GuideOtorinolaringoiatriaDolore all’orecchio (Otalgia): sintomi principali e come alleviarlo

Dolore all’orecchio (Otalgia): sintomi principali e come alleviarlo

~March 05, 2025
9 minuti
dolore all'orecchio

Il dolore all’orecchio, noto anche come otalgia, rappresenta un disturbo comune che può interessare persone di tutte le età. La sua intensità e durata variano notevolmente in base alla causa sottostante, che può essere di natura infiammatoria, infettiva o meccanica. L’otalgia può essere classificata in primaria, quando origina direttamente dall’orecchio, o secondaria, quando il dolore è riferito da altre strutture vicine. Comprendere i sintomi principali dell’otalgia e sapere come alleviarla è fondamentale per evitare complicazioni e migliorare la qualità della vita del paziente

Otalgia, il significato

Il termine otalgia indica il dolore localizzato a livello dell’orecchio. Si tratta di una condizione che può manifestarsi in forma acuta o cronica, rappresenta uno dei disturbi più comuni per cui si richiede un consulto otorinolaringoiatrico. L’otalgia può essere distinta in primaria e secondaria a seconda dell’origine del dolore.

L’otalgia primaria deriva da patologie che interessano direttamente le strutture dell’orecchio, come l’orecchio esterno, medio o interno. Le condizioni più frequentemente associate a questa forma includono otiti, traumi del condotto uditivo, presenza di corpi estranei o infezioni localizzate. Queste situazioni generano dolore poiché coinvolgono direttamente la complessa rete nervosa che innerva l’orecchio.

L’otalgia secondaria, invece, è il risultato di patologie che non coinvolgono direttamente l’orecchio, ma che irradiano dolore a quest’area. Ciò è dovuto alla stretta correlazione anatomica e neurologica tra l’orecchio e altre strutture del distretto testa-collo. Tipici esempi includono patologie dentarie come carie o ascessi, disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare e infezioni della faringe o del seno paranasale. Anche alcune forme di nevralgia, come quella del nervo trigemino, possono causare dolore riflesso all’orecchio.

L’otalgia si presenta con maggiore frequenza in età pediatrica, a causa della conformazione anatomica della tuba di Eustachio, che nei bambini è più corta e orizzontale rispetto agli adulti, facilitando così il ristagno di secrezioni e l’insorgenza di infezioni che possono portare anche febbre. Negli adulti, invece, è più spesso correlata a patologie dentali o disfunzioni mandibolari. Un’altra categoria a rischio è quella degli sportivi che praticano attività acquatiche, poiché l’esposizione prolungata all’umidità può favorire l’insorgenza di infezioni dell’orecchio esterno.

L’otalgia, pur essendo un sintomo comune, merita sempre un’attenta valutazione medica per determinarne la causa sottostante e pianificare un intervento mirato.

I sintomi dell’otalgia

L’otalgia può manifestarsi attraverso una serie di sintomi variabili per intensità e caratteristiche, a seconda della causa sottostante. Sebbene il sintomo principale sia il dolore localizzato all’orecchio, l’otalgia può essere accompagnata da altre manifestazioni cliniche che ne definiscono il quadro sintomatologico complessivo. 

Uno dei sintomi più comuni associati all’otalgia è il dolore che si irradia alla gola. Questa condizione si verifica principalmente quando l’origine del dolore è secondaria a infezioni delle vie aeree superiori, come faringiti o tonsilliti. La stretta connessione anatomica tra l’orecchio e la gola, mediata dalla tuba di Eustachio, spiega la frequente comparsa di dolore concomitante in entrambe le sedi. In questi casi, la persona può riferire una sensazione di bruciore o irritazione alla gola, associata a un dolore pulsante nell’orecchio che tende a peggiorare durante la deglutizione.

L’infiammazione della tuba di Eustachio, nota come tubarite, è un altro fattore che contribuisce a questo tipo di sintomatologia: può causare un blocco funzionale della tuba, impedendo il corretto equilibrio pressorio tra l’orecchio medio e l’ambiente esterno, il che aggrava la sensazione di pressione e il dolore irradiato.

Il dolore monolaterale all’orecchio, come il dolore all’orecchio sinistro, è un sintomo che può avere diverse cause. Può derivare da infezioni localizzate, come un’otite esterna o media, oppure da problemi di natura dentale o mandibolare. In particolare, disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) possono causare un dolore riflesso monolaterale che si avverte principalmente nell’orecchio. Questo tipo di dolore si intensifica spesso durante la masticazione o in seguito a movimenti mandibolari.

Un’altra possibile causa di dolore monolaterale è la presenza di un tappo di cerume che ostruisce il condotto uditivo esterno. In questo caso, il paziente può lamentare una sensazione di orecchio pieno o tappato, accompagnata da una lieve ipoacusia (riduzione dell’udito) e, talvolta, da un ronzio (acufene).

Orecchio dolorante e tappato

La combinazione di orecchio dolorante e tappato è una lamentela frequente tra i pazienti affetti da otalgia. Questa sintomatologia è spesso correlata a condizioni infiammatorie o infettive che interessano l’orecchio medio, come l’otite media acuta. In presenza di un’infiammazione, l’accumulo di liquidi nell’orecchio medio esercita pressione sulla membrana timpanica, causando dolore e una sensazione di pienezza auricolare.

Un altro fattore scatenante di questa sintomatologia è la disfunzione della tuba di Eustachio, che può verificarsi in seguito a raffreddori, allergie o cambiamenti di pressione atmosferica (ad esempio durante un viaggio in aereo). In questi casi, il paziente riferisce una sensazione di orecchio ovattato, accompagnata da una lieve ipoacusia e da un dolore che può essere intermittente o continuo.

Inoltre, la presenza di un tappo di cerume può causare una sintomatologia simile. Il cerume in eccesso può accumularsi nel condotto uditivo esterno, bloccando parzialmente o completamente il passaggio del suono e generando una sensazione di pressione. Se il tappo di cerume preme contro la membrana timpanica, può provocare dolore, soprattutto in risposta a variazioni di pressione o a movimenti della mandibola.

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Dolore all orecchio cause

Le cause del dolore dell’orecchio possono variare a seconda che si tratti di otalgia primaria o secondaria. Nel primo caso, tra i sintomi dell’otalgia ci sono: 

  • otite esterna, il dolore associato è generalmente intenso, peggiora con la pressione sul padiglione auricolare o con i movimenti della mandibola e può essere accompagnato da prurito e secrezioni. Nel caso di quella media, invece, il fastidio è spesso accompagnato da sintomi come febbre, ipoacusia e, in alcuni casi, secrezione di liquido in seguito alla perforazione del timpano; 

  • presenza di tappo di cerume, il dolore tende ad aumentare se il tappo provoca pressione contro la membrana timpanica;

  • traumi, lesioni al condotto uditivo esterno, spesso dovute all’utilizzo improprio di oggetti per la pulizia delle orecchie, possono provocare dolore acuto e, in alcuni casi, sanguinamento; 

  • barotrauma, il barotrauma auricolare si verifica a causa di improvvisi cambiamenti di pressione atmosferica, come durante un volo aereo o immersioni subacquee. Il dolore è dovuto all’incapacità della tuba di Eustachio di bilanciare la pressione interna ed esterna dell’orecchio medio.

L’otalgia secondaria è dovuta a patologie che non interessano direttamente l’orecchio, ma che generano dolore riflesso a causa della connessione nervosa con altre strutture del distretto testa-collo. Tra le cause più frequenti figurano:

  • patologie dentali, infezioni dentali, carie profonde o ascessi possono provocare un dolore irradiato all’orecchio. Questo fenomeno si verifica soprattutto quando sono coinvolti i molari superiori, data la vicinanza anatomica con l’orecchio medio: 

  • disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), le alterazioni dell’ATM, come il bruxismo o l’artrosi, possono causare dolore riferito all’orecchio, che si aggrava durante la masticazione o in seguito a movimenti mandibolari; 

  • faringite e tonsillite, le infiammazioni della gola, specialmente in caso di infezioni acute, possono causare dolore irradiato all’orecchio a causa della condivisione delle vie nervose tra l’orecchio e la faringe; 

  • nevralgia del trigemino, una condizione caratterizzata da dolore intenso e improvviso che coinvolge una o più branche del nervo trigemino, responsabile della sensibilità facciale. Quando la branca interessata è quella mandibolare, il dolore può irradiarsi verso l’orecchio; 

  • sinusite, l'infiammazione dei seni paranasali può causare un dolore riflesso all’orecchio, soprattutto quando i seni mascellari o frontali sono coinvolti. Il dolore auricolare può essere associato a congestione nasale e cefalea.

Oltre alle cause principali di otalgia primaria e secondaria, esistono altre condizioni che possono provocare dolore all’orecchio:

  • Herpes zoster oticus, conosciuto anche come sindrome di Ramsay Hunt, questa condizione è causata dalla riattivazione del virus varicella-zoster a livello del ganglio genicolato. Si manifesta con dolore auricolare severo, eruzioni cutanee vescicolari nel condotto uditivo esterno e, in alcuni casi, paralisi facciale; 

  • mastoidite, un’infezione che interessa la mastoide, l’osso situato dietro l’orecchio. Il dolore è intenso e localizzato dietro il padiglione auricolare, spesso accompagnato da gonfiore e arrossamento.

Sebbene rare, alcune neoplasie del distretto testa-collo possono causare dolore auricolare persistente, che non risponde ai trattamenti convenzionali. In questi casi, il dolore può essere il primo segno di una patologia neoplastica.

Data questa moltitudine di cause, la diagnosi del dolore auricolare richiede un’attenta valutazione clinica che include l’anamnesi dettagliata del paziente e un esame obiettivo accurato. L’otorinolaringoiatra, mediante l’uso dell’otoscopio, può osservare il condotto uditivo esterno e la membrana timpanica, identificando eventuali segni di infezione, infiammazione o presenza di corpi estranei.

In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a esami strumentali aggiuntivi, come:

  • esame audiometrico, per valutare la funzionalità uditiva e identificare eventuali ipoacusie; 

  • timpanometria, utile per determinare la presenza di liquido nell’orecchio medio o disfunzioni della tuba di Eustachio; 

  • imaging, radiografie, TC o risonanza magnetica possono essere richieste in presenza di complicazioni o per escludere patologie più gravi.

Rimedi contro l’otalgia

Identificare la causa dell’otalgia è fondamentale per impostare il trattamento più appropriato ed efficace. Le terapie farmacologiche sono spesso il primo approccio per alleviare il dolore auricolare e trattare le cause specifiche dell’otalgia. Tra i farmaci più comunemente utilizzati si annoverano:

  • analgesici e antinfiammatori, come paracetamolo e ibuprofene sono frequentemente prescritti per ridurre il dolore e l’infiammazione. L’ibuprofene, in particolare, grazie alla sua azione antinfiammatoria, è utile nei casi di otite media o esterna;

  • antibiotici, nel caso di infezioni batteriche dell’orecchio medio (otite media acuta) o esterno (otite esterna), il medico può prescrivere antibiotici sistemici o topici. La somministrazione di antibiotici è indicata solo quando vi è un’evidente infezione batterica, al fine di evitare un uso inappropriato e lo sviluppo di resistenze;

  • gocce auricolari, contenenti antinfiammatori, anestetici locali o antibiotici sono spesso impiegate per trattare l’otalgia causata da otiti esterne. Questi preparati agiscono localmente, alleviando rapidamente il dolore e riducendo l’infiammazione;

  • decongestionanti nasali, con otalgia secondaria a infezioni delle vie aeree superiori, come riniti o sinusiti, i decongestionanti nasali possono essere utili per ridurre l’ostruzione della tuba di Eustachio e migliorare il drenaggio dell’orecchio medio.

Accanto alle terapie farmacologiche, esistono rimedi non farmacologici che possono contribuire ad alleviare il dolore auricolare e migliorare il comfort del paziente. Tra questi:

  • applicazione di calore locale, come una borsa dell’acqua calda avvolta in un panno, può aiutare a ridurre il dolore grazie all’azione vasodilatatrice, che favorisce il rilassamento muscolare e il drenaggio delle secrezioni; 

  • igiene auricolare, una corretta igiene dell’orecchio tramite lavaggi auