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Colon Irritabile: cos'è, sintomi e quali sono gli esami consigliati?

~March 06, 2025
9 minuti
colon irritalbile

La sindrome del colon irritabile (IBS, Irritable Bowel Syndrome) è un disturbo funzionale dell’apparato gastrointestinale caratterizzato da dolore addominale ricorrente e alterazioni dell’alvo, spesso in assenza di anomalie strutturali evidenti. Questa condizione, sebbene non pericolosa per la vita, può compromettere significativamente la qualità della vita di chi ne soffre.

I sintomi possono variare da persona a persona e includono gonfiore, crampi, diarrea, stipsi o un’alternanza tra questi due stati. Tuttavia, il colon irritabile può manifestarsi anche con sintomi extraddominali, come mal di schiena, vampate di calore e persino ansia. In alcuni casi, possono comparire tracce di sangue nelle feci, un segnale che richiede sempre una valutazione medica approfondita.

Colon irritabile sintomi

I sintomi più comuni della sindrome del colon irritabile comprendono:

  • dolore e crampi addominali: solitamente localizzati nella parte inferiore dell’addome, tendono a migliorare dopo l’evacuazione; 

  • gonfiore e meteorismo: una sensazione di pienezza e distensione addominale dovuta a un’eccessiva produzione di gas intestinali; 

  • alterazioni dell’alvo: episodi di diarrea, stipsi o un’alternanza tra le due condizioni.

  • Muco nelle feci: la presenza di muco nelle evacuazioni può essere un segnale caratteristico della patologia; 

  • sensazione di evacuazione incompleta: il paziente ha la percezione di non aver svuotato completamente l’intestino dopo la defecazione.

Oltre a questi sintomi intestinali, molti pazienti lamentano disturbi extragastrointestinali che possono rendere ancora più complessa la diagnosi e la gestione del colon irritabile.

Colon irritabile e mal di schiena

Uno dei sintomi del colon irritabile meno noti, ma molto diffusi tra i pazienti con IBS, è il mal di schiena. Il dolore può essere localizzato nella zona lombare e può irradiarsi fino ai glutei. Questo può essere dovuto a diversi fattori:

  • tensione muscolare: l’intestino e la schiena condividono innervazioni comuni. Un’infiammazione o uno spasmo intestinale possono riflettersi sulla muscolatura lombare; 

  • postura alterata: chi soffre di colon irritabile tende spesso a modificare la postura per alleviare il dolore addominale, generando tensioni muscolari a livello della colonna; 

  • infiammazione e ipersensibilità viscerale: l’intestino irritato può stimolare risposte dolorose riflesse che coinvolgono la regione lombosacrale; 

Ansia e colon irritabile

Il legame tra ansia e colon irritabile è ormai ben documentato. Il sistema nervoso enterico, spesso definito il "secondo cervello", è strettamente connesso con il sistema nervoso centrale attraverso l’asse intestino-cervello. Questa interconnessione spiega perché lo stress e l’ansia possano esacerbare i sintomi del colon irritabile:

  • aumento della motilità intestinale: l’ansia attiva il sistema nervoso simpatico, portando a una maggiore sensibilità viscerale e a un aumento della motilità intestinale, che può causare episodi di diarrea; 

  • alterazioni nella percezione del dolore: le persone ansiose tendono a essere più sensibili ai segnali di disagio provenienti dal corpo, amplificando la percezione del dolore addominale; 

  • influenza sulla flora intestinale: lo stress cronico può alterare il microbiota intestinale, aggravando ulteriormente i sintomi.

Gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento, esercizio fisico e terapia cognitivo-comportamentale può essere un approccio efficace per migliorare la qualità della vita di chi soffre di colon irritabile.

Colon irritabile e vampate di calore

Alcuni pazienti con IBS riferiscono episodi di vampate di calore, una sensazione improvvisa di calore diffuso, spesso accompagnata da sudorazione e arrossamento del viso. Le cause di questo fenomeno possono essere diverse:

  • attivazione del sistema nervoso autonomo: l’alterata risposta allo stress può causare variazioni nella temperatura corporea e attivazione del sistema simpatico.

  • reazioni digestive: la digestione e il metabolismo dei cibi possono stimolare la produzione di calore corporeo, soprattutto se si ingeriscono alimenti piccanti o ricchi di grassi.

  • fluttuazioni ormonali: in alcune persone, l’intestino irritabile si associa a squilibri ormonali che possono contribuire alla comparsa delle vampate.

Colon irritabile e sangue nelle feci

La presenza di sangue nelle feci in un paziente con IBS è un sintomo che merita sempre un’attenzione particolare. Sebbene nella maggior parte dei casi il colon irritabile non causi sanguinamento intestinale, esistono alcune condizioni associate che potrebbero spiegarne la comparsa:

  • ragadi anali ed emorroidi: la stipsi cronica o gli episodi di diarrea possono favorire la comparsa di piccole lesioni nella regione anale, provocando la fuoriuscita di sangue rosso vivo; 

  • infiammazione intestinale: se il sanguinamento è ricorrente o si associa a febbre, perdita di peso o dolore intenso, è importante escludere condizioni più gravi come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn; 

  • microtraumi intestinali: in alcuni casi, il transito intestinale alterato può causare lievi sanguinamenti dovuti a irritazione della mucosa.

Qualunque sia la causa, la presenza di sangue nelle feci non deve essere sottovalutata e richiede un approfondimento medico per escludere patologie più serie.

Le cause del colon irritabile

Le cause del colon irritabile precise della sindrome del colon irritabile non sono ancora completamente chiarite, ma si ritiene che la patologia sia il risultato di una combinazione di fattori:

  • alterazioni della motilità intestinale: in alcuni pazienti, il transito intestinale è accelerato, causando diarrea, mentre in altri è rallentato, portando alla stipsi; 

  • ipersensibilità viscerale: le persone con IBS tendono a percepire in modo amplificato i normali movimenti intestinali, sperimentando dolore anche in assenza di alterazioni strutturali; 

  • alterazioni del microbiota intestinale: squilibri nella flora batterica intestinale possono influenzare la funzionalità dell’apparato digerente, contribuendo all’insorgenza dei sintomi; 

  • fattori psicologici: ansia, stress e disturbi dell’umore sono frequentemente associati alla comparsa o all’aggravamento dei sintomi; 

  • intolleranze alimentari: alcuni cibi, come latticini, legumi e alimenti ricchi di FODMAPs, possono scatenare o aggravare i sintomi nei soggetti predisposti; 

  • infiammazione di basso grado: studi recenti suggeriscono che una lieve infiammazione intestinale possa essere coinvolta nella patogenesi del colon irritabile.

Colon irritabile in gravidanza​: le cause

Durante la gravidanza, soprattutto durante il primo trimestre, molte donne sperimentano un peggioramento dei sintomi del colon irritabile, spesso a causa di cambiamenti ormonali e meccanici. Tra le principali cause del peggioramento dell’IBS in gravidanza troviamo:

  • aumento dei livelli di progesterone: questo ormone provoca un rallentamento della motilità intestinale, contribuendo alla stipsi e al gonfiore addominale.

  • pressione dell’utero sull’intestino: con l’avanzare della gravidanza, l’utero può comprimere il colon, influenzando il normale transito intestinale.

  • cambiamenti nella dieta: molte donne in gravidanza modificano le proprie abitudini alimentari, introducendo nuovi alimenti che possono risultare irritanti per l’intestino.

  • aumento dello stress: la gravidanza, sebbene sia un’esperienza emozionante, può essere fonte di ansia e tensione, fattori che aggravano i sintomi dell’IBS.

  • alterazioni del microbiota intestinale: le fluttuazioni ormonali e le modificazioni dietetiche possono influenzare la composizione della flora intestinale, con possibili ripercussioni sulla salute digestiva.

Gestire il colon irritabile durante la gravidanza può richiedere un approccio specifico, basato su un’alimentazione equilibrata, una corretta idratazione e strategie di rilassamento per ridurre lo stress.


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Gastrite e colon irritabile insieme​, una condizione assai diffusa

La coesistenza di gastrite e colon irritabile è una condizione molto comune, poiché entrambi i disturbi coinvolgono l’apparato digerente e sono spesso legati a fattori comuni come lo stress e l’alimentazione.

La gastrite è un’infiammazione della mucosa gastrica che può essere causata da infezione da Helicobacter pylori, uso eccessivo di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) o da un’elevata produzione di succhi gastrici. Quando gastrite e IBS coesistono, i sintomi possono risultare particolarmente invalidanti:

  • gonfiore e tensione addominale: entrambi i disturbi possono provocare una sensazione di pesantezza e gonfiore dopo i pasti.

  • alterazioni dell’alvo e difficoltà digestive: il transito intestinale alterato tipico dell’IBS può peggiorare la digestione nei pazienti con gastrite.

  • dolore addominale diffuso: mentre il dolore da colon irritabile è spesso localizzato nella parte inferiore dell’addome, quello della gastrite si manifesta nella regione epigastrica.

Gestire entrambe le condizioni richiede un approccio integrato che includa:

  • modifiche dietetiche: evitare cibi irritanti per la mucosa gastrica e ridurre il consumo di alimenti che fermentano nell’intestino.

  • riduzione dello stress: tecniche di rilassamento come la meditazione e il biofeedback possono aiutare a migliorare i sintomi di entrambe le condizioni.

  • trattamenti farmacologici specifici: in alcuni casi, gli inibitori della pompa protonica possono essere utili per ridurre l’acidità gastrica, mentre probiotici e farmaci antispastici possono alleviare i sintomi del colon irritabile.

Diagnosi di colon irritabile, tra esami del sangue e visita gastroenterologica

La visita gastroenterologica è un passaggio fondamentale per diagnosticare e trattare disturbi dell’apparato digerente, tra cui la sindrome del colon irritabile (IBS, Irritable Bowel Syndrome). Questo disturbo funzionale dell’intestino, caratterizzato da dolore addominale, gonfiore, alterazioni dell’alvo e disagio digestivo, richiede un inquadramento clinico accurato per escludere altre patologie gastrointestinali con sintomi simili, come la celiachia, le malattie infiammatorie intestinali (IBD) e le infezioni intestinali.

Durante la visita, il gastroenterologo raccoglie un’anamnesi dettagliata del paziente, valutando la frequenza e l’intensità dei sintomi, la presenza di fattori scatenanti e l’eventuale correlazione con l’alimentazione o lo stress. 

L’esame obiettivo può includere la palpazione addominale per individuare eventuali zone di tensione o dolore e valutare la presenza di distensione addominale. In base alla sintomatologia, il medico può prescrivere una serie di esami diagnostici per confermare la diagnosi di IBS e escludere altre patologie sottostanti.

Tra gli esami di laboratorio, gli esami del sangue sono essenziali per valutare alcuni parametri utili nella diagnosi differenziale. L’emocromo completo consente di rilevare segni di anemia, che potrebbe suggerire un sanguinamento cronico associato a malattie infiammatorie intestinali. 

I valori di PCR (proteina C-reattiva) e VES (velocità di eritrosedimentazione) possono indicare la presenza di un’infiammazione sistemica. Il dosaggio degli anticorpi anti-transglutaminasi e anti-endomisio è utile per escludere la celiachia, una condizione che può presentare sintomi sovrapponibili all’IBS. Inoltre, il dosaggio della calprotectina fecale può essere richiesto per distinguere la sindrome del colon irritabile dalle malattie infiammatorie croniche intestinali, come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn.

Oltre agli esami ematici, il gastroenterologo può suggerire test di funzionalità epatica e pancreatica, nonché un test del respiro per valutare la presenza di intolleranza al lattosio o sovracrescita batterica intestinale (SIBO). 

In alcuni casi, può essere necessaria una colonscopia per escludere patologie organiche o neoplastiche, soprattutto nei pazienti con sintomi allarmanti come sanguinamento rettale, perdita di peso inspiegabile o familiarità per tumori del colon.

Una diagnosi accurata permette di impostare il trattamento più adeguato, che può includere modifiche dietetiche, gestione dello stress e terapia farmacologica mirata, migliorando significativamente la qualità della vita del paziente con IBS.

Colon irritabile cosa mangiare​

L’alimentazione gioca un ruolo cruciale nella gestione del colon irritabile, poiché alcuni alimenti possono scatenare o aggravare i sintomi, mentre altri possono contribuire a migliorare la funzionalità intestinale. 

Generalmente, si consiglia una dieta povera di FODMAPs (Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols), ossia carboidrati fermentabili che possono causare gonfiore e disturbi intestinali. Tra gli alimenti consigliati vi sono riso, patate, carni magre, pesce, uova, verdure a basso contenuto di fibre insolubili (come zucchine, carote e finocchi) e frutti poco fermentabili come banane e agrumi. 

È fondamentale evitare cibi ricchi di lattosio, legumi, cavoli, cipolle, bevande gassate e dolcificanti artificiali. Inoltre, un’adeguata idratazione e il consumo regolare di fibre solubili (come quelle contenute nell’avena e nei semi di chia) possono favorire la regolarità intestinale senza irritare il colon.

FAQ

Colon irritabile dove fa male

Il dolore associato alla sindrome del colon irritabile può manifestarsi in diverse aree dell’addome, ma è più comunemente localizzato nella parte inferiore dell’addome, in particolare nella regione sinistra. Tuttavia, può variare da persona a persona e può essere diffuso o concentrato in una zona specifica. Il dolore è spesso descritto come crampi o tensione e tende a migliorare dopo l’evacuazione o il rilascio di gas.

Colon irritabile e dolore sotto costola sinistra​

Uno dei sintomi meno noti, ma frequenti, del colon irritabile è il dolore sotto la costola sinistra. Questo disturbo può derivare dall’accumulo di gas intestinale nel colon trasverso o nella flessura splenica, causando una sensazione di pressione e fastidio. Inoltre, l’ipersensibilità viscerale tipica dell’IBS può amplificare la percezione del dolore in questa zona. È importante distinguere questo sintomo da altre condizioni, come problemi gastrici o splenici, motivo per cui una visita medica è sempre consigliata.

Sindrome del colon irritabile

La sindrome del colon irritabile è un disturbo funzionale dell’intestino caratterizzato da sintomi cronici o ricorrenti, tra cui dolore addominale, gonfiore, alterazioni dell’alvo (diarrea, stipsi o entrambe) e disagio digestivo. La diagnosi si basa sui criteri di Roma IV, che definiscono l’IBS come la presenza di dolore addominale ricorrente per almeno tre mesi, associato a cambiamenti nella frequenza o nella consistenza delle feci. La gestione della sindrome si basa su modifiche dietetiche, strategie per ridurre lo stress e, in alcuni casi, terapia farmacologica per il controllo dei sintomi.


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AutoreElty

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