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Fiato corto e palpitazioni: quando fare un controllo

~December 10, 2024
9 minuti
respiro affannoso

Il fiato corto, noto anche come dispnea, e le palpitazioni rappresentano due sintomi comuni che possono provocare preoccupazione nei pazienti. Entrambi possono comparire in modo improvviso o graduale e possono essere associati a numerose condizioni mediche, da quelle meno gravi a situazioni potenzialmente pericolose per la vita. Comprendere le cause e i possibili sintomi correlati al fiato corto è essenziale per intervenire in modo tempestivo ed efficace, evitando complicanze. 

Quali sono i sintomi correlati al fiato corto

Il fiato corto è spesso accompagnato da una serie di sintomi correlati che possono fornire indicazioni utili sulla causa sottostante. Alcuni dei sintomi più comuni includono:

  • palpitazioni, la sensazione di battito cardiaco accelerato, irregolare o forte. Le palpitazioni possono verificarsi in combinazione con il fiato corto, specialmente durante episodi di ansia, sforzo fisico o patologie cardiache; 

  • tosse persistente, soprattutto se associata a secrezione di muco, può indicare una patologia polmonare, come bronchite cronica o asma; 

  • dolore toracico, può indicare una causa cardiaca del fiato corto, come un infarto o l'angina. Questo sintomo è particolarmente preoccupante e richiede un'immediata valutazione medica; 

  • affaticamento, la sensazione di stanchezza estrema è spesso presente in caso di dispnea cronica, poiché il corpo fatica a ossigenarsi adeguatamente; 

  • cianosi, una colorazione bluastra delle labbra o delle estremità può indicare una riduzione dell'ossigenazione del sangue, richiedendo un intervento immediato;

  • vertigini o capogiri, questi sintomi possono accompagnare il fiato corto in condizioni in cui il flusso di ossigeno al cervello è ridotto.

La presenza di questi sintomi insieme al fiato corto può indicare una causa potenzialmente seria, come una malattia polmonare, un disturbo cardiaco o una patologia sistemica. Per questo motivo, è fondamentale segnalare al medico tutti i sintomi presenti per una valutazione accurata.

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Fiato corto in gravidanza

Il fiato corto è un sintomo comune durante la gravidanza, soprattutto nel secondo e terzo trimestre; infatti, con l'avanzare della gravidanza, l'utero si espande, esercitando una pressione maggiore sul diaframma e limitando lo spazio disponibile per i polmoni. Questo fenomeno rende più difficile per la madre prendere respiri profondi, causando una sensazione di fiato corto. Inoltre, i cambiamenti ormonali contribuiscono a incrementare la frequenza respiratoria per soddisfare le esigenze di ossigeno sia della madre che del feto. Sebbene generalmente non rappresenti un problema serio, il fiato corto durante la gravidanza dovrebbe essere discusso con il medico, soprattutto se accompagnato da altri sintomi come dolore toracico o vertigini.

Fiato corto, le cause

Le cause del fiato corto possono essere molteplici e variare da problemi polmonari a condizioni cardiache, fino a disturbi psicologici. Tra le principali cause troviamo:

  • malattie polmonari, patologie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), l'asma, la fibrosi polmonare e l'embolia polmonare possono causare fiato corto. Queste condizioni interferiscono con la capacità dei polmoni di assorbire l'ossigeno o di espellere l'anidride carbonica; 

  • problemi cardiaci, l'insufficienza cardiaca, l'angina, l'infarto e altre patologie cardiache possono causare dispnea. Il cuore non riesce a pompare adeguatamente il sangue, compromettendo l'ossigenazione dei tessuti; 

  • anemia, la riduzione del numero di globuli rossi o dell'emoglobina limita la capacità del sangue di trasportare ossigeno, causando fiato corto, specialmente durante l'esercizio fisico; 

  • obesità, un peso corporeo eccessivo può aumentare il carico sul sistema respiratorio e cardiovascolare, causando dispnea anche durante attività lieve; 

  • ansia e attacchi di panico, questi disturbi possono causare fiato corto a causa dell'iperattività del sistema nervoso simpatico, che porta a respirazioni rapide e superficiali; 

  • problemi neuromuscolari, patologie che colpiscono i muscoli respiratori, come la distrofia muscolare o la miastenia grave, possono ridurre la capacità di inspirare ed espirare adeguatamente; 

  • infezioni, polmoniti, bronchiti e altre infezioni del tratto respiratorio possono compromettere la funzione polmonare, causando fiato corto.

Più di recente, tra le cause di fiato corto bisogna anche tristemente inserire anche l’esposizione a inquinanti atmosferici come lo smog nelle grandi città, soprattutto quando i livello di emissioni superano una determinata soglia per un numero significativo di giorni. Per questioni del tutto analoghe bisogna considerare anche il fumo di sigaretta (soprattutto se attivo, ma anche passivo) e il contatto con allergeni può causare irritazione delle vie aeree e dispnea.

fiato corto

Saturazione buona ma fiato corto, cosa fare

In alcuni casi, le persone possono sperimentare fiato corto nonostante i livelli di saturazione di ossigeno siano normali: questo scenario può essere particolarmente frustrante, poiché sembra che i polmoni funzionino correttamente, ma la sensazione di mancanza di respiro persiste. È importante comprendere che il fiato corto può essere influenzato da numerosi fattori, e non sempre un valore di saturazione adeguato esclude la presenza di problematiche respiratorie o cardiache.

Una saturazione normale (solitamente compresa tra il 95% e il 100%) indica che il sangue è adeguatamente ossigenato, tuttavia, il fiato corto può essere causato da fattori non direttamente legati alla capacità polmonare di assorbire ossigeno. Ecco alcune possibili cause:

  • ansia e stress, può innescare una risposta fisica che include il fiato corto, anche in presenza di una buona ossigenazione. Durante episodi di ansia o attacchi di panico, il corpo attiva il sistema nervoso simpatico, portando a respirazioni rapide e superficiali, che possono essere percepite come una mancanza di respiro. Tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, lo yoga o la meditazione, possono aiutare a ridurre il sintomo e migliorare la qualità della respirazione; 

  • condizioni cardiache, patologie come l'insufficienza cardiaca congestizia possono causare dispnea anche con una buona saturazione di ossigeno. Il cuore potrebbe non essere in grado di pompare il sangue in modo efficiente, causando una sensazione di fiato corto. Inoltre, altre condizioni cardiache, come le aritmie, possono influenzare la capacità del cuore di mantenere un flusso sanguigno adeguato, provocando sintomi di dispnea. È fondamentale eseguire una valutazione cardiologica per escludere queste condizioni; 

  • anemia, una carenza di emoglobina nel sangue riduce la capacità di trasporto dell'ossigeno, causando fiato corto nonostante i livelli di saturazione siano normali. In questo caso, sono utili esami del sangue per valutare i livelli di emoglobina e verificare la presenza di carenze nutrizionali, come ferro, vitamina B12 o acido folico, che possono contribuire all'anemia; 

  • disfunzione del diaframma, che è il principale muscolo respiratorio, e una sua disfunzione può portare a difficoltà respiratorie anche con una buona saturazione. La disfunzione del diaframma può essere causata da debolezza muscolare, traumi o patologie neuromuscolari. La riabilitazione respiratoria e gli esercizi specifici per il diaframma possono aiutare a migliorare la funzionalità di questo muscolo e ridurre la sensazione di fiato corto; 

  • obesità, può influire significativamente sulla respirazione, anche se i livelli di saturazione di ossigeno sono normali. Questo fattore aumenta il carico sui muscoli respiratori e riduce la capacità polmonare totale, causando una sensazione di mancanza di respiro, soprattutto durante l'attività fisica o quando si è sdraiati. La perdita di peso e l'attività fisica mirata possono migliorare notevolmente la capacità respiratoria; 

  • scarsa attività fisica, può portare a una riduzione della capacità cardiovascolare e respiratoria, causando fiato corto anche durante attività leggere. L'esercizio fisico regolare, adattato alle capacità del paziente, può aiutare a migliorare la resistenza e ridurre la dispnea; 

  • problemi digestivi, condizioni come il reflusso gastroesofageo (GERD) possono causare una sensazione di fiato corto. L'irritazione dell'esofago può provocare un riflesso di costrizione bronchiale, causando dispnea. Trattare il reflusso con modifiche dietetiche e farmaci può contribuire a ridurre questo sintomo.

Per gestire il fiato corto in presenza di una saturazione normale, è importante:

  • consultare il proprio medico, è fondamentale escludere cause organiche attraverso una valutazione medica approfondita, che può includere esami del sangue, valutazione cardiologica ed esami strumentali; 

  • adottare tecniche di rilassamento e gestione dello stress, imparare tecniche di respirazione profonda, meditazione o yoga può aiutare a ridurre l'ansia e migliorare il controllo del respiro, soprattutto in situazioni di stress elevato; 

  • fare attività fisica regolare, preferibilmente sotto la guida di un professionista, l'attività fisica aiuta a migliorare la capacità respiratoria e cardiovascolare. Esercizi aerobici come camminata, ciclismo o nuoto sono particolarmente indicati per migliorare la resistenza e ridurre la sensazione di fiato corto; 

  • evitare fattori scatenanti, identificare ed evitare fattori che peggiorano il fiato corto, come fumo di sigaretta, inquinanti atmosferici o allergeni, può aiutare a migliorare i sintomi; 

  • monitorare la postura, una buona postura può facilitare la respirazione. Evitare di stare piegati o con le spalle chiuse aiuta a mantenere una buona espansione polmonare e ridurre la sensazione di fiato corto.

Affrontare il fiato corto in presenza di una buona saturazione richiede un approccio multidisciplinare e personalizzato, che tenga conto delle diverse possibili cause e delle caratteristiche specifiche di ciascun paziente.

Fiato corto, quando preoccuparsi 

Il fiato corto è un sintomo che non deve essere sottovalutato, soprattutto se si presenta in modo improvviso o in combinazione con altri sintomi. È importante preoccuparsi e rivolgersi immediatamente a un medico nelle seguenti situazioni:

  • manifestazione improvvisa e severa, una dispnea acuta e grave può essere segno di un'emergenza medica, come un'embolia polmonare, un infarto o uno pneumotorace. In questi casi, è necessario chiamare immediatamente il 118; 

  • dolore toracico, se il fiato corto è accompagnato da dolore al petto, potrebbe indicare un problema cardiaco, come un infarto o un'angina. Anche in questo caso, è fondamentale richiedere assistenza medica urgente; 

  • cianosi, la comparsa di una colorazione bluastra delle labbra, delle unghie o delle estremità indica una scarsa ossigenazione del sangue e richiede una valutazione immediata; 

  • alterazioni della coscienza, se la persona è confusa, ha vertigini o svenimenti insieme al fiato corto, è necessario un intervento medico tempestivo.

Inoltre bisogna tenere presente la progressione di questa condizione: quando peggiora nel tempo, anche se lentamente, merita comunque una valutazione medica, soprattutto se limita le normali attività quotidiane.

In generale, qualsiasi situazione in cui il fiato corto limita significativamente le attività quotidiane o causa preoccupazione dovrebbe essere valutata da un medico per identificare la causa sottostante e pianificare un trattamento adeguato.

Gli esami da fare per il fiato corto

Per determinare la causa del fiato corto, il medico (che può essere il medico di base che prescrive una visita cardiologica) può richiedere una serie di esami diagnostici. Gli esami più comuni includono:

  • radiografia del torace, consente di visualizzare polmoni, cuore e strutture circostanti, aiutando a identificare infezioni, polmoniti, congestione cardiaca o altre anomalie; 

  • elettrocardiogramma (ECG), è utile per valutare l'attività elettrica del cuore e identificare eventuali anomalie, come aritmie o segni di ischemia cardiaca;

  • ecocardiogramma, utilizza gli ultrasuoni per valutare la struttura e la funzionalità del cuore, identificando problemi come insufficienza cardiaca o valvulopatie; 

  • spirometria, misura la quantità di aria che una persona può inspirare ed espirare e la velocità con cui ciò avviene. Questo esame è fondamentale per diagnosticare patologie polmonari come l'asma o la BPCO; 

  • emogasanalisi arteriosa, si tratta di un test che misura i livelli di ossigeno e anidride carbonica nel sangue, fornendo indicazioni sulla funzionalità respiratoria e sull'efficienza dello scambio gassoso nei polmoni.

In alcuni casi può essere richiesto anche il test da sforzo, spesso eseguito su un tapis roulant o una cyclette, aiuta a valutare la risposta del cuore e dei polmoni durante l'esercizio fisico. È utile per identificare patologie cardiache che si manifestano solo durante lo sforzo.

Inoltre, vengono prescritti alcuni esami del sangue che possono rilevare anemia, infezioni, problemi di coagulazione o anomalie elettrolitiche che potrebbero contribuire al fiato corto.

Il percorso diagnostico varia in base ai sintomi specifici del paziente e alle ipotesi diagnostiche del medico. La diagnosi precoce e accurata del fiato corto è essenziale per instaurare un trattamento efficace e prevenire complicanze potenzialmente gravi.

FAQ

Fiato corto dopo mangiato, cosa significa?

Il fiato corto dopo aver mangiato è un sintomo che può manifestarsi per diverse ragioni, spesso legate a disturbi digestivi o condizioni sottostanti. Una delle cause più comuni è il reflusso gastroesofageo, in cui l'acido dello stomaco risale nell'esofago, causando irritazione e una sensazione di oppressione toracica. Inoltre, pasti abbondanti o ricchi di grassi possono esercitare pressione sul diaframma, rendendo più difficile respirare. 

Affanno e tachicardia al minimo sforzo

L'affanno e la tachicardia al minimo sforzo possono essere sintomi di diverse condizioni sottostanti, da problemi cardiaci a difficoltà respiratorie, fino a condizioni come l'anemia o il decondizionamento fisico. Tra le cause più comuni troviamo l'insufficienza cardiaca, che limita la capacità del cuore di pompare il sangue in modo efficiente, e le patologie polmonari, come l'asma o la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

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