Spotting: cosa è, quali sono i sintomi e come si cura
Spotting: cosa è
Con il termine spotting s’intende, nel settore della medicina, un lieve sanguinamento vaginale, ossia una situazione che colpisce un numero piuttosto significativo di donne in vari periodi della loro vita riproduttiva.
Lo spotting è differente rispetto al regolare flusso mestruale sia per durata che per intensità e si palesa con un numero ridotto di gocce di sangue o come una tenue macchia la cui colorazione può risultare rosa chiaro o marrone scuro.
I fattori che condizionano la comparsa di questa ridotta perdita di sangue sono molteplici e il fenomeno in questione si presenta generalmente al di fuori del periodo mestruale. Di sicuro però conoscere esattamente la fase in cui lo spotting si presenta prima o dopo il ciclo può dare suggerimenti preziosi sulle possibili cause scatenanti.
Vale la pena mettere in risalto che lo spotting rappresenta solitamente un comune cambiamento del ciclo mestruale, mentre in casi più sporadici può risultare come il campanello d’allarme per disturbi che necessitano la dovuta attenzione e prevenzione.
Uno degli aspetti più caratteristici dello spotting è la sua imprevedibilità e varietà in quanto può comparire una sola volta o manifestarsi come una situazione ricorrente e dunque la sua intensità può spaziare da molto lieve a misuratamente abbondante.
Perdite da impianto, perdite marroni e perdite rosa
Nell’ambito dello spotting, le peculiarità delle perdite come il colore e la tempistica, consentono di ottenere indizi importanti sulla loro origine e sul loro significato. Tre tipologie diffuse di spotting sono le perdite da impianto, le perdite marroni e le perdite rosa.
Le perdite da impianto costituiscono un evento caratteristico che compare nel corso delle prime fasi della gravidanza e che avviene nel momento in cui l’embrione si rintana nell’utero solitamente dopo 6-12 giorni dalla fecondazione.
Non tutte le donne hanno a che fare con le perdite da impianto, ma quando si presentano sono di solito uno dei primi avvisi di una gravidanza in corso. Queste perdite hanno il più delle volte una durata breve e una lieve intensità e possono essere precedute da ulteriori spie di una possibile gravidanza, quali l’affaticamento o crampi di leggera intensità.
Le perdite marroni sono invece sangue vecchio che ha necessitato di più tempo per uscire dall’utero acquisendo una colorazione più scura. In alcuni casi le perdite marroni sono collegate a patologie mediche quali polipi o fibromi uterini, che spesso però non destano preoccupazioni particolari.
La tipologia di spotting in questione può presentarsi verso la fine del ciclo mestruale, periodo in cui il flusso sta per finire, e può altresì rappresentare un campanello d’allarme per piccoli squilibri ormonali soprattutto se compaiono a metà ciclo o in altri momenti insoliti.
Infine le perdite rosa risultano essere l’esito di un piccolo sanguinamento mescolato a fluidi cervicali. Ad esempio le perdite rosa in seguito ad un rapporto sessuale o ad una visita ginecologica possono essere la spia di irritazioni o lesioni del tratto genitale.
Le motivazioni che portano alla comparsa di questo tipo di spotting sono svariate, in quanto può verificarsi in mezzo al ciclo mestruale, significando l’ovulazione, o può apparire come un effetto collaterale di contraccezione ormonale come la pillola.
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Spotting: sintomi più frequenti
Uno dei principali sintomi associati allo spotting è la formazione di piccole quantità di sangue, che cambiano di colore spaziando dal rosso vivo al marrone scuro e anche la consistenza può risultare acquosa o lievemente densa.
Il più delle volte le perdite risultando così ridotte che sono in grado di macchiare la biancheria intima minimamente e necessitano semplicemente dell’impiego di un protettivo quotidiano.
Ulteriori sintomi che le donne possono sperimentare frequentemente sono una sensazione di disagio o crampi brevi e intermittenti nella parte pelvica, che si manifestano in modo simile ma meno intenso rispetto a quelli del ciclo mestruale abituale.
In determinate situazioni lo spotting può essere accompagnato da un gonfiore addominale o da un senso di pesantezza nell’area pelvica in particolare se a causare il fenomeno sono disturbi quali fibromi o polipi uterini.
In un elevato numero di donne lo spotting si presenta senza alcuna tipologia di sintomo correlato e quindi il rilevamento delle perdite di sangue rappresenta la sola spia del fatto che sia in corso un determinato processo.
Se la persona sperimenta spotting ricorrente o legato a sintomi specifici quali forti dolori o modifiche nelle sembianze e nella quantità del sanguinamento, diventa una decisione saggia contattare professionisti sanitari come ginecologi, ostetriche, medici di base o endocrinologi, in particolare nel caso in cui lo spotting si verifichi in momenti insoliti del ciclo o in età avanzata, periodo nel quale il ciclo mestruale si è concluso.
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Spotting: cause
In precedenza abbiamo visto come lo spotting tenda a presentarsi come una lieve perdita di sangue al di fuori del consueto ciclo mestruale, che può manifestarsi per diversi motivi. La maggior parte di queste cause risultano innocue, ma altre necessitano un adeguato consulto medico.
Grazie a questo elenco sarà più facile identificare le principali cause alla base dello spotting:
- Variazioni ormonali: il ciclo mestruale è regolato da un fragile equilibrio ormonale e un eventuale squilibrio dovuto a fattori quali stress, cambiamenti evidenti di peso, esercizio fisico estremo o disturbi endocrini possono provocare spotting, in particolare nel periodo dell’adolescenza o a ridosso della fine del ciclo mestruale;
- Contraccezione ormonale: l’impiego di contraccettivi quali la pillola, l’anello vaginale o la spirale intrauterina ormonale possono comportare lo spotting, soprattutto durante i primi mesi di utilizzo;
- Gravidanza: lo spotting tende a verificarsi anche durante le prime fasi della gravidanza quando l’embrione si insedia nella parete dell’utero e vengono chiamate perdite da impianto. In ogni caso è prassi comune trattare con la stessa importanza qualsiasi sanguinamento nel corso della gravidanza;
- Infezioni: infezioni del tratto urinario o del tratto riproduttivo quali le infezioni da trasmissione sessuale possono provocare spotting e ulteriori sintomi comprendono dolore durante i rapporti sessuali o prurito e bruciore al momento della minzione;
- Condizioni mediche: particolari condizioni mediche quali i fibromi uterini i polipi endometriali o la sindrome dell’ovaio policistico provocano perdite rosa o perdite marroni e in alcuni casi richiedono un adeguato trattamento;
- Dopo rapporti sessuali: le perdite rosa o le perdite marroni al termine di rapporti sessuali possono essere generate da una lieve lesione o irritazione della cervice o della vagina;
- Stress psicologico: elevati livelli di stress condizionano le funzioni ormonali e provocano variazioni nel ciclo mestruale tra cui lo spotting;
- Cambiamenti nel ciclo mestruale: quando si è a ridosso della menopausa le fluttuazioni ormonali causano cambiamenti nel ciclo mestruale compreso lo spotting.
Spotting: cura e rimedi online
Il trattamento dello spotting è determinato principalmente in base alla causa scatenante, che spazia da fattori ormonali a condizioni mediche ben precise e per questo motivo deve essere un medico professionista ad identificare il motivo dello spotting così da poter individuare il tipo di cura più efficace.
Nel caso in cui lo spotting sia legato da squilibri ormonali come quelli generati da stress, cambiamenti di peso o esercizio fisico eccessivo può rendersi necessario regolare questi aspetti della vita quotidiana.
La gestione dello stress tramite tecniche come la meditazione, l’esercizio fisico regolare ma lieve o la consulenza possono servire per normalizzare il ciclo mestruale, altresì mantenere un peso corporeo adeguato e un regime di esercizio fisico equilibrato hanno un impatto positivo sulla paziente.
Nelle situazioni in cui lo spotting è dovuto all’impiego di contraccettivi ormonali viene solitamente indicato di pazientare alcuni mesi per valutare l’adattamento o meno del corpo, ma se lo spotting prosegue o peggiora, allora è necessario modificare il metodo contraccettivo.
Precise malattie quali i fibromi uterini o i polipi endometriali possono richiedere un trattamento semplice come il monitoraggio, ma in presenza di sintomi più caratteristici la persona potrebbe dover affrontare interventi chirurgici con lo scopo di rimuoverli, soprattutto se provocano disagio o influenzano la salute riproduttiva.
Le infezioni del tratto urinario o riproduttivo richiedono un trattamento che prevede l’impiego di antibiotici e di altri farmaci specifici, che dipendono dall’agente patogeno identificato.
Per le donne in gravidanza che soffrono di spotting è molto importante consultare il proprio medico o ginecologo per stabilire un piano d’azione che può comprendere il riposo o la sorveglianza medica, in particolare nel caso sorgano preoccupazioni per la salute della madre o del feto.
FAQ Spotting: le risposte alle domande più frequenti
Come bloccare lo spotting da pillola?
Per bloccare lo spotting da pillola è necessario pazientare alcuni cicli per verificare se il corpo si adatta e se lo spotting si risolve autonomamente. Nel caso in cui lo spotting persiste o è causa di particolari fastidi il medico decide se è opportuno cambiare il tipo di pillola o passare ad un diverso metodo contraccettivo. Inoltre è consigliato di assumere la pillola alla stessa ora ogni giorno in quanto assumerle in modo irregolare aumenta le probabilità di spotting.
Quanto dura lo spotting?
Nell’ambito di un ciclo mestruale lo spotting avviene solamente prima o dopo il ciclo vero e proprio durando un paio di giorni, se invece è collegato a cambiamenti ormonali può durare alcune settimane necessarie al corpo per adattarsi.
Che cosa è lo spotting?
Lo spotting è una leggera perdita di sangue vaginale al di fuori del normale ciclo mestruale, il flusso sanguinale dello spotting risulta meno abbondante del flusso sanguinale abituale e si presenta attraverso poche gocce di sangue o una lieve macchia sulla biancheria intima. Lo spotting è dovuto a vari fattori quali variazioni ormonali, uso di contraccettivi ormonali, le prime fasi della gravidanza, stress, determinate condizioni mediche e attività come i rapporti sessuali. Solitamente non comporta gravi preoccupazioni, ma nel caso si verifichino cambiamenti nel sanguinamento o se lo spotting è accompagnato da ulteriori sintomi è doveroso contattare una figura medica qualificata.
Quanto dura lo spotting da dimenticanza pillola?
Lo spotting causato dalla dimenticanza della pillola anticoncezionale cambia da donna a donna, ma solitamente dura pochi giorni o al massimo una settimana.
Quanto dura lo spotting da impianto?
Lo spotting da impianto si verifica nelle prime fasi della gravidanza è ha una durata che varia da poche ore ad un paio di giorni.
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