Vertigini e cervicale: cause, sintomi e quando preoccuparsi

Le vertigini e i disturbi cervicali sono condizioni spesso correlate, in grado di influenzare significativamente il benessere quotidiano. Le cause possono variare da problematiche muscolo-scheletriche a disturbi neurologici, mentre i sintomi includono capogiri, instabilità e dolore al collo. Comprendere quando preoccuparsi e rivolgersi a uno specialista è essenziale per prevenire complicazioni e garantire un trattamento efficace.
Cosa sono le vertigini posizionali
Le vertigini posizionali sono un disturbo dell'equilibrio caratterizzato dalla percezione di movimento o rotazione, spesso associata a un cambio di posizione della testa. La forma più comune è la vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB), causata dallo spostamento anomalo di piccoli cristalli di calcio, chiamati otoliti, all'interno dell'orecchio interno. Questo fenomeno altera la trasmissione dei segnali dal sistema vestibolare, responsabile dell'equilibrio.
Esiste una stretta relazione tra questo genere di vertigini e disturbi cervicali: problemi come tensioni muscolari, artrosi cervicale o disfunzioni vertebrali possono influire sull'afflusso di sangue al cervello o sulla trasmissione nervosa, causando sensazioni di instabilità o vertigine.
Vertigini da cervicale: le cause
Le vertigini cervicogeniche derivano da alterazioni della colonna cervicale che interferiscono con i meccanismi di equilibrio. È una categoria di vertigini che rappresenta una delle manifestazioni più comuni nei disturbi muscoloscheletrici. Tra le principali cause troviamo:
tensioni muscolari dovute a posture scorrette o stress prolungato, che possono causare rigidità e limitazioni nei movimenti del collo;
artrosi cervicale, una degenerazione delle vertebre che riduce la mobilità e influisce negativamente sui recettori propriocettivi, fondamentali per il mantenimento dell'equilibrio;
traumi cervicali, come il colpo di frusta, che possono provocare lesioni ai tessuti molli, alterazioni vascolari e infiammazioni persistenti;
compressione delle arterie vertebrali, che può limitare il flusso sanguigno verso il cervello e provocare sintomi come vertigini, cefalea e nausea.
Le vertigini possono avere anche origini neurologiche, spesso più complesse e legate a patologie specifiche, come:
nevriti vestibolari, un’infiammazione del nervo vestibolare che collega l'orecchio interno al cervello, causando vertigini improvvise e prolungate;
sclerosi multipla, una malattia autoimmune che danneggia i nervi responsabili dell'equilibrio e della coordinazione;
emicrania vestibolare, una forma di mal di testa che si accompagna a disturbi dell'equilibrio, fotofobia e nausea;
tumori cerebrali o lesioni a carico del sistema nervoso centrale, che alterano i meccanismi dell'equilibrio.
Vertigini, sintomi
Le vertigini possono manifestarsi con una varietà di sintomi che variano in intensità e durata a seconda della causa sottostante. Tra i segnali più comuni si riscontrano:
nausea e vertigini, una sensazione di malessere generale che può essere accompagnata da vomito nei casi più gravi;
instabilità posturale, difficoltà a mantenere l'equilibrio e necessità di appoggiarsi per evitare cadute;
movimenti oculari involontari (nistagmo), spesso osservati nelle vertigini posizionali e causati da un malfunzionamento del sistema vestibolare;
sensazione di testa leggera o confusione mentale, frequente nei casi legati a disturbi cervicali.
I problemi cervicali possono generare vertigini attraverso diversi meccanismi, tra cui la compressione delle arterie vertebrali e l'irritazione dei recettori propriocettivi situati nelle articolazioni del collo. Questo tipo di vertigini è spesso associato a rigidità del collo, cefalea e una sensazione di pesantezza nella regione cervicale.
Bisogna porre grande attenzione alla situazione in cui si manifestano i sintomi di vertigini e cervicale: gli episodi che si manifestano in posizione supina o durante i cambi di posizione nel letto sono un sintomo tipico della VPPB. Questo disturbo è scatenato da movimenti bruschi della testa che alterano la posizione degli otoliti all'interno dell'orecchio interno. Le persone affette spesso evitano determinati movimenti per ridurre la frequenza degli episodi.
