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Glaucoma: sintomi, cause e rimedi per proteggere la vista

~March 06, 2025
9 minuti
glaucoma

Il glaucoma è una patologia oculare cronica che rappresenta una delle principali cause di cecità irreversibile a livello globale. Caratterizzato da un danno progressivo al nervo ottico, spesso associato a un aumento della pressione intraoculare (PIO), il glaucoma può rimanere asintomatico nelle fasi iniziali, rendendo la diagnosi precoce fondamentale per preservare la funzione visiva.

Le cause del glaucoma possono essere multifattoriali, comprendendo sia predisposizione genetica che condizioni sistemiche e alterazioni anatomiche oculari. I sintomi variano a seconda della forma della malattia: mentre il glaucoma ad angolo aperto ha un decorso lento e silenzioso, il glaucoma ad angolo chiuso può manifestarsi con episodi acuti e gravi, richiedendo un intervento tempestivo.

Fortunatamente, grazie ai progressi della medicina oftalmologica, oggi esistono diverse opzioni terapeutiche per rallentare la progressione della malattia e proteggere la vista, tra cui terapia farmacologica con colliri, trattamenti laser e interventi chirurgici. In questo approfondimento, analizzeremo i sintomi del glaucoma, le sue cause principali e i rimedi più efficaci per gestire la patologia e prevenire danni irreversibili alla visione.

Che cosa è il glaucoma

Il glaucoma è una patologia oculare cronica e progressiva che colpisce il nervo ottico, la struttura responsabile della trasmissione delle informazioni visive dalla retina al cervello. Questa condizione è caratterizzata da un danno progressivo delle fibre nervose ottiche, che nel tempo può portare a una riduzione del campo visivo e, nei casi più gravi, alla perdita irreversibile della vista.

Il glaucoma è considerato una delle principali cause di cecità a livello globale ed è spesso associato a un aumento della pressione intraoculare (PIO), sebbene esistano forme in cui la pressione oculare rientra nei valori normali. Il danno al nervo ottico avviene in modo graduale, spesso senza sintomi evidenti nelle fasi iniziali, rendendo la diagnosi precoce fondamentale per prevenire la progressione della malattia.

Questa patologia può presentarsi in diverse forme, tra cui il glaucoma ad angolo aperto, il più comune e a evoluzione lenta, e il glaucoma ad angolo chiuso, che può manifestarsi con episodi acuti e richiede un intervento medico immediato. La gestione del glaucoma prevede monitoraggi regolari e trattamenti mirati per ridurre la progressione della malattia e preservare la funzione visiva.

I sintomi del glaucoma

Il glaucoma è una patologia oculare progressiva che colpisce il nervo ottico, spesso in modo silenzioso nelle sue fasi iniziali. Questa caratteristica rende la diagnosi precoce particolarmente complessa, poiché molti pazienti non avvertono sintomi evidenti fino a quando il danno visivo non diventa significativo. Tuttavia, esistono segnali distintivi che possono indicare la presenza della malattia, a seconda della tipologia di glaucoma.

Glaucoma ad angolo aperto: sintomi iniziali e avanzati

Il glaucoma ad angolo aperto è la forma più comune della malattia e progredisce lentamente. Nelle fasi iniziali è asintomatico, poiché la perdita della vista è graduale e colpisce inizialmente la visione periferica. Il paziente spesso non si accorge del danno fino a quando il campo visivo non si restringe in modo significativo.

Con l’avanzare della malattia, possono manifestarsi sintomi più evidenti, tra cui:

  • riduzione del campo visivo: si sviluppa lentamente, inizialmente nella visione laterale, per poi coinvolgere progressivamente la visione centrale; 

  • visione sfocata o offuscata: specialmente nelle ore serali o in condizioni di scarsa illuminazione; 

  • difficoltà nell’adattamento ai cambiamenti di luce: la visione diventa meno reattiva nel passaggio da ambienti bui a luminosi e viceversa; 

  • percezione di aloni intorno alle luci: dovuti all’alterazione della pressione intraoculare che influisce sulla trasparenza della cornea; 

  • senso di affaticamento oculare e mal di testa: possono comparire nei casi più avanzati o in presenza di un aumento significativo della pressione intraoculare.

Poiché il glaucoma ad angolo aperto si sviluppa in modo insidioso, è fondamentale sottoporsi a controlli oculistici regolari per una diagnosi precoce, soprattutto nei soggetti a rischio.

Glaucoma ad angolo chiuso: sintomi acuti

Il glaucoma ad angolo chiuso è meno frequente ma si manifesta con sintomi improvvisi e più severi, spesso richiedendo un intervento medico immediato. Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • dolore oculare intenso, spesso associato a mal di testa; 

  • rossore oculare, segno di un aumento improvviso della pressione intraoculare; 

  • visione offuscata o annebbiata, con possibile perdita della vista temporanea; 

  • aloni colorati intorno alle fonti luminose, sintomo caratteristico di un brusco innalzamento della pressione oculare; 

  • nausea e vomito, che possono accompagnare la crisi acuta di glaucoma.

Questa forma di glaucoma rappresenta un’urgenza oftalmologica, in quanto può causare danni irreversibili al nervo ottico in poche ore se non trattata tempestivamente.

Diagnosi di glaucoma: la visita oculistica

Poiché nelle fasi iniziali la malattia è spesso asintomatica, la diagnosi si basa su una serie di esami strumentali eseguiti durante la visita oculistica specialistica. Un controllo oftalmologico regolare è l’unico modo per individuare precocemente il glaucoma e avviare un trattamento adeguato per rallentarne la progressione.

La visita oculistica per il glaucoma: gli esami fondamentali

La diagnosi di glaucoma si basa su un approccio multidisciplinare, che prevede l’analisi di diversi parametri oculari. Durante la visita, l’oftalmologo esegue i seguenti esami principali:

1. Misurazione della pressione intraoculare (Tonometria)

L’aumento della pressione intraoculare (PIO) è uno dei principali fattori di rischio per il glaucoma. L’esame viene eseguito con un tonometro, che misura la pressione dell’occhio in millimetri di mercurio (mmHg). Valori superiori a 21 mmHg possono indicare un rischio di glaucoma, anche se alcuni pazienti sviluppano la malattia con valori pressori normali (glaucoma normoteso).

2. Esame del nervo ottico (Oftalmoscopia e OCT)

L’oftalmoscopia permette di valutare lo stato del nervo ottico, individuando segni di escavazione della papilla ottica, una tipica alterazione del glaucoma. L’esame può essere eseguito con strumenti manuali o mediante l’OCT (Tomografia a Coerenza Ottica), una tecnica avanzata che fornisce immagini ad alta risoluzione del nervo ottico, permettendo di rilevare danni anche nelle fasi iniziali della malattia.

3. Campo visivo (Perimetria computerizzata)

La perdita progressiva del campo visivo è un segno distintivo del glaucoma. La perimetria computerizzata valuta la sensibilità retinica e identifica eventuali scotomi (aree cieche del campo visivo). L’esame è essenziale per monitorare l’evoluzione della malattia e l’efficacia delle terapie.

4. Gonioscopia: valutazione dell’angolo camerulare

La gonioscopia è un esame che consente di distinguere il glaucoma ad angolo aperto da quello ad angolo chiuso, analizzando la struttura anatomica dell’angolo iridocorneale. Questo test è fondamentale per stabilire la tipologia di glaucoma e l’approccio terapeutico più adeguato.

5. Pachimetria corneale

La pachimetria misura lo spessore della cornea, un parametro che influisce sulla lettura della pressione intraoculare. Una cornea più sottile può sottostimare i valori pressori, mentre una cornea più spessa può determinarne una sovrastima. Questo esame aiuta a ottenere una valutazione più accurata della pressione oculare.


Quando sottoporsi a una visita oculistica per il glaucoma?

Un controllo oculistico regolare è consigliato a partire dai 40 anni, soprattutto se si hanno fattori di rischio come

  • familiarità per glaucoma (parenti di primo grado affetti dalla malattia); 

  • ipertensione intraoculare

  • miopia elevata o ipermetropia

  • diabete o malattie vascolari

  • uso prolungato di corticosteroidi. 

In presenza di sintomi come calo della vista, visione offuscata, aloni intorno alle luci o mal di testa frequenti, è fondamentale rivolgersi tempestivamente a uno specialista.

Il glaucoma è curabile?

Il glaucoma è una patologia cronica e progressiva del nervo ottico, spesso associata a un aumento della pressione intraoculare (PIO). Se non trattata adeguatamente, può portare a una perdita irreversibile della vista. 

Attualmente, non esiste una cura definitiva per il glaucoma, ma è possibile controllare la malattia e rallentarne la progressione con terapie mirate. L’obiettivo principale del trattamento è ridurre la pressione intraoculare per proteggere il nervo ottico e preservare la funzione visiva del paziente.

Le opzioni terapeutiche per il glaucoma

Il trattamento del glaucoma dipende dalla tipologia e dalla gravità della malattia. I colliri rappresentano la prima linea di trattamento per la maggior parte dei pazienti con glaucoma. Questi farmaci agiscono riducendo la produzione di umor acqueo o aumentandone il deflusso, abbassando così la pressione intraoculare. 

Quando la terapia farmacologica non è sufficiente, si può ricorrere a trattamenti laser, mentre nei pazienti con glaucoma avanzato o resistente alle terapie convenzionali, può essere necessario un intervento chirurgico. 

Come prevenire il glaucoma

Sebbene non sia sempre possibile prevenire completamente l’insorgenza della malattia, adottare misure preventive e sottoporsi a controlli oftalmologici regolari può ridurre significativamente il rischio di danni al nervo ottico e di compromissione del campo visivo.

1. Controlli oculistici regolari: la chiave per una diagnosi precoce

Il modo più efficace per prevenire le conseguenze del glaucoma è sottoporsi a visite oculistiche periodiche, soprattutto per le persone con fattori di rischio, come:

  • età superiore ai 40 anni.

  • familiarità per glaucoma (parenti di primo grado affetti dalla malattia);

  • pressione intraoculare elevata;

  • diabete, ipertensione o malattie cardiovascolari;

  • miopia o ipermetropia elevata;

  • uso prolungato di farmaci cortisonici.

Uno screening oftalmologico dovrebbe includere la misurazione della pressione intraoculare (tonometria), l’esame del nervo ottico (oftalmoscopia) e la valutazione del campo visivo (perimetria) per rilevare eventuali segni precoci della malattia.

2. Protezione degli occhi e stile di vita sano

Adottare uno stile di vita salutare può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare il glaucoma e a mantenere la salute oculare:

  • evitare traumi oculari: lesioni agli occhi possono aumentare il rischio di glaucoma secondario. È importante proteggere la vista utilizzando occhiali di sicurezza in ambienti di lavoro a rischio o durante attività sportive ad alto impatto;

  • mantenere una dieta equilibrata: un’alimentazione ricca di antiossidanti, vitamine (A, C ed E), omega-3 e flavonoidi aiuta a proteggere il nervo ottico e a migliorare la circolazione sanguigna oculare;

  • praticare attività fisica regolare: l’esercizio moderato contribuisce a migliorare la circolazione sanguigna e a mantenere sotto controllo la pressione intraoculare, riducendo il rischio di glaucoma;

  • limitare l’uso di corticosteroidi: l’uso prolungato di farmaci cortisonici, sia per via orale che topica, può aumentare la pressione intraoculare. È fondamentale utilizzarli solo sotto stretta supervisione medica;

  • evitare il fumo e il consumo eccessivo di alcol: il tabacco e l’abuso di alcol possono compromettere la circolazione sanguigna e aumentare il rischio di danni al nervo ottico.

3. Gestione della pressione intraoculare e della salute generale

Il monitoraggio della pressione intraoculare è essenziale per le persone a rischio di glaucoma. Inoltre, è importante gestire condizioni sistemiche che possono influenzare la salute oculare:

  • tenere sotto controllo la pressione arteriosa: l’ipertensione e l’ipotensione possono alterare la perfusione del nervo ottico, aumentando il rischio di glaucoma;

  • gestire il diabete: i pazienti diabetici sono più soggetti a danni vascolari che possono predisporre al glaucoma;

  • evitare posizioni prolungate che aumentano la pressione oculare: alcune attività, come lo yoga con posizioni capovolte o il sollevamento di pesi eccessivi, possono temporaneamente aumentare la pressione intraoculare e andrebbero praticate con moderazione nei soggetti a rischio.

Sebbene il glaucoma non possa essere sempre prevenuto, una diagnosi precoce e uno stile di vita sano possono ridurre il rischio di sviluppare la malattia o limitarne la progressione. I controlli oftalmologici regolari, la protezione degli occhi e l’adozione di abitudini salutari rappresentano le strategie più efficaci per mantenere una buona salute visiva nel tempo. 

In quanto tempo il glaucoma porta alla cecità​

Il decorso della malattia può essere suddiviso in fasi:

  1. Fase iniziale: spesso asintomatica, con alterazioni minime della visione periferica. Può durare diversi anni senza che il paziente si accorga della patologia.

  2. Fase intermedia: il restringimento del campo visivo diventa più evidente, compromettendo le attività quotidiane. La progressione può accelerare se la pressione intraoculare non è controllata adeguatamente.

  3. Fase avanzata: il danno al nervo ottico è severo e la visione centrale inizia a essere coinvolta. In questa fase, il rischio di cecità è elevato.

  4. Cecità completa: si verifica quando il danno è totale e irreversibile.

Senza trattamento, il glaucoma ad angolo aperto può portare alla cecità completa in 10-20 anni, ma nei casi più aggressivi o se non diagnosticato precocemente, la progressione può avvenire più rapidamente.

Nel caso del glaucoma ad angolo chiuso acuto, il danno al nervo ottico può verificarsi in poche ore o giorni, rendendo necessaria un’emergenza oftalmologica per evitare la perdita permanente della vista.


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