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Afta in bocca: cos’è, cause, durata e cosa fare

~July 03, 2025
5 minuti
afta in bocca

Le afte orali, clinicamente definite come ulcere aftose ricorrenti (UAR) o stomatite aftosa ricorrente, rappresentano una delle patologie più comuni della mucosa orale, interessando circa il 20-25% della popolazione generale. Queste lesioni ulcerative benigne si manifestano come perdite di sostanza della mucosa orale caratterizzate da dolore intenso e tendenza alla recidiva.

Dal punto di vista clinico, le afte si presentano come ulcerazioni rotondeggianti o ovalari, ben delimitate, con un fondo fibrinoso di colore giallo-grigiastro circondato da un alone eritematoso. La loro eziologia rimane ancora parzialmente sconosciuta, sebbene siano stati identificati diversi fattori predisponenti e scatenanti che contribuiscono alla loro insorgenza.

Le tipologie di afte in bocca

La classificazione clinica delle afte orali si basa principalmente sulle caratteristiche morfologiche, dimensionali e sulla loro evoluzione temporale. La letteratura medica identifica tre forme principali di stomatite aftosa ricorrente, ciascuna con caratteristiche distintive specifiche.

Afte minori (Minor aphthous ulcers)

Le afte minori rappresentano la forma più comune di stomatite aftosa, costituendo circa l'85% di tutti i casi. Queste lesioni si caratterizzano per:

  • Dimensioni inferiori a 10 mm di diametro

  • Forma rotondeggiante o ovale regolare

  • Profondità superficiale limitata alla mucosa non cheratinizzata

  • Localizzazione preferenziale su mucosa labiale, guanciale, pavimento orale e superficie ventrale della lingua

  • Guarigione spontanea in 7-14 giorni senza esiti cicatriziali

  • Dolore moderato che si intensifica durante la masticazione e la deglutizione

Afte maggiori (Major aphthous ulcers)

Le afte maggiori, note anche come ulcere di Sutton o periadenitis mucosa necrotica recurrens, rappresentano circa il 10-15% dei casi e si distinguono per:

  • Dimensioni superiori a 10 mm, spesso raggiungendo i 2-3 cm di diametro

  • Profondità maggiore con interessamento del tessuto sottomucoso

  • Margini irregolari e fondo necrotico

  • Localizzazione su mucosa labiale, guanciale, palato molle, pilastri tonsillari

  • Durata prolungata (2-6 settimane)

  • Guarigione con formazione di cicatrici permanenti

  • Dolore severo che può interferire significativamente con l'alimentazione

Afte erpetiformi (Herpetiform aphthous ulcers)

Le afte erpetiformi costituiscono la forma meno comune (5% dei casi) e presentano:

  • Lesioni multiple (10-100 ulcere) di piccole dimensioni (1-3 mm)

  • Distribuzione a grappolo che ricorda l'herpes simplex

  • Tendenza alla confluenza in ulcerazioni più estese

  • Localizzazione su mucosa linguale, labiale e gengivale

  • Durata di 1-2 settimane

  • Dolore intenso sproporzionato rispetto alle dimensioni

Afta nera

L'afta nera rappresenta una variante cromatica atipica dell'ulcerazione aftosa standard, caratterizzata dalla presenza di pigmentazione scura o nerastra del fondo ulcerativo. Questa particolare colorazione può derivare da diversi fattori:

Le cause della pigmentazione possono essere svariate e ricondurre ad una di queste situazioni: 

  • Presenza di sangue coagulato nel fondo dell'ulcera

  • Depositi di melanina conseguenti a processi infiammatori cronici

  • Contaminazione da sostanze esterne (farmaci, alimenti, tabacco)

  • Necrosi tissutale avanzata con formazione di tessuto devitalizzato

Dal punto di vista diagnostico, l'afta nera richiede particolare attenzione poiché la pigmentazione scura può mascherare altre patologie più gravi. È fondamentale escludere:

  • Melanoma mucosale

  • Carcinoma squamocellulare ulcerato

  • Ulcere di origine traumatica infette

  • Manifestazioni orali di patologie sistemiche

Afta bianca

L'afta bianca rappresenta la presentazione clinica classica dell'ulcerazione aftosa, caratterizzata da un fondo fibrinoso di colore bianco-giallastro. Questa colorazione deriva dalla formazione di un essudato fibrinoso che ricopre la superficie ulcerata.

Il fondo bianco dell'afta è costituito da:

  • Fibrina coagulata

  • Detriti cellulari necrotici

  • Infiltrato infiammatorio polimorfonucleato

  • Essudato proteico

L'afta bianca attraversa diverse fasi evolutive:

  1. Fase prodromica (24-48 ore): sensazione di bruciore localizzato

  2. Fase ulcerativa (2-3 giorni): formazione dell'ulcera con fondo bianco

  3. Fase di riparazione (7-14 giorni): progressiva riepitelizzazione

È importante distinguere l'afta bianca da altre condizioni che possono presentare lesioni simili:

  • Candidosi orale pseudomembranosa

  • Leucoplachia ulcerata

  • Lichen planus erosivo

  • Lesioni traumatiche secondariamente infette

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Le cause dell'afta in bocca

L'eziologia delle afte orali è multifattoriale e coinvolge una complessa interazione tra predisposizione genetica, fattori immunologici, ambientali e sistemici.

La predisposizione familiare è documentata in circa il 30-40% dei pazienti con stomatite aftosa ricorrente. Studi di linkage hanno identificato associazioni con:

  • Antigeni HLA (Human Leukocyte Antigen), in particolare HLA-B51, HLA-DR2, HLA-DQ1

  • Polimorfismi genetici coinvolti nella regolazione della risposta immunitaria

  • Varianti geniche associate alla funzione della barriera mucosale

Le afte risultano da un'alterazione dell'immunità mucosale con:

  • Disregolazione della risposta immunitaria cell-mediata

  • Attivazione anomala dei linfociti T citotossici

  • Produzione di citokine pro-infiammatorie (TNF-α, IL-2, IFN-γ)

  • Diminuzione dell'attività soppressoria dei linfociti T regolatori

Accanto ai fattori che possono predisporre la formazione delle afte in bocca, bisogna poi considerare anche i traumi meccanici:

  • Morsicature accidentali della mucosa

  • Traumi da apparecchi ortodontici o protesi inadeguate

  • Spazzolamento traumatico

  • Procedure odontoiatriche

Tra le cause delle afte in bocca ci possono anche essere:

  • contatto con sostanze irritanti presenti in dentifrici (sodio lauril solfato), alimenti acidi o piccanti, ustioni termiche e radiazioni ionizzanti; 

  • fattori sistemici, come carenze nutrizionali, condizioni mediche associate e fattori ormonali

Afta in bocca: i rimedi

Il trattamento delle afte orali mira principalmente al controllo del dolore, alla riduzione dell'infiammazione e alla promozione della guarigione. L'approccio terapeutico varia in base alla severità, frequenza e impatto sulla qualità di vita del paziente.

La terapia topica si basa sull’uso di anestetici locali come la lidocaina e i corticosteroidi topici laddove necessari. Qualora non fosse sufficiente, previa prescrizione dello specialista si può procedere con la terapia sistemica. 

Da non sottovalutare anche l’uso di rimedi naturali come

  • Propoli: proprietà antimicrobiche e cicatrizzanti

  • Aloe vera gel: effetto lenitivo e riparativo

  • Camomilla: azione antinfiammatoria

  • Integratori nutrizionali

Quanto dura un'afta in bocca?

La durata delle afte orali varia significativamente in base al tipo e alla severità della lesione:

  • Afte minori: 7-14 giorni con guarigione completa senza cicatrici 

  • Afte maggiori: 2-6 settimane con possibile formazione di cicatrici 

  • Afte erpetiformi: 1-2 settimane, spesso con recidive frequenti

Fattori che influenzano la durata:

  • Età del paziente (guarigione più lenta negli anziani)

  • Stato nutrizionale e immunologico

  • Presenza di fattori irritanti locali

  • Compliance al trattamento

  • Eventuale sovrainfezione batterica

Cosa sapere sull'afta bocca bambini

Le afte nei bambini presentano caratteristiche peculiari che richiedono un approccio specifico. Tra queste ci sono:

  • Incidenza: 5-10% nei bambini sotto i 10 anni

  • Picco di incidenza: adolescenza (12-16 anni)

  • Prevalenza maggiore nel sesso femminile dopo la pubertà

Le afte in bocca dei bambini si distinguono per alcune caratteristiche:

  • Dimensioni spesso maggiori rispetto agli adulti

  • Localizzazione preferenziale su lingua e mucose labiali

  • Associazione con sintomi sistemici (febbre, linfoadenopatie)

  • Possibile rifiuto dell'alimentazione

L'afta in bocca è contagiosa?

Le afte orali non sono contagiose. Questa caratteristica le distingue nettamente dalle infezioni virali come l'herpes simplex, con cui vengono spesso confuse.

Diagnosi differenziale con patologie contagiose

Herpes simplex virus (HSV)

  • Lesioni vescicolari che evolvono in ulcere

  • Localizzazione preferenziale su mucosa cheratinizzata

  • Presenza di sintomi prodromici sistemici

  • Contagiosità elevata durante la fase attiva

Malattia mano-piede-bocca (da non confondere con altre malattie esantematiche come la quinta malattia):

  • Eziologia virale (Coxsackievirus, Enterovirus)

  • Lesioni multiple con distribuzione caratteristica

  • Contagiosità attraverso droplet e contatto diretto

Come capire se l'afta è pericolosa: il parere di un otorinolaringoiatra

La valutazione specialistica otorinolaringoiatrica è fondamentale per identificare lesioni ulcerative che, pur mimando le afte benigne, possono rappresentare manifestazioni di patologie più gravi.

Criteri di allarme (Red Flags)

Caratteristiche cliniche preoccupanti

  • Ulcere asimmetriche con margini irregolari e rilevati

  • Indurimento della base dell'ulcera alla palpazione

  • Sanguinamento spontaneo o facilmente provocabile

  • Dimensioni progressivamente crescenti

  • Persistenza oltre 3 settimane senza segni di guarigione

Sintomi sistemici associati

  • Perdita di peso non spiegata

  • Febbre persistente

  • Linfoadenopatie cervicali

  • Disfagia progressiva

  • Odinofagia severa

Diagnostica specialistica

Esame obiettivo ORL completo

  • Ispezione e palpazione di tutte le strutture del cavo orale

  • Valutazione della mobilità linguale

  • Esame delle catene linfonodali cervicali

  • Laringoscopia indiretta/fibrolaringoscopia

Indagini strumentali

  • Biopsia incisionale: gold standard per la diagnosi definitiva

  • TC/RMN collo: valutazione dell'estensione locale

  • Esami ematochimici completi includendo markers tumorali

Patologie da escludere

Neoplasie maligne

  • Carcinoma squamocellulare (90% delle neoplasie maligne orali)

  • Adenocarcinoma delle ghiandole salivari minori

  • Linfomi primitivi del cavo orale

  • Melanoma mucosale (raro ma aggressivo)

Patologie sistemiche

  • Manifestazioni orali della sindrome di Behçet

  • Malattia di Crohn con localizzazione orale

  • Pemfigo e pemfigoide

  • Lichen planus erosivo

Timing della valutazione specialistica

Consulenza urgente (entro 24-48 ore):

  • Ulcere con caratteristiche francamente sospette

  • Sanguinamento importante

  • Compromissione severa della deglutizione

Consulenza programmata (entro 2 settimane):

  • Ulcere atipiche per sede o morfologia

  • Mancata risposta al trattamento sintomatico

  • Recidive molto frequenti (> 6 episodi/anno)

Follow-up specialistico:

  • Controllo post-bioptico

  • Monitoraggio di lesioni in evoluzione

  • Gestione di forme ricorrenti complesse

La collaborazione multidisciplinare tra medico di famiglia, dentista e otorinolaringoiatra garantisce un approccio diagnostico-terapeutico ottimale, assicurando la tempestiva identificazione di patologie gravi mentre si evitano ansie ingiustificate per lesioni benigne.

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