Vertigini quando preoccuparsi
Le vertigini sono spesso un sintomo invalidante e che può portare ad una preoccupazione precoce. È consigliabile consultare uno specialista se le vertigini:
persistono per mesi senza miglioramenti, nonostante i trattamenti iniziali;
sono associate a perdita dell'udito, problemi visivi come visione doppia, o difficoltà motorie che interferiscono con le attività quotidiane;
si accompagnano a sintomi come confusione mentale, svenimenti, dolore toracico o alterazioni neurologiche, che potrebbero indicare una patologia grave.
interferiscono significativamente con la qualità della vita, impedendo di svolgere normali attività
Esami per vertigini
Le vertigini sono un sintomo comune che può essere associato a diverse condizioni patologiche, sia di origine neurologica che vestibolare. Per una corretta diagnosi è fondamentale sottoporsi a una serie di esami specifici che aiutano a identificare la causa sottostante del disturbo.
Esame vestibolare per vertigini
L’esame vestibolare per le vertigini è uno strumento cruciale per valutare il funzionamento dell’apparato vestibolare, responsabile dell’equilibrio e viene effettuato per identificare eventuali disfunzioni a livello dell’orecchio interno. Tra i test più comuni si includono:
videonistagmografia (VNG): consente di analizzare i movimenti oculari involontari (nistagmo) mediante l’uso di occhiali speciali o videocamere. Questo test aiuta a comprendere se le vertigini sono correlate a un disturbo vestibolare periferico o centrale;
test con calore: Attraverso l’introduzione di aria o acqua calda e fredda nel condotto uditivo, si valuta la risposta vestibolare per determinare la funzionalità di ciascun orecchio;
posturografia, questo esame misura la capacità del paziente di mantenere l’equilibrio in diverse condizioni, valutando l’interazione tra sistema vestibolare, visivo e propriocettivo;
Manovra di Dix-Hallpike, utilizzata per diagnosticare la vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB), una delle cause più frequenti di vertigini.
Visita neurologica per vertigini
Le vertigini possono essere sintomo di disturbi neurologici, come emicrania vestibolare, sclerosi multipla o ischemie cerebrali. Una visita neurologica per le vertigini accurata è essenziale per escludere patologie del sistema nervoso centrale. Durante la visita, il neurologo potrebbe:
eseguire un esame obiettivo neurologico, valutando la forza muscolare, i riflessi, la coordinazione e i movimenti oculari;
richiedere esami di imaging, come la risonanza magnetica (RM) o la tomografia computerizzata (TC), per esaminare il cervello e il tronco encefalico;
prescrivere test specifici come il potenziale evocato vestibolare miogeno (VEMP) per analizzare la connessione tra il sistema vestibolare e il sistema nervoso centrale.
Visita audiologica per vertigini
Le vertigini possono essere sintomo di disturbi neurologici, come emicrania vestibolare, sclerosi multipla o ischemie cerebrali: in questo senso sottoporsi ad una visita neurologica accurata è essenziale per escludere patologie del sistema nervoso centrale. Durante la visita, il neurologo potrebbe:
eseguire un esame obiettivo neurologico, valutando la forza muscolare, i riflessi, la coordinazione e i movimenti oculari;
richiedere esami di imaging, come la risonanza magnetica (RM) o la tomografia computerizzata (TC), per esaminare il cervello e il tronco encefalico.
prescrivere test specifici come il potenziale evocato vestibolare miogeno (VEMP) per analizzare la connessione tra il sistema vestibolare e il sistema nervoso centrale.
Esami del sangue per vertigini
Accanto alla visita neurologica e audiologica, è possibile che vengano anche prescritti degli esami del sangue per poter identificare delle condizioni metaboliche o sistemiche che potrebbero determinare questa sensazione. In particolare il medico di base potrebbe richiedere:
Gli esami del sangue possono fornire informazioni utili per identificare condizioni sistemiche o metaboliche che possono causare vertigini. Tra gli esami più comuni si includono:
emocromo completo, per escludere anemia, una causa frequente di vertigini;
elettroliti: Valuta eventuali squilibri, come carenze di sodio o potassio;
glicemia e test di tolleranza al glucosio, per escludere ipoglicemia o diabete;
esami per la funzionalità della tiroide, (TSH, FT3, FT4), per individuare eventuali disfunzioni tiroidee.
Questi esami, integrati con una corretta anamnesi e visita medica, permettono di orientare il percorso diagnostico in modo mirato.
Rimedi, gli esercizi per cervicale e vertigini
Le vertigini possono essere influenzate da tensioni muscolari e problematiche a livello della colonna cervicale. Gli esercizi specifici per la cervicale possono contribuire a ridurre i sintomi e migliorare il benessere generale.
Una prima categoria di rimedi contro le vertigini è costituito dagli esercizi di rilassamento e mobilizzazione cervicale come:
rotazioni del collo, seduti con la schiena dritta, ruotare lentamente la testa da un lato all’altro, mantenendo ogni posizione per 5 secondi;
flessione e estensione del collo, inclinare la testa in avanti fino a toccare il petto con il mento, quindi estenderla all’indietro. Ripetere 10 volte;
inclinazioni laterali, portare la testa verso una spalla, mantenendo la posizione per qualche secondo, e poi ripetere dall’altro lato.
Oltre agli accorgimenti per poter rilassare la zona della cervicale, se ne possono portare avanti che hanno come obiettivo il rinforzo muscolare Tra quelli suggeriti ci sono gli esercizi di:
resistenza isometrica, posizionare una mano contro la fronte e spingere delicatamente, mantenendo la posizione per 10 secondi. Ripetere con le mani ai lati della testa;
elevazioni delle spalle, sollevare le spalle verso le orecchie e mantenerle per 5 secondi prima di rilassarle. Ripetere 10 volte.
È fortemente consigliato anche dedicarsi ad esercizi di coordinazione e equilibrio come la camminata in linea retta immaginaria, ponendo un piede davanti all’altro per migliorare l’equilibrio o quelli di stabilizzazione oculare, ossia issare un punto davanti a sé e muovere lentamente la testa a destra e a sinistra senza perdere il focus.
In alcuni casi, con il supporto di un professionista, può essere richiesta la cosiddetta manovra di Brandt-Daroff, indicata per pazienti con vertigine posizionale. Si esegue sedendosi sul letto, inclinando il corpo lateralmente fino a sdraiarsi su un lato, mantenendo la posizione per 30 secondi, quindi ritornando alla posizione seduta e ripetendo sull’altro lato.
Gli esercizi per poter ridurre le vertigini da cervicale consentono di :
ridurre la tensione muscolare a livello cervicale;
migliorare la circolazione sanguigna nella zona del collo e della testa.
rafforzare i muscoli stabilizzatori del collo e migliorare l’equilibrio;
diminuire la frequenza e l’intensità delle vertigini.
Prima di iniziare qualsiasi esercizio, è importante consultare un medico o un fisioterapista per assicurarsi che siano adatti al proprio caso specifico. Inoltre, gli esercizi devono essere eseguiti con lentezza e precisione per evitare di aggravare i sintomi.
FAQ
Come riconoscere vertigini da cervicale o da orecchio
Le vertigini da cervicale e quelle da orecchio hanno caratteristiche distintive che possono aiutare a identificarne l’origine. Le prime sono spesso associate a rigidità o dolore al collo, difficoltà nei movimenti cervicali e una sensazione di instabilità o capogiro, più marcata durante i cambiamenti di posizione della testa. Possono essere provocate da tensioni muscolari, traumi o patologie della colonna cervicale.
Al contrario, le vertigini da orecchio: Si manifestano con episodi di vertigine rotatoria, sensazione di perdita dell’equilibrio e, in alcuni casi, sintomi aggiuntivi come acufeni, perdita dell’udito o pressione auricolare. Sono frequentemente legate a disturbi dell’apparato vestibolare, come la vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB) o la malattia di Ménière. Un’accurata anamnesi e una valutazione clinica, eventualmente supportata da esami vestibolari o imaging cervicale, sono essenziali per distinguere le due condizioni.
Cosa fare con cervicale senza dolore ma con vertigini
Se le vertigini si presentano in assenza di dolore cervicale, è comunque importante considerare il ruolo della colonna cervicale. Ecco alcune azioni da intraprendere:
consultare un medico: Un’anamnesi dettagliata e una visita specialistica possono identificare eventuali disfunzioni cervicali o escludere altre cause, come patologie vestibolari o neurologiche.
eseguire esercizi di mobilizzazione: anche in assenza di dolore, esercizi mirati per migliorare la mobilità cervicale e l’equilibrio possono ridurre i sintomi.
valutare la postura, in quando quando scorretta può contribuire alle vertigini, pertanto correggere abitudini errate è fondamentale;
sottoporsi ad esami diagnostici, se necessario, il medico può prescrivere esami come radiografie, risonanza magnetica o test vestibolari per escludere altre cause.
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