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Sindrome di Menièr: sintomi, cause, diagnosi e come gestire le crisi

~December 22, 2025
12 minuti
donna con sindrome di menier si tocca l'orecchio

La sindrome di Menier (o malattia di Menière) è un disturbo dell’orecchio interno che può influire su equilibrio e udito. Chi ne soffre descrive spesso episodi improvvisi e molto invalidanti: la stanza sembra girare, può comparire nausea, l’udito cambia e nell’orecchio si avverte pressione o un fischio. È una condizione generalmente cronica, con fasi alterne, e non va confusa con la “semplice” labirintite, anche se alcuni sintomi possono sovrapporsi.

In questo articolo trovi una panoramica completa ma facile da capire: che cos’è la sindrome di menier, quali sono i sintomi più tipici, cosa può scatenare le crisi, come si arriva alla diagnosi e quali opzioni di trattamento e gestione quotidiana possono aiutare. Le indicazioni sono informative e non sostituiscono la valutazione del medico: se hai episodi di vertigini o calo dell’udito, è sempre consigliabile una visita.

Che cos’è la sindrome di Menièr

La sindrome di menier è legata a un’alterazione dei liquidi presenti nell’orecchio interno (in particolare nell’apparato vestibolare e nella coclea), che sono fondamentali per l’equilibrio e l’udito. In molte persone si parla di “idrope endolinfatico”: in parole semplici, un eccesso o uno squilibrio dei liquidi che può disturbare i sensori che regolano la percezione dei suoni e dei movimenti.

La caratteristica più riconoscibile è l’andamento “a crisi”: periodi in cui i sintomi si presentano con episodi acuti, alternati a fasi più tranquille. Nel tempo, però, la malattia può lasciare strascichi sull’udito, soprattutto se gli episodi sono frequenti o non ben controllati.

Quali sono i sintomi della sindrome di Menièr (e come riconoscerli)

I sintomi classici della sindrome di menier si presentano spesso insieme, ma non sempre tutti nello stesso momento. La combinazione e l’intensità possono cambiare da persona a persona e anche nello stesso individuo, da un episodio all’altro. È proprio questa variabilità a rendere importante una valutazione specialistica accurata.

Vertigini: quanto durano e come si presentano

Le vertigini della sindrome di Menièr sono in genere vertigini “vere”, cioè una sensazione di rotazione dell’ambiente o di sé stessi, non un semplice senso di instabilità. Possono durare da 20 minuti fino a diverse ore. Durante la crisi possono comparire nausea, vomito, sudorazione fredda, difficoltà a stare in piedi e bisogno di restare fermi. Se ti capita di avere episodi simili e ricorrenti, soprattutto associati a sintomi dell’orecchio, è opportuno parlarne con un medico.

Per approfondire il tema delle vertigini e della loro possibile relazione con altri disturbi, puoi leggere anche vertigini e cervicale (link inserito una sola volta come richiesto).

Acufeni e sensazione di orecchio pieno

Molte persone riferiscono acufeni, cioè fischi, ronzii o fruscii, e una sensazione di pressione o “ovattamento” nell’orecchio colpito. Questi segnali possono aumentare prima della crisi, come una sorta di “campanello d’allarme”, oppure comparire durante l’episodio.

Se vuoi un approfondimento specifico, trovi una guida dedicata agli acufeni (link inserito una sola volta come richiesto).

Perdita dell’udito (ipoacusia) e fluttuazioni

Un altro segno tipico è la perdita dell’udito che può essere inizialmente fluttuante: in certi periodi si sente peggio, poi sembra migliorare. Con il tempo, in alcuni casi, la perdita uditiva può diventare più stabile. Se noti un calo dell’udito improvviso o marcato, è importante valutare rapidamente, perché esistono anche condizioni diverse che richiedono tempi rapidi.

Per capire meglio quando un calo uditivo è un segnale da non sottovalutare, puoi consultare ipoacusia improvvisa (link inserito una sola volta come richiesto).

Altri sintomi possibili: instabilità, “testa vuota”, stanchezza

Tra un episodio e l’altro, alcune persone riferiscono instabilità lieve, difficoltà di concentrazione, affaticamento e una sensazione di “non essere al 100%”. È comprensibile: le crisi possono essere spossanti e creare ansia anticipatoria (la paura che ricapitino). In questa fase è utile una strategia condivisa con lo specialista: capire cosa fare durante le crisi, come monitorare i sintomi e come proteggere la qualità della vita.

Cause della sindrome di Menièr: perché viene?

La risposta più onesta è che spesso non si identifica una causa unica e certa. Si parla infatti di condizione “idiopatica” in molti casi. Detto questo, la ricerca ha proposto diversi fattori che potrebbero contribuire allo squilibrio dei liquidi dell’orecchio interno o alla sua suscettibilità.

Tra i possibili elementi coinvolti ci sono predisposizione individuale, fattori immunitari o infiammatori, alcune infezioni pregresse, predisposizione familiare in una minoranza di casi e possibili influenze vascolari. Anche lo stile di vita e alcuni trigger possono influire sulla frequenza o sull’intensità delle crisi, pur non essendo “la causa” in senso stretto.

Trigger e fattori che possono scatenare le crisi

Molte persone con sindrome di menier imparano a riconoscere situazioni che precedono gli episodi. Non esiste un elenco valido per tutti, ma ci sono fattori ricorrenti riportati spesso: stress, poco sonno, disidratazione, consumo elevato di sale, alcol, eccesso di caffeina, periodi di forte stanchezza. A volte anche un raffreddore o un problema alle vie aeree superiori può coincidere con un peggioramento dei sintomi.

Un punto importante: individuare un possibile trigger non significa “colpevolizzarsi”. Serve piuttosto a costruire una routine di prevenzione realistica e sostenibile, da adattare insieme al medico in base alla storia clinica e alla gravità delle crisi.

Diagnosi: quali esami si fanno per la sindrome di Menièr

La diagnosi della sindrome di menier è principalmente clinica: si basa sulla storia dei sintomi (vertigini ricorrenti di una certa durata, fluttuazioni dell’udito, acufeni o senso di orecchio pieno) e su esami che aiutano a confermare il coinvolgimento dell’orecchio interno e a escludere altre cause.

Visita otorinolaringoiatrica e raccolta dei sintomi

Il primo passo è spesso una valutazione con lo specialista. Raccontare con precisione come iniziano le crisi, quanto durano, se l’udito cambia e se ci sono acufeni o pressione auricolare è molto utile. Tenere un piccolo diario (date, durata, sintomi, possibili trigger) può rendere la visita più efficace.

Se vuoi capire come si svolge una valutazione specialistica dell’orecchio, trovi informazioni utili sulla visita otorinolaringoiatra (link inserito una sola volta come richiesto).

Audiometria e test dell’udito

Gli esami dell’udito (come l’audiometria) aiutano a documentare il tipo di perdita uditiva e le sue variazioni nel tempo. Nella sindrome di menier spesso l’udito può peggiorare soprattutto su alcune frequenze, almeno nelle fasi iniziali, ma la situazione può cambiare con l’evoluzione della malattia. Ripetere i test nel tempo può essere importante per monitorare l’andamento.

Esami vestibolari e quando serve la risonanza

In base al quadro, lo specialista può richiedere esami dell’equilibrio (test vestibolari) per valutare come funziona l’apparato vestibolare. In alcune situazioni, soprattutto se i sintomi non sono “tipici” o se c’è il dubbio di altre cause, può essere indicata una risonanza per escludere patologie diverse. La decisione su quali esami fare e con quale urgenza va presa con il medico, perché dipende molto dalla storia personale e dai segni associati.

Se ti serve un riferimento su questo tipo di esame, puoi leggere risonanza magnetica (link inserito una sola volta come richiesto).


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Sindrome di Menièr o labirintite? Le differenze più comuni

“Ho la sindrome di menier o è labirintite?” è una delle domande più frequenti, perché entrambe possono dare vertigini importanti. In modo semplice, la labirintite è spesso legata a un’infiammazione/infezione dell’orecchio interno e può comparire dopo un’infezione virale o batterica; la sindrome di Menièr è invece tipicamente caratterizzata da episodi ricorrenti associati a fluttuazioni dell’udito e sintomi auricolari.

Detto questo, senza visita è facile confondersi: vertigini, nausea e instabilità sono sintomi “trasversali”. Se le vertigini sono intense, se c’è un calo dell’udito o se gli episodi si ripetono, il consiglio più utile è non autodiagnosticarsi e chiedere una valutazione specialistica.

Se vuoi approfondire il quadro della labirintite (link inserito una sola volta come richiesto), trovi una guida dedicata.

Cura e trattamento della sindrome di Menièr: cosa si può fare

Non esiste un’unica “cura definitiva” valida per tutti, ma esistono diverse strategie che possono ridurre la frequenza delle crisi, attenuarne l’intensità e proteggere la qualità della vita. Il trattamento della sindrome di menier è di solito personalizzato e può cambiare nel tempo: quello che serve in una fase può non essere necessario in un’altra.

Farmaci nelle fasi acute: cosa valutare con il medico

Durante le crisi acute, il medico può valutare farmaci per controllare nausea e vertigini, e in alcuni casi terapie mirate. È importante evitare il “fai da te”, soprattutto se si assumono già altri medicinali o se ci sono condizioni come pressione alta, problemi cardiaci o gravidanza. Anche i farmaci da banco possono avere controindicazioni o interazioni.

Per una panoramica chiara su un farmaco comunemente usato per il dolore e l’infiammazione (che però non è una terapia specifica per la Menière e va valutato caso per caso), puoi consultare ibuprofene a cosa serve (link inserito una sola volta come richiesto). Se invece ti capita di usare analgesici o antipiretici in generale, può essere utile anche conoscere paracetamolo (link inserito una sola volta come richiesto). Ribadiamo: la scelta del farmaco per i sintomi delle crisi va sempre discussa con un medico.

Dieta e stile di vita: il ruolo del sale, dell’idratazione e delle abitudini

Molti percorsi di gestione della sindrome di menier includono consigli sullo stile di vita. Spesso si suggerisce di moderare il sale, distribuire i pasti in modo regolare, evitare eccessi di alcol e caffeina, curare l’idratazione e proteggere il sonno. L’obiettivo è ridurre le fluttuazioni dei liquidi e stabilizzare, per quanto possibile, la predisposizione alle crisi. Non sono regole rigide uguali per tutti: si parte da indicazioni prudenziali e si valuta l’effetto nel tempo.

Anche la disidratazione può peggiorare la sensazione di malessere e instabilità: se vuoi approfondire come riconoscerla e prevenirla, trovi una guida su disidratazione estiva (link inserito una sola volta come richiesto).

Riabilitazione vestibolare e strategie per recuperare equilibrio

In alcune persone, soprattutto quando resta instabilità tra un episodio e l’altro, può essere utile un percorso di riabilitazione vestibolare, spesso gestito da fisioterapisti esperti. Si tratta di esercizi progressivi che aiutano il cervello a compensare e a migliorare l’equilibrio. Non è “ginnastica generica”: è un lavoro mirato che va impostato dopo valutazione, e può fare la differenza sulla sicurezza nei movimenti e sulla fiducia nel corpo.

Se ti interessa capire come funziona un percorso riabilitativo, puoi approfondire la fisioterapia (link inserito una sola volta come richiesto).

Infiltrazioni e opzioni avanzate: quando se ne parla

Quando le crisi sono frequenti o molto invalidanti nonostante le strategie di base, lo specialista può discutere opzioni più avanzate, come terapie locali nell’orecchio o altre procedure. L’indicazione dipende dalla gravità, dall’udito residuo, dal rischio-beneficio e dalle preferenze della persona. È un tema da affrontare con un centro esperto, senza fretta e con informazioni chiare.

Come comportarsi durante una crisi di vertigine

Durante una crisi della sindrome di menier la priorità è la sicurezza. Se arriva una vertigine intensa, è consigliabile sedersi o sdraiarsi subito, evitando di camminare o guidare. Restare in un ambiente tranquillo e poco illuminato può ridurre il fastidio. Se compaiono vomito importante, disidratazione o se la crisi è diversa dal solito per intensità o sintomi associati, è opportuno contattare il medico o rivolgersi al pronto soccorso.

È importante anche conoscere i segnali che richiedono urgenza: vertigine con debolezza di un braccio o di una gamba, difficoltà a parlare, perdita di coscienza, forte mal di testa improvviso, dolore toracico o altri sintomi neurologici non tipici. In questi casi non bisogna “aspettare che passi”.

Per orientarti su un sintomo che a volte può confondere o spaventare, trovi una guida su sincope (link inserito una sola volta come richiesto): utile per distinguere lo svenimento dalle crisi di vertigine, anche se le due cose possono coesistere in alcune persone.

Vivere con la sindrome di Menièr: lavoro, guida, sport e qualità della vita

La sindrome di menier può avere un impatto pratico e psicologico importante. La paura di un episodio in pubblico, al lavoro o mentre si guida può portare a rinunce e isolamento. Qui l’obiettivo non è “fare finta di niente”, ma costruire un piano: capire quando è sicuro guidare, quali attività sono più adatte nei periodi instabili, come informare (se lo desideri) persone di fiducia e come gestire la stanchezza dopo una crisi.

Molte persone trovano utile anche un supporto per gestire ansia e stress correlati alla malattia. Se senti che la preoccupazione sta diventando pesante, parlarne con un professionista può essere un passo concreto e utile, non un segno di debolezza.

Se vuoi approfondire strumenti e percorsi di supporto, puoi consultare ansia (link inserito una sola volta come richiesto) o valutare un confronto con uno psicologo online (link inserito una sola volta come richiesto), soprattutto quando la componente emotiva amplifica la percezione dei sintomi.

Quando preoccuparsi e quando chiamare il medico

È sempre consigliabile una valutazione medica se hai sintomi compatibili con sindrome di menier per la prima volta, se le crisi aumentano di frequenza o intensità, se compare un calo dell’udito marcato, se l’orecchio fa male o se i sintomi sono accompagnati da febbre o secrezioni (perché potrebbe esserci un problema diverso, ad esempio un’otite).

In particolare, consulta urgentemente un medico o il pronto soccorso se, insieme alla vertigine, compaiono debolezza improvvisa, difficoltà nel parlare, visione doppia, forte mal di testa improvviso, dolore toracico o perdita di coscienza. Questi segnali non sono “tipici” della Menière e vanno valutati subito.

Per un inquadramento semplice dei disturbi più comuni dell’orecchio, può esserti utile leggere anche otite (link inserito una sola volta come richiesto) e, se ti capita spesso la sensazione di orecchio chiuso, tappo di cerume (link inserito una sola volta come richiesto). Sono condizioni diverse, ma possono entrare in diagnosi differenziale quando si parla di sintomi auricolari.

Domande frequenti sulla sindrome di Menièr (FAQ)

La sindrome di Menièr guarisce?

La sindrome di menier è spesso una condizione cronica: più che “guarire”, molte persone imparano a gestirla e a ridurre le crisi con un percorso personalizzato. In alcuni casi i sintomi possono ridursi nel tempo, ma è importante monitorare l’udito e l’equilibrio con lo specialista.

Quanto dura una crisi di Menière?

Una crisi può durare in genere da 20 minuti a diverse ore. Dopo l’episodio, è possibile sentirsi stanchi o instabili anche per un po’. Se la durata o la modalità della crisi cambiano nettamente rispetto al solito, è consigliabile contattare il medico.

Che differenza c’è tra sindrome di Menièr e vertigine posizionale?

Nella vertigine posizionale (un disturbo molto comune) gli episodi sono spesso brevi e legati a movimenti specifici della testa. Nella sindrome di menier le vertigini tendono a durare più a lungo e si associano più spesso a sintomi dell’orecchio come acufeni, senso di pressione e variazioni dell’udito. La diagnosi va confermata con visita ed esami.

La sindrome di Menièr provoca perdita dell’udito permanente?

All’inizio la perdita dell’udito può essere fluttuante, ma in alcune persone può diventare più stabile nel tempo. Per questo è utile seguire i controlli audiometrici e intervenire precocemente quando i sintomi cambiano.

Lo stress può far venire una crisi?

Molte persone riportano un legame tra periodi di stress e aumento delle crisi, anche se non è sempre facile dimostrarlo. Gestire sonno, routine e carichi emotivi può essere una parte utile della strategia complessiva, insieme alle indicazioni del medico.

Che medico devo consultare se sospetto la sindrome di Menièr?

Di solito il primo passo è il medico di base, che può indirizzarti a una valutazione con l’otorinolaringoiatra. Se c’è un calo dell’udito improvviso o sintomi neurologici associati, la valutazione dovrebbe essere tempestiva.


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AutoreElty

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