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Adenovirus nei bambini e negli adulti: sintomi, esami e cura

~March 07, 2025
7 minuti
adenovirus

L’adenovirus è un virus altamente contagioso che può infettare persone di tutte le età, provocando infezioni respiratorie, gastrointestinali, oculari e, in alcuni casi, sistemiche. È particolarmente comune nei bambini, che spesso contraggono il virus negli asili e nelle scuole, sviluppando febbre alta, diarrea, congiuntivite e sintomi simili all’influenza. Anche negli adulti l’infezione è diffusa, sebbene tenda a manifestarsi in forma più lieve, con un decorso che varia in base allo stato di salute del soggetto. Nei soggetti immunodepressi, invece, l’adenovirus può causare infezioni più severe e persistenti.

Questa famiglia di virus è composta da oltre 50 sierotipi diversi, ognuno dei quali può colpire differenti apparati del corpo umano. Alcuni adenovirus causano prevalentemente infezioni delle vie respiratorie, mentre altri sono più spesso responsabili di gastroenteriti o infezioni oculari. Il virus è noto per la sua elevata resistenza nell’ambiente e può sopravvivere per giorni su superfici contaminate. Data la facilità di trasmissione, è una delle principali cause di focolai infettivi nelle comunità scolastiche, nelle caserme e negli ospedali.

Cos'è l'adenovirus e come si trasmette?

Il virus adenovirus appartiene alla famiglia degli Adenoviridae ed è caratterizzato da un genoma a DNA che gli conferisce una notevole stabilità nell’ambiente. Si trasmette attraverso diverse modalità, tra cui il contatto diretto con secrezioni infette, l’inalazione di goccioline di saliva, la contaminazione di oggetti e superfici e l’ingestione di cibo o acqua contaminati. Anche il contatto con le feci di una persona infetta rappresenta un importante veicolo di diffusione, rendendo il virus responsabile di numerosi casi di gastroenterite virale, specialmente nei bambini piccoli.

La resistenza degli adenovirus è notevole, in quanto possono sopravvivere a lungo sulle superfici e resistere ai normali disinfettanti, rendendo essenziale l’adozione di adeguate misure igieniche per limitarne la diffusione. La trasmissione avviene in ambienti comunitari, dove il contatto ravvicinato tra individui favorisce il contagio. Luoghi come scuole, asili, piscine e ospedali sono particolarmente a rischio.

Incubazione e durata dell’infezione

Il periodo di incubazione dell’adenovirus, ovvero il tempo che intercorre tra il contagio e la comparsa dei sintomi, può variare tra 2 e 14 giorni, a seconda del tipo di infezione e delle condizioni del paziente. Nei bambini, la durata dei sintomi dipende dalla gravità della manifestazione clinica. Nelle infezioni respiratorie, la febbre e la tosse possono persistere per 5-10 giorni, mentre la diarrea causata dall’adenovirus può durare fino a due settimane. Nei neonati e nei bambini piccoli, l’infezione può avere un decorso più lungo, con episodi ricorrenti di febbre e sintomi che si manifestano a ondate.

Negli adulti, l’infezione tende a risolversi più rapidamente, con sintomi che persistono in genere per una settimana, salvo nei soggetti immunocompromessi, nei quali il virus può causare complicazioni e una durata maggiore della malattia. L’adenovirus della congiuntivite, ad esempio, può durare oltre due settimane, con sintomi oculari persistenti che richiedono un trattamento specifico per alleviare il disagio.

Sintomi dell’adenovirus nei bambini

Nei bambini, gli adenovirus si manifestano principalmente con infezioni delle vie respiratorie, gastroenteriti, congiuntiviti e, meno frequentemente, con cistiti e infezioni sistemiche. La febbre è spesso alta e persistente, con valori che possono superare i 39°C e durare più giorni. Le infezioni respiratorie causano tosse secca, congestione nasale e, nei casi più gravi, bronchiolite o polmonite. La gastroenterite si presenta con diarrea acquosa, vomito e crampi addominali, con il rischio di disidratazione nei bambini più piccoli.

Un’altra manifestazione tipica è la congiuntivite adenovirale, che provoca arrossamento oculare, secrezioni e lacrimazione intensa. Nei casi più severi, può associarsi a cheratite, causando dolore e visione offuscata. La cistite emorragica, più rara, si manifesta con sangue nelle urine ed è più frequente nei bambini con sistema immunitario compromesso.

Sintomi dell’adenovirus negli adulti

Negli adulti, l’infezione da adenovirus è spesso più lieve, ma può comunque causare fastidiosi sintomi respiratori, come mal di gola, naso che cola, febbre moderata e tosse persistente. Nei soggetti immunodepressi, l’adenovirus può evolvere in infezioni più gravi, come polmoniti virali, epatiti o infezioni disseminate. La gastroenterite adenovirale negli adulti è meno comune rispetto ai bambini, ma può comunque causare diarrea, crampi addominali e malessere generale.

Alcuni pazienti possono sviluppare una forma di congiuntivite virale associata a febbre, che può essere molto contagiosa e durare a lungo. L’adenovirus può anche essere rilevato nel sangue di pazienti immunodepressi, indicando un’infezione sistemica. Nei test sierologici, un risultato di adenovirus IgG positivo indica una pregressa esposizione al virus, mentre l’assenza di anticorpi suggerisce una mancata esposizione precedente.

Diagnosi dell’adenovirus: quali esami fare?

La diagnosi di un’infezione da adenovirus si basa principalmente sulla valutazione dei sintomi, ma in alcuni casi possono essere richiesti esami specifici per confermare la presenza del virus. Tra i test più utilizzati vi sono il tampone faringeo o nasale, utile nelle infezioni respiratorie, e l’esame delle feci, indicato nei casi di gastroenterite. Il test PCR è il metodo più sensibile per rilevare il DNA virale nei campioni biologici, mentre gli esami sierologici servono a valutare la risposta immunitaria al virus.

Adenovirus: esiste una cura?

Attualmente non esiste una cura specifica per l’adenovirus, poiché il sistema immunitario è generalmente in grado di eliminare l’infezione autonomamente.

 Il trattamento si basa sul sollievo dei sintomi, con l’uso di antipiretici per ridurre la febbre e farmaci sintomatici per la tosse e la congestione nasale. Nei casi di gastroenterite, la reidratazione è fondamentale per prevenire la disidratazione, mentre per la congiuntivite adenovirale possono essere utilizzati colliri lubrificanti per alleviare il fastidio o, nei casi più gravi, farmaci antinfiammatori.

Nei pazienti immunocompromessi con infezioni gravi, può essere considerata la somministrazione di antivirali come il cidofovir, sebbene l’efficacia sia limitata.

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Complicanze dell’adenovirus: quando preoccuparsi?

Sebbene la maggior parte delle infezioni da adenovirus sia autolimitante e si risolva senza complicazioni, in alcuni casi possono verificarsi problemi più seri, specialmente nei soggetti fragili. Le complicanze più frequenti includono la polmonite virale, che può evolvere in insufficienza respiratoria nei pazienti immunodepressi, e la bronchiolite severa, che nei bambini piccoli può richiedere ossigenoterapia o ventilazione assistita.

Un’altra possibile complicanza è la cistite emorragica adenovirale, caratterizzata da sangue nelle urine e dolore alla minzione, più comune nei bambini e nei pazienti con un sistema immunitario compromesso. Nei soggetti immunodepressi, come pazienti oncologici o trapiantati, l’adenovirus può diffondersi in tutto l’organismo causando infezioni disseminate, con coinvolgimento del fegato (epatite), del cervello (encefalite) o del sistema gastrointestinale con ulcere emorragiche.

Negli adulti, una delle manifestazioni più temute è l’adenovirus associato alla polmonite grave, che può presentarsi nei pazienti con patologie polmonari croniche o nei soggetti sottoposti a terapie immunosoppressive. In questi casi, il virus può portare a una progressiva insufficienza respiratoria e richiedere il ricovero in terapia intensiva.

Adenovirus nelle feci: quanto dura l’eliminazione del virus?

Dopo la guarigione clinica, l’adenovirus può continuare a essere eliminato attraverso le feci per diverse settimane o addirittura mesi, in particolare nei bambini piccoli. Questo fenomeno è noto come shedding virale e rappresenta un importante fattore di contagio, poiché il virus può persistere nell’ambiente e infettare altre persone attraverso la via oro-fecale.

La durata dell’eliminazione del virus varia da paziente a paziente, ma in genere si attesta intorno alle 4-6 settimane dopo la risoluzione dei sintomi. Nei pazienti immunocompromessi, il virus può essere presente nelle feci per periodi ancora più lunghi. Per ridurre il rischio di trasmissione, è fondamentale mantenere una rigorosa igiene delle mani e disinfettare le superfici con cui il paziente è entrato in contatto.

Adenovirus e re-infezioni: è possibile ammalarsi più volte?

A differenza di altri virus, l’infezione da adenovirus non conferisce un’immunità permanente. Poiché esistono numerosi sierotipi diversi, è possibile contrarre più infezioni nel corso della vita, anche a distanza di pochi mesi. Questo spiega perché i bambini piccoli, che sono spesso esposti a diversi ambienti scolastici e comunitari, possano ammalarsi più volte nel corso dell’anno.

Anche negli adulti la re-infezione è possibile, specialmente se il sistema immunitario è indebolito o se l’individuo è esposto a un sierotipo virale diverso da quello precedentemente contratto. Tuttavia, le infezioni successive tendono ad avere un decorso più lieve, poiché il sistema immunitario sviluppa almeno una parziale memoria immunitaria nei confronti del virus.

Adenovirus e sistema immunitario: chi è più a rischio?

Sebbene l’adenovirus possa colpire chiunque, alcune categorie di persone sono più vulnerabili a sviluppare infezioni severe o complicanze. I bambini piccoli, in particolare quelli sotto i due anni, sono più suscettibili alle infezioni gravi, in quanto il loro sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo. Anche gli anziani, a causa di una risposta immunitaria meno efficace, possono avere un decorso più lungo della malattia.

I pazienti con patologie croniche, come asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o malattie cardiovascolari, possono sviluppare forme più severe di infezione respiratoria, con un maggiore rischio di ospedalizzazione. Ancora più vulnerabili sono i pazienti immunodepressi, come i malati oncologici, i trapiantati e i pazienti in terapia immunosoppressiva, per i quali l’infezione adenovirale può diventare particolarmente aggressiva e difficile da trattare.

FAQ

Quanto dura l’adenovirus nei bambini?

L’infezione da adenovirus nei bambini può durare da 5 a 10 giorni, ma alcuni sintomi, come la tosse o la diarrea, possono persistere fino a due settimane. Nei casi più gravi, soprattutto nei neonati e nei bambini immunodepressi, il virus può causare complicanze e durare più a lungo.

Quanto dura la febbre da adenovirus?

La febbre da adenovirus può durare da 3 a 7 giorni, con temperature che possono superare i 39°C, specialmente nei bambini. Se la febbre persiste oltre una settimana o è associata a difficoltà respiratorie o disidratazione, è consigliato consultare un medico.

Qual è il periodo di incubazione dell’adenovirus?

L’incubazione dell’adenovirus, ovvero il tempo che intercorre tra il contagio e la comparsa dei sintomi, varia da 2 a 14 giorni, a seconda del tipo di infezione. Le infezioni respiratorie hanno un’incubazione più breve, mentre quelle gastrointestinali possono impiegare più tempo a manifestarsi.

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AutoreElty

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