malattia, e può essere causato da molteplici condizioni patologiche che alterano l'equilibrio tra filtrazione capillare e riassorbimento venoso-linfatico.
L'edema osseo è un tumore?
No, l'edema osseo non è un tumore. L'edema osseo (o spongioso) si caratterizza per l'accumulo di liquido all'interno delle ossa, e più precisamente nel midollo osseo ed è causato da traumi, processi infiammatori, alterazioni vascolari o metaboliche. Alla risonanza magnetica appare come aree di ipersegnale nelle sequenze sensibili ai liquidi. Benché possa essere doloroso e limitare la funzionalità, non ha natura neoplastica e generalmente si risolve con trattamento conservativo.
Cosa è l'edema di Quincke?
L'angioedema, o edema di Quincke, è una reazione allergica che coinvolge gli strati più profondi delle mucose e della pelle. Il termine angioedema indica un gonfiore rapido, in termini medici edema, che interessa la cute, la mucosa e i tessuti sottomucosi. Tra i diversi altri termini sinonimi che lo identificano si possono citare edema di Quincke. Può essere causato da reazioni allergiche, farmaci come ACE-inibitori, o avere origine ereditaria. Quando coinvolge le vie aeree superiori rappresenta un'emergenza medica per il rischio di soffocamento.
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