GuideGinecologiaFibroma uterino: dolori addominali e ciclo pesante, cosa fare

Fibroma uterino: dolori addominali e ciclo pesante, cosa fare

~January 28, 2025
7 minuti
fibroma uterino

Il fibroma uterino, noto anche come leiomioma, è una formazione benigna che si sviluppa a partire dalla muscolatura liscia dell'utero. È una delle patologie ginecologiche più comuni nelle donne in età fertile, con un'incidenza stimata tra il 20% e l'80% nella popolazione femminile adulta. Sebbene la maggior parte dei fibromi sia asintomatica, in alcuni casi può causare sintomi significativi che incidono sulla qualità della vita.

Tipologie di fibromi uterini

I fibromi uterini si classificano in base alla loro localizzazione rispetto alla parete uterina. Le principali tipologie includono:

  • intramurali, si sviluppano all’interno della parete muscolare dell'utero. Sono la forma più comune e possono causare dolore pelvico e cicli mestruali abbondanti (menorragia); 

  • sottosierosi, si sviluppano verso l’esterno dell’utero, sotto lo strato sieroso. Usualmente possono diventare di grandi dimensioni senza provocare sintomi significativi, sebbene possano esercitare pressione sugli organi vicini, causando sensazione di peso o dolore lombare; 

  • sottomucosi, si sviluppano nella cavità uterina, sotto l'endometrio. Sono responsabili di sanguinamenti abbondanti e irregolari, con possibile impatto sulla fertilità; 

  • peduncolati, crescono all’esterno o all’interno dell'utero, rimanendo attaccati tramite un peduncolo sottile. Possono causare dolore acuto se il peduncolo si torce.

Fibroma uterino: sintomi

I sintomi del fibroma uterino possono variare in base a dimensione, numero e localizzazione dei fibromi. Le manifestazioni più comuni includono:

  • sanguinamenti anomali, mestruazioni abbondanti e prolungate (menorragia), spotting intermestruale

  • dolore pelvico e lombare, spesso descritto come un senso di peso o pressione costante; 

  • difficoltà urinarie, bisogno frequente di urinare o sensazione di svuotamento incompleto della vescica, dovuta alla compressione dell’utero sulla vescica; 

  • stipsi e gonfiore addominale, nei fibromi di grandi dimensioni che esercitano pressione sull’intestino; 

  • disturbi della fertilità, difficoltà nel concepimento o aborti spontanei frequenti, soprattutto in presenza di fibromi sottomucosi.

  • rapporti sessuali dolorosi (dispareunia), causati dalla pressione del fibroma sugli organi circostanti.

Fibroma uterino e pancia gonfia: come riconoscerla

Uno dei sintomi più caratteristici e spesso trascurati del fibroma uterino è la pancia gonfia, che può essere confusa con disturbi digestivi o aumento di peso. Tuttavia, esistono alcune caratteristiche che possono aiutare a distinguere il gonfiore addominale causato da un fibroma uterino:

  • gonfiore localizzato e persistente, a differenza del gonfiore transitorio dovuto a gas intestinali, il gonfiore da fibroma è localizzato nell’area pelvica e tende a essere persistente. La sensazione di pesantezza non si attenua con il passare delle ore o dopo la digestione; 

  • aumento del girovita senza aumento di peso, molte donne riferiscono di notare un ingrossamento dell’addome senza variazioni significative del peso corporeo; 

  • sensazione di pressione interna, il gonfiore addominale associato a un fibroma uterino è spesso accompagnato da una percezione di compressione degli organi vicini, come vescica e intestino, causando rispettivamente necessità frequente di urinare o stipsi; 

  • dolore o tensione pelvica, il gonfiore è spesso associato a un dolore sordo nella parte bassa dell’addome, che può peggiorare durante il ciclo mestruale o dopo un’attività fisica intensa; 

  • irregolarità mestruali concomitanti, se il gonfiore addominale è accompagnato da cicli abbondanti e irregolari, è importante considerare la possibilità di un fibroma uterino.

Le cause del fibroma uterino

Le cause del fibroma uterino non sono ancora del tutto chiarite, ma numerosi studi hanno evidenziato una combinazione di fattori genetici, ormonali e ambientali che ne favoriscono l’insorgenza e la crescita.

Influenza degli ormoni sessuali

Gli ormoni sessuali, in particolare gli estrogeni e il progesterone, giocano un ruolo cruciale nello sviluppo e nella crescita dei fibromi uterini. Si è osservato che i fibromi tendono ad aumentare di volume durante il periodo riproduttivo, quando i livelli di questi ormoni sono più elevati, e a ridursi in menopausa, quando la loro produzione diminuisce.

  • estrogeni, stimolano la proliferazione delle cellule muscolari lisce dell'utero e favoriscono la deposizione di collagene, contribuendo alla crescita del fibroma. In questo senso, l'uso di contraccettivi orali a base di estrogeni può talvolta accelerarne lo sviluppo; 

  • progesterone, influisce sulla crescita dei fibromi modulando l'attività dei recettori cellulari specifici. Ha un ruolo protettivo nella stabilizzazione del tessuto fibroso, ma in alcuni casi contribuisce alla proliferazione delle cellule anormali.

Fattori genetici e predisposizione familiare

Le donne con una storia familiare di fibromi uterini hanno un rischio più elevato di sviluppare la patologia. Ricerche genetiche hanno identificato alterazioni in geni coinvolti nella regolazione della crescita cellulare, come le mutazioni nei geni MED12 e HMGA2, che sembrano favorire lo sviluppo del tessuto fibroso anomalo.

Inoltre, alcune varianti genetiche specifiche, più comuni nelle donne di origine africana, possono aumentare la suscettibilità alla formazione di fibromi.

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Fattori ambientali e stile di vita

Diversi fattori ambientali e abitudini di vita possono contribuire alla crescita dei fibromi uterini, tra cui:

  • dieta povera di fibre e ricca di grassi saturi, il consumo eccessivo di alimenti ad alto contenuto di grassi animali e zuccheri raffinati è stato associato a un aumento dei livelli di estrogeni circolanti, favorendo la crescita dei fibromi.

  • obesità, il tessuto adiposo produce estrogeni in eccesso, contribuendo a uno stato di iperestrogenismo, che può stimolare la crescita del fibroma.

  • esposizione a sostanze endocrine-disruptor, sostanze chimiche presenti in plastificanti (bisfenolo A), pesticidi e cosmetici possono alterare l’equilibrio ormonale e influenzare la crescita del tessuto uterino.

  • stress cronico, il rilascio prolungato di cortisolo e altri ormoni dello stress può interferire con la regolazione ormonale, creando un ambiente favorevole alla crescita dei fibromi.

Infiammazione cronica e fattori immunologici

Alcuni studi suggeriscono che processi infiammatori cronici a livello dell’endometrio possano contribuire allo sviluppo dei fibromi uterini. Un ambiente infiammatorio può alterare la risposta immunitaria locale e favorire la proliferazione delle cellule muscolari lisce. Inoltre, l’aumento di citochine pro-infiammatorie, come l'interleuchina-6 (IL-6) e il fattore di necrosi tumorale (TNF-α), è stato associato a una crescita accelerata dei fibromi.

Fibromi uterini e menopausa

Con l’ingresso in menopausa, le fluttuazioni ormonali si attenuano e i livelli di estrogeni e progesterone diminuiscono drasticamente. Questo fenomeno porta generalmente a una riduzione del volume dei fibromi uterini e, in molti casi, alla risoluzione spontanea dei sintomi. Tuttavia, non tutte le donne sperimentano una regressione completa, e in alcuni casi i fibromi possono persistere o addirittura aumentare di volume a causa di fattori indipendenti dagli ormoni ovarici.

Come si manifestano i fibromi in menopausa?

  • riduzione dei sintomi mestruali, la scomparsa del ciclo mestruale porta a un sollievo dai sintomi legati ai sanguinamenti abbondanti; 

  • persistenza di sintomi compressivi, fibromi di grandi dimensioni possono continuare a causare pressione su vescica e intestino, con sintomi urinari e digestivi persistenti; 

  • dolori pelvici, alcune donne possono riferire dolori cronici, spesso dovuti alla degenerazione del fibroma.

Terapie ormonali e fibromi in menopausa

L’uso della terapia ormonale sostitutiva (TOS) per alleviare i sintomi della menopausa può influenzare la crescita dei fibromi. Gli estrogeni assunti in terapia possono stimolare nuovamente il tessuto fibroso, portando a un aumento del volume del fibroma o alla ricomparsa dei sintomi. È quindi importante valutare attentamente il rapporto rischio-beneficio prima di iniziare una TOS in presenza di fibromi.

Fibroma uterino quando preoccuparsi

È consigliabile rivolgersi a un ginecologo in presenza di:

  • Gonfiore addominale persistente non associato a cambiamenti alimentari.

  • Dolore pelvico cronico.

  • Cicli mestruali irregolari o eccessivamente abbondanti.

  • Problemi urinari o intestinali inspiegabili.

La diagnosi precoce tramite un'ecografia pelvica transvaginale o un’risonanza magnetica consente di identificare la presenza di fibromi e impostare il trattamento più adeguato.

Indipendentemente dalla fase della vita, la diagnosi precoce del fibroma uterino è essenziale per garantire un trattamento appropriato e prevenire complicanze. Gli esami diagnostici più utilizzati includono:

  • ecografia transvaginale, metodo di prima scelta per individuare e monitorare i fibromi uterini; 

  • risonanza magnetica (RM), indicata per una valutazione più dettagliata della localizzazione e delle dimensioni dei fibromi; 

  • isteroscopia, esame utile per valutare la cavità uterina e l'eventuale coinvolgimento endometriale. 

In menopausa, il monitoraggio regolare è essenziale per escludere possibili trasformazioni maligne, sebbene il rischio di degenerazione sia estremamente basso.

Operazione fibromi uterini, quando è necessaria?

L'intervento chirurgico per i fibromi uterini è indicato nei casi in cui i sintomi siano particolarmente invalidanti o quando le dimensioni del fibroma interferiscono con la qualità della vita della paziente. Le opzioni chirurgiche variano a seconda di fattori come l’età, il desiderio di fertilità e la localizzazione dei fibromi. 

Le procedure più comuni includono la miomectomia, che prevede la rimozione selettiva dei fibromi preservando l’utero, e l’isterectomia, l’asportazione totale dell’utero, riservata ai casi più gravi o alle donne che non desiderano gravidanze future. Tecniche mininvasive, come la laparoscopia o la isteroscopia, possono essere utilizzate per ridurre i tempi di recupero e le complicanze post-operatorie. Tuttavia, la decisione di sottoporsi a un intervento deve essere attentamente valutata con uno specialista ginecologo, che saprà consigliare il trattamento più adeguato in base alle caratteristiche individuali della paziente e alla gravità della condizione.

FAQ

Il fibroma uterino può scomparire? 

In alcuni casi, il fibroma uterino può ridursi spontaneamente, soprattutto dopo la menopausa, quando i livelli di estrogeni diminuiscono. Tuttavia, nei soggetti in età fertile, i fibromi tendono a persistere o crescere nel tempo. Terapie farmacologiche possono ridurne temporaneamente le dimensioni, ma la scomparsa completa è rara senza interventi specifici.

Come si toglie un fibroma uterino

La rimozione del fibroma uterino può avvenire tramite miomectomia, che preserva l'utero, o isterectomia, che lo rimuove completamente nei casi più gravi. Tecniche mininvasive come laparoscopia o isteroscopia vengono utilizzate per fibromi di dimensioni ridotte. L'approccio migliore deve essere valutato da uno specialista ginecologo in base alle condizioni della paziente.

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AutoreElty

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