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Mesotelioma: sintomi, cause e rimedi

~March 06, 2025
9 minuti
Mesotelioma

Il mesotelioma è una neoplasia maligna rara e aggressiva che origina dalle cellule del mesotelio, il sottile strato di tessuto che riveste i polmoni (pleura), la cavità addominale (peritoneo), il cuore (pericardio) e, più raramente, la tunica vaginale del testicolo. Questa patologia è strettamente correlata all’esposizione all’amianto, con un lungo periodo di latenza che può variare dai 20 ai 50 anni.

I sintomi del mesotelioma sono spesso aspecifici nelle fasi iniziali, rendendo la diagnosi complessa e frequentemente tardiva. La forma pleurica, la più comune, si manifesta con dispnea, dolore toracico e versamento pleurico, mentre quella peritoneale può causare distensione addominale e alterazioni della motilità intestinale. La progressione della malattia porta a un deterioramento progressivo della qualità di vita, con complicanze severe che includono insufficienza respiratoria e cachessia.

Nonostante la prognosi sfavorevole, le attuali strategie terapeutiche includono chemioterapia, immunoterapia e, in alcuni casi selezionati, chirurgia multimodale. Recentemente, nuove tecnologie, come i Tumor Treating Fields (TTFields) e l’impiego di anticorpi monoclonali, stanno emergendo come potenziali opzioni per migliorare la sopravvivenza e la gestione dei sintomi. Un approccio diagnostico tempestivo e multidisciplinare è essenziale per ottimizzare le possibilità terapeutiche e garantire il miglior supporto possibile ai pazienti.

Mesotelioma cos'è

Il mesotelioma è un tumore maligno che colpisce il mesotelio, la sottile membrana che riveste i polmoni (pleura), il peritoneo, il pericardio e la tunica vaginale del testicolo. La sua forma più comune è il mesotelioma pleurico, che rappresenta circa l’80% dei casi e interessa la membrana che avvolge i polmoni, causando sintomi come dispnea, dolore toracico e versamento pleurico. Il mesotelioma peritoneale, meno frequente, colpisce la cavità addominale e provoca distensione addominale, dolore e perdita di peso. Più rari sono il mesotelioma pericardico e quello della tunica vaginale del testicolo.

Il principale fattore di rischio è l’esposizione all’amianto (asbesto), un minerale fibroso utilizzato in passato nell’edilizia e nell’industria per le sue proprietà ignifughe e isolanti. L’inalazione o l’ingestione delle fibre di amianto provoca un’infiammazione cronica e danni cellulari che, nel tempo, possono innescare la trasformazione neoplastica delle cellule mesoteliali. La latenza della malattia è estremamente lunga: il mesotelioma può svilupparsi decenni dopo l’esposizione, con tempi che variano tra i 20 e i 50 anni.

L’associazione tra mesotelioma e amianto è stata ipotizzata per la prima volta nella prima metà del XX secolo. Già nel 1906, il medico inglese Montague Murray segnalò un alto tasso di malattie polmonari tra i lavoratori esposti all’amianto, ma fu solo negli anni ’40 e ’50 che emersero le prime evidenze scientifiche. Negli anni ’60, il medico sudafricano J. Christopher Wagner pubblicò uno studio pionieristico che dimostrava un chiaro legame tra l’esposizione all’amianto e l’insorgenza del mesotelioma nei minatori della regione di Asbestos, in Sudafrica. La sua ricerca segnò un punto di svolta, portando a un crescente riconoscimento della pericolosità dell’amianto e, successivamente, a normative più restrittive sulla sua produzione e utilizzo.

Nonostante il divieto dell’amianto in molti Paesi, il mesotelioma rimane una sfida clinica per la sua diagnosi tardiva e la limitata efficacia dei trattamenti attuali. La ricerca continua a esplorare nuove terapie per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti affetti da questa neoplasia.

I sintomi del mesotelioma

I sintomi del mesotelioma si sviluppano progressivamente, iniziando con disturbi lievi e spesso trascurati, fino a manifestazioni più severe in fase avanzata. Riconoscere i primi segnali è essenziale per un intervento tempestivo, migliorando le possibilità di trattamento e la prognosi del paziente.

Sintomi iniziali del mesotelioma

Nelle prime fasi, il mesotelioma può presentare sintomi sfumati e facilmente confondibili con altre patologie benigne, come infezioni respiratorie o disturbi gastrointestinali. Tra i segnali iniziali più comuni si riscontrano:

  • Affaticamento inspiegabile e debolezza generale, spesso sottovalutati perché associati allo stress o all’invecchiamento

  • Dolori toracici o addominali intermittenti, di lieve entità, che possono diventare persistenti con il tempo

  • Tosse secca e stizzosa, senza evidenti cause infettive

  • Sensazione di peso o fastidio al torace o all’addome, dovuta all’infiammazione del mesotelio

  • Febbricola o sudorazioni notturne, segni di una risposta infiammatoria cronica dell’organismo

Questi sintomi iniziali, seppur vaghi, possono essere un primo campanello d’allarme, soprattutto nei soggetti con una storia di esposizione all’amianto.

Sintomi avanzati del mesotelioma

Con il progredire della malattia, il mesotelioma causa sintomi più evidenti e debilitanti, diversi a seconda della localizzazione del tumore.

Mesotelioma pleurico

È la forma più comune e rappresenta circa l’80% dei casi. I sintomi avanzati derivano principalmente dall’accumulo di liquido nella pleura (versamento pleurico) e dalla compressione polmonare:

  • Dispnea progressiva (difficoltà respiratoria), aggravata dallo sforzo

  • Dolore toracico persistente, che può irradiarsi alla spalla o alla schiena

  • Perdita di peso inspiegabile e inappetenza

  • Afonia e difficoltà nella deglutizione (disfagia) nei casi più avanzati

  • Edema del viso e delle estremità superiori, segno di ostruzione della vena cava superiore

Mesotelioma peritoneale

Questa forma, che colpisce la cavità addominale, provoca sintomi legati all’accumulo di liquido nel peritoneo (ascite) e alla compressione degli organi interni:

  • Distensione e gonfiore addominale

  • Dolore addominale cronico e diffuso

  • Nausea, vomito e alterazioni intestinali (diarrea o stipsi)

  • Perdita di peso marcata e debolezza

Mesotelioma pericardico e testicolare

Il mesotelioma pericardico, molto raro, può causare dolore toracico, aritmie e palpitazioni, mentre il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo si manifesta con un rigonfiamento testicolare indolore.


L’importanza della diagnosi precoce

A causa della natura aspecifica dei sintomi iniziali, il mesotelioma viene spesso diagnosticato tardivamente. Nei soggetti con esposizione all’amianto, la comparsa di sintomi respiratori o addominali persistenti richiede un approfondimento diagnostico tempestivo, al fine di migliorare la qualità di vita e le prospettive di trattamento.

Le cause del mesotelioma

Le cause del mesotelioma sono strettamente correlate all’esposizione all’amianto, un minerale fibroso largamente utilizzato nell’industria e nell’edilizia fino alla fine del XX secolo. Tuttavia, esistono anche altri fattori di rischio che possono contribuire allo sviluppo della malattia.

Amianto: il principale responsabile del mesotelioma

L’amianto, noto anche come asbesto, è la causa principale del mesotelioma. Questo materiale, impiegato per decenni grazie alle sue proprietà ignifughe e isolanti, è stato ampiamente utilizzato nella costruzione di edifici, nell’industria automobilistica e nella produzione di tessuti resistenti al calore. L’inalazione o l’ingestione delle sue microfibre è estremamente pericolosa: le particelle, una volta penetrate nell’organismo, non vengono eliminate e provocano un’infiammazione cronica con danni cellulari progressivi.

Il periodo di latenza del mesotelioma è particolarmente lungo, oscillando tra i 20 e i 50 anni, il che significa che molte persone esposte all’amianto in passato stanno sviluppando la malattia solo oggi. I lavoratori più a rischio includono coloro che hanno operato nei settori dell’edilizia, della cantieristica navale, dell’industria manifatturiera e delle miniere di amianto. Tuttavia, anche l’esposizione ambientale o familiare (attraverso il contatto con indumenti contaminati) può rappresentare un pericolo.

Esposizione ambientale e professionale

Oltre agli ambienti di lavoro, l’esposizione all’amianto può avvenire in contesti domestici e urbani. In alcune zone, il suolo e l’aria contengono naturalmente fibre di asbesto, aumentando il rischio per la popolazione locale. Inoltre, il deterioramento di vecchi edifici contenenti amianto può rilasciare particelle nell’aria, esponendo chi vive o lavora in prossimità di tali strutture.

Altri fattori di rischio

Sebbene l’amianto sia la causa predominante, alcuni studi hanno suggerito altri fattori potenzialmente coinvolti:

  • Esposizione alla fluoro-edenite: un minerale simile all’amianto presente in alcune regioni del mondo, come in Sicilia, è stato associato a un aumento dei casi di mesotelioma.

  • Infezioni virali: il virus SV40 (Simian Virus 40) è stato studiato per il suo possibile ruolo oncogeno, sebbene le evidenze non siano ancora definitive.

  • Predisposizione genetica: mutazioni genetiche ereditarie potrebbero rendere alcune persone più suscettibili agli effetti cancerogeni dell’amianto.

Il mesotelioma è una patologia strettamente legata all’esposizione all’amianto, ma può essere influenzato anche da altri fattori. Il divieto dell’amianto in molti Paesi ha ridotto l’incidenza della malattia, ma il lungo periodo di latenza continua a rendere il mesotelioma un problema attuale, richiedendo monitoraggi e misure di prevenzione efficaci.

Mesotelioma ultime novità

Il mesotelioma è una neoplasia maligna associata principalmente all'esposizione all'amianto. In Italia, tra il 2010 e il 2020, si sono registrati in media 1.545 decessi annui per mesotelioma, con una prevalenza maschile (1.116 uomini e 429 donne)

Nel 2021, l'Italia ha riportato il numero più elevato di decessi per mesotelioma nell'Unione Europea, con 518 casi, seguita da Germania (400) e Francia (329)

Negli ultimi anni, la ricerca ha compiuto significativi progressi nel trattamento del mesotelioma. L'immunoterapia, in particolare, ha mostrato risultati promettenti. Uno studio internazionale, coordinato dall'Istituto Nazionale Tumori di Napoli, ha evidenziato che la combinazione di pembrolizumab con chemioterapia riduce del 21% il rischio di morte nei pazienti affetti da mesotelioma pleurico non operabile o metastatico. A tre anni dall'inizio del trattamento, il 25% dei pazienti trattati con questa combinazione era ancora in vita, rispetto al 17% di quelli sottoposti alla sola chemioterapia

Un'altra strategia innovativa è rappresentata dall'utilizzo dei Tumor Treating Fields (TTFields), campi elettrici a bassa intensità che interferiscono con la divisione delle cellule tumorali. Studi preclinici suggeriscono che i TTFields, in combinazione con la chemioterapia, possano potenziare l'efficacia del trattamento, migliorando la penetrazione dei farmaci nelle cellule neoplastiche

Nonostante questi avanzamenti, il mesotelioma rimane una patologia con prognosi sfavorevole. La diagnosi precoce e l'adozione di terapie innovative sono fondamentali per migliorare le prospettive di sopravvivenza dei pazienti.

Come si muore di mesotelioma pleurico

Il mesotelioma pleurico è una neoplasia aggressiva e spesso fatale, con un decorso clinico progressivo che compromette gravemente la funzione respiratoria e la qualità di vita del paziente. La malattia, nelle sue fasi avanzate, porta a una serie di complicanze che conducono al decesso.

Con la crescita del tumore, la pleura diventa sempre più ispessita e rigida, limitando l’espansione polmonare. Questo provoca grave dispnea (difficoltà respiratoria), che diventa sempre più invalidante. Il versamento pleurico abbondante aggrava ulteriormente la respirazione, rendendo necessario il drenaggio per alleviare i sintomi. Il dolore toracico, inizialmente intermittente, diventa costante e severo a causa dell’infiltrazione neoplastica nelle strutture nervose e ossee circostanti.

Nelle fasi terminali, la riduzione della capacità polmonare porta a insufficienza respiratoria progressiva, che rappresenta la principale causa di morte. A questo si aggiunge un grave stato di cachessia, caratterizzato da perdita di peso, debolezza estrema e affaticamento cronico. In alcuni casi, il tumore può estendersi al cuore o ai grandi vasi, provocando insufficienza cardiaca o embolie fatali.

Il trattamento palliativo è essenziale per il controllo dei sintomi, con ossigenoterapia, analgesici e sedazione palliativa nelle ultime fasi per garantire il massimo comfort possibile al paziente.

Mesotelioma sopravvivenza 

Il mesotelioma è una neoplasia maligna associata principalmente all'esposizione all'amianto, caratterizzata da una prognosi generalmente sfavorevole. La sopravvivenza media varia in base a diversi fattori, tra cui lo stadio della malattia al momento della diagnosi, il sottotipo istologico e le condizioni generali del paziente.

Secondo l'IRCCS Ospedale San Raffaele, la sopravvivenza mediana per il mesotelioma pleurico maligno (MPM) di tipo epitelioide è di circa 14 mesi, mentre per il sottotipo sarcomatoide, più aggressivo, la sopravvivenza mediana si riduce a soli 3 mesi. Il sottotipo bifasico presenta una sopravvivenza intermedia, con una mediana di circa 12 mesi.

Studi recenti hanno evidenziato progressi nel trattamento del mesotelioma. L'introduzione dell'immunoterapia, in particolare la combinazione di ipilimumab e nivolumab, ha mostrato risultati promettenti. Questa terapia combinata ha raddoppiato la sopravvivenza mediana rispetto alla chemioterapia standard, con quasi il 20% dei pazienti vivi a cinque anni dalla diagnosi.

Nonostante questi avanzamenti, la prognosi per il mesotelioma rimane generalmente infausta. La diagnosi precoce e l'accesso a terapie innovative sono fondamentali per migliorare le prospettive di sopravvivenza dei pazienti. La ricerca continua a focalizzarsi su nuove strategie terapeutiche per affrontare questa patologia aggressiva.


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AutoreElty

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