Anemia: sintomi, cause e come diagnosticarla con un esame del sangue

L'anemia è una condizione comune che si manifesta quando i livelli di emoglobina nel sangue risultano inferiori alla norma. L'emoglobina, una proteina contenuta nei globuli rossi, è fondamentale per il trasporto dell'ossigeno dai polmoni ai tessuti dell'organismo. La sua carenza riduce l'apporto di ossigeno ai tessuti, causando sintomi come stanchezza persistente, pallore, difficoltà respiratorie e debolezza.
Essere anemica, cosa è?
L’anemia è una condizione ematologica caratterizzata da una riduzione della concentrazione di emoglobina nel sangue, spesso associata a un numero insufficiente di globuli rossi. Questa alterazione compromette la capacità del sangue di trasportare ossigeno ai tessuti, con conseguenti sintomi che possono includere stanchezza, pallore, difficoltà respiratorie e palpitazioni.
Le cause dell’anemia sono molteplici e possono essere suddivise in tre categorie principali: ridotta produzione di globuli rossi (come nelle carenze di ferro, vitamina B12 o acido folico), perdita eccessiva di sangue (ad esempio a seguito di emorragie) o distruzione accelerata dei globuli rossi (emolisi). La diagnosi si basa su esami del sangue, quali emocromo completo e analisi dei livelli di ferro e vitamine, mentre il trattamento varia in base alla causa sottostante, includendo integrazione nutrizionale, terapia farmacologica o, in casi gravi, trasfusioni.
Anemia, i sintomi
I sintomi dell’anemia possono variare in base alla gravità dell'anemia, alla sua durata e alle condizioni di salute generale del paziente. La natura non sempre manifesta di questa patologia fa sì che i segni iniziali possano essere lievi e poco specifici, rendendo spesso difficile una diagnosi tempestiva.
L'anemia può svilupparsi lentamente nel corso del tempo o presentarsi in forma acuta, a seconda della causa sottostante, mentre nei casi cronici, i sintomi possono progredire gradualmente, dando all'organismo il tempo di adattarsi alla carenza di ossigeno, mentre nelle forme acute i sintomi possono essere improvvisi e debilitanti.
I sintomi più comuni dell'anemia includono:
stanchezza cronica, la mancanza di ossigeno nei tessuti porta a una sensazione costante di spossatezza, che non migliora con il riposo. Questo sintomo è spesso accompagnato da ridotta capacità di concentrazione e prestazioni cognitive rallentate;
debolezza muscolare, il ridotto apporto di ossigeno ai muscoli si traduce in una forza fisica ridotta, con affaticamento muscolare anche per sforzi minimi;
pallore, la pelle e le mucose possono apparire più pallide del solito, soprattutto nel viso, nelle unghie e nelle labbra. Il pallore è più evidente in condizioni di luce naturale;
difficoltà respiratorie, la carenza di ossigeno stimola l'organismo a respirare più velocemente per compensare, causando affanno anche a riposo o durante sforzi minimi. Nei casi più severi, ciò può causare veri e propri episodi di dispnea;
palpitazioni e tachicardia, il cuore, per far fronte alla carenza di ossigeno, aumenta la frequenza cardiaca, provocando battiti accelerati e irregolari. Questo può, nel tempo, sovraccaricare il sistema cardiovascolare;
capogiri e svenimenti, la ridotta ossigenazione cerebrale può causare vertigini, mal di testa e, nei casi più gravi, perdita di coscienza.
Inoltre tra i sintomi dell’anemia c’è anche una cattiva circolazione, associata alla carenza di emoglobina, può causare una sensazione persistente di freddo nelle estremità.
Altri sintomi possono includere irritabilità, perdita di capelli, fragilità delle unghie e, in alcuni casi, desiderio insolito di consumare sostanze non nutritive (pica), come ghiaccio, carta o terra.
Anemia, i sintomi occhi
Tra i segnali meno conosciuti ma altrettanti significativi dell’anemia ci sono i sintomi a carico degli occhi: infatti, una carenza di emoglobina riduce l'apporto di ossigeno anche agli occhi, influenzando la loro funzionalità e provocando alterazioni visive e manifestazioni evidenti. Gli occhi sono particolarmente sensibili ai cambiamenti nella circolazione sanguigna, rendendoli un utile indicatore della salute ematica.
I principali sintomi oculari dell'anemia includono:
congiuntiva pallida, ossia il tessuto sottile e trasparente che riveste la palpebra interna e la sclera (il bianco dell'occhio). In condizioni normali, ha un colore rosato, ma nei pazienti anemici appare più pallida a causa della riduzione del flusso sanguigno. Questo segno è facilmente visibile abbassando leggermente la palpebra inferiore;
visione offuscata, la carenza di ossigeno può compromettere temporaneamente la funzionalità della retina, causando episodi di visione sfuocata. Questo fenomeno è più evidente in situazioni di affaticamento;
occhi stanchi, la sensazione di affaticamento oculare è comune nei soggetti anemici, soprattutto dopo aver svolto attività che richiedono concentrazione visiva prolungata, come leggere o utilizzare dispositivi elettronici. L'affaticamento è spesso accompagnato da una sensazione di pesantezza palpebrale;
secchezza oculare, tra i sintomi dell’anemia agli occhi c’è anche la produzione di lacrime, portando a occhi secchi e irritati. La secchezza può peggiorare in ambienti con aria condizionata o scarsa umidità.
Nei casi più gravi, la ridotta perfusione sanguigna può causare piccoli disturbi visivi come macchie scure o puntini che appaiono nel campo visivo. Questo sintomo può indicare una riduzione significativa dei livelli di emoglobina e richiede attenzione immediata.
Inoltre, nei casi di anemia severa e cronica, possono verificarsi episodi di retinopatia, caratterizzati da emorragie retiniche o alterazioni vascolari.
Anemia, le cause
Le cause dell'anemia sono numerose e possono essere suddivise in tre principali categorie: ridotta produzione di globuli rossi, perdita eccessiva di sangue e distruzione accelerata dei globuli rossi (emolisi). Identificare la causa è essenziale per determinare la terapia più adeguata e prevenire complicanze.
Quando l’anemia è da attribuire ad una ridotta produzione di globuli rossi:
carenza di ferro, l'anemia sideropenica è la forma più comune e si verifica quando l'organismo non ha sufficiente ferro per produrre emoglobina. Questa carenza può derivare da una dieta povera di ferro, malassorbimento intestinale (come nella celiachia) o perdite croniche di sangue;
carenza di vitamina B12 e acido folico, questi nutrienti sono essenziali per la produzione di globuli rossi. La loro carenza provoca anemia megaloblastica, caratterizzata da globuli rossi di dimensioni anomale e una produzione inefficiente di cellule ematiche;
malattie croniche, patologie come insufficienza renale, malattie autoimmuni (artrite reumatoide, lupus) e tumori possono ridurre la produzione di eritropoietina, l'ormone che stimola la sintesi dei globuli rossi;
malattie del midollo osseo, condizioni come l'anemia aplastica, la leucemia e la mielodisplasia interferiscono con la normale produzione di cellule ematiche.
Quando la causa dell'anemia è una perdita eccessiva di sangue, questa può essere ricondotta a:
emorragie acute, traumi, interventi chirurgici o lesioni gastrointestinali possono causare perdite di sangue significative in tempi brevi;
sanguinamenti cronici, ulcere gastriche, mestruazioni abbondanti (menorragia), emorroidi e patologie intestinali come la malattia di Crohn o la colite ulcerosa possono portare a perdite ematiche costanti.
In altri casi la causa è la distruzione accelerata dei globuli rossi (emolisi) che è dovuta a:
anemie emolitiche, malattie genetiche come la talassemia o la drepanocitosi compromettono la struttura dei globuli rossi, rendendoli fragili e soggetti a una distruzione precoce;
fattori esterni, infezioni (malaria), reazioni autoimmuni, patologie metaboliche o l'uso di farmaci possono accelerare la distruzione dei globuli rossi, portando a un'anemia emolitica acquisita.
Anemica, cura e trattamenti
Il trattamento dell'anemia dipende dalla causa sottostante e dalla gravità della condizione. L'obiettivo principale è ristabilire i livelli di emoglobina, correggere eventuali carenze nutrizionali e gestire le patologie sottostanti.
Nei casi di anemia sideropenica, l'integrazione orale di ferro è il trattamento più comune: le formulazioni includono solfato ferroso, gluconato ferroso e fumarato ferroso. L'integrazione deve essere monitorata per evitare effetti collaterali come nausea, stitichezza o dolori addominali.
In situazioni gravi o di malassorbimento intestinale, il ferro può essere somministrato per via endovenosa.
Per l'anemia megaloblastica, la somministrazione di vitamina B12 (intramuscolare o orale) e acido folico è fondamentale per ristabilire la produzione di globuli rossi normali. Questo trattamento è spesso a lungo termine nei casi di carenza cronica.
Accanto al trattamento sintomatico è consigliabile intervenire soprattutto sulle cause sottostanti; in caso di patologie croniche come insufficienza renale, l'uso di eritropoietina sintetica stimola la produzione di globuli rossi nel midollo osseo.
Le emorragie acute richiedono interventi chirurgici o farmacologici mirati per arrestare la perdita di sangue.
Nei casi di anemia grave, specialmente con sintomi debilitanti, le trasfusioni di sangue permettono di ripristinare rapidamente i livelli di emoglobina. Le anemie emolitiche autoimmuni possono richiedere l'uso di corticosteroidi o immunosoppressori per ridurre la distruzione dei globuli rossi.
Gli esami del sangue per l’anemia
La diagnosi di anemia si basa su un'accurata valutazione clinica e su esami del sangue che permettono di identificare la natura della condizione.
L'esame principale per rilevare l'anemia è l’emocromo completo perché fornisce informazioni dettagliate sui livelli di emoglobina, sull'ematocrito (percentuale di globuli rossi nel sangue), sul volume corpuscolare medio (MCV), che indica la dimensione dei globuli rossi, e sulla conta dei reticolociti, ovvero i globuli rossi giovani. La combinazione di questi parametri aiuta a distinguere tra le diverse forme di anemia (microcitica, normocitica o macrocitica).
Dosaggio di ferro, ferritina, transferrina e sideremia sono esami permettono di valutare lo stato delle riserve di ferro nell'organismo. La ferritina è il principale indicatore delle riserve di ferro nei tessuti, mentre la transferrina misura la capacità di trasporto del ferro nel sangue. La sideremia indica invece la concentrazione di ferro circolante. Valori bassi suggeriscono anemia sideropenica, mentre valori elevati possono indicare condizioni infiammatorie o patologie epatiche.
È importante considerare anche la concentrazione di vitamina B12 e folati, tenendo conto che il dosaggio di questi nutrienti è fondamentale per escludere o confermare l'anemia megaloblastica, caratterizzata da globuli rossi di grandi dimensioni e causata da carenza di vitamina B12 o acido folico. La carenza di B12 può derivare da malassorbimento intestinale (ad esempio nella gastrite atrofica o nella malattia di Crohn) o da carenze alimentari, mentre quella di folati è spesso associata a diete povere di frutta e verdura.
In alcuni casi possono essere necessari anche test specifici per emolisi, come la bilirubina indiretta, della lattato deidrogenasi (LDH) e dell’aptoglobina. La bilirubina indiretta elevata, associata a un aumento della LDH e a una riduzione dell’aptoglobina, è indicativa di anemia emolitica, una condizione in cui i globuli rossi vengono distrutti più rapidamente del normale.
Tra gli esami per l’anemia ci sono anche quelli che coinvolgono la funzionalità renale, la creatinina e il dosaggio dell’eritropoietina sono essenziali per escludere l’anemia associata a insufficienza renale cronica. L'eritropoietina è un ormone prodotto dai reni che stimola la produzione di globuli rossi nel midollo osseo, e la sua carenza è spesso responsabile dell'anemia nei pazienti con malattie renali.
Nei casi di sospetta anemia aplastica o mielodisplasia, può essere necessario effettuare una biopsia del midollo osseo per valutare la produzione di cellule ematiche e identificare eventuali anomalie.
FAQ
Cosa significa essere anemica
Essere anemica significa presentare livelli di emoglobina nel sangue inferiori alla norma. L'emoglobina è una proteina presente nei globuli rossi che svolge un ruolo essenziale nel trasporto dell'ossigeno dai polmoni ai tessuti di tutto il corpo. Quando questa proteina scarseggia, l'organismo riceve meno ossigeno, causando sintomi come stanchezza cronica, pallore, debolezza muscolare, difficoltà di concentrazione e affanno anche per sforzi minimi.
Quando l'anemia è preoccupante
L'anemia diventa preoccupante quando i livelli di emoglobina sono significativamente ridotti o quando i sintomi diventano invalidanti per il paziente. Alcuni segnali che richiedono attenzione immediata includono:
Stanchezza estrema e persistente che non migliora con il riposo.
Difficoltà respiratorie anche a riposo o dopo sforzi minimi.
Palpitazioni o tachicardia che possono indicare uno sforzo eccessivo del cuore per compensare la carenza di ossigeno.
Capogiri, vertigini o svenimenti, segni di ridotta perfusione cerebrale.
Dolori toracici o sintomi cardiaci, che possono insorgere in casi di anemia grave.
L'anemia è particolarmente critica in individui con patologie preesistenti, come malattie cardiovascolari o insufficienza renale, poiché può aggravare le condizioni di base. Nei casi di anemia severa (valori di emoglobina molto bassi, generalmente inferiori a 7-8 g/dL), possono rendersi necessarie trasfusioni di sangue per stabilizzare il paziente. Rivolgersi tempestivamente a un medico è essenziale per valutare la causa e avviare il trattamento appropriato.
Visita ematologica per anemia, cosa prevede?
La visita ematologica per anemia prevede un colloquio approfondito sulla storia clinica del paziente, un esame fisico per individuare segni di anemia come pallore o tachicardia e specifici esami del sangue (emocromo, ferro, vitamina B12 e folati). Se necessario, vengono richiesti test avanzati come l'elettroforesi dell'emoglobina o la biopsia del midollo osseo per identificare la causa dell'anemia e definire il trattamento più adatto.
Prenota ora Analisi del Sangue
Cerca la prestazione medica di cui hai bisogno.
AutoreElty
Specializzati in tematiche di salute e benessere, ci impegniamo a fornirvi informazioni precise, aggiornate e facilmente accessibili per aiutarvi a vivere una vita più sana.
Chi siamo?
Elty è composto da un team di esperti in salute pubblica, nutrizionisti, medici e giornalisti scientifici. Uniamo le nostre diverse competenze per portarvi articoli che coprono un'ampia gamma di argomenti, dalla nutrizione alla salute mentale, dalla prevenzione delle malattie agli ultimi ritrovati della medicina.
La nostra missione
La nostra missione è chiarire il complesso mondo della salute e del benessere, rendendolo accessibile a tutti. Crediamo fermamente che un pubblico informato sia un pubblico più sano, e ci impegniamo a mantenervi aggiornati con contenuti affidabili e ben ricercati.
Articoli correlati
Scopri altri articoli per prenderti cura della tua salute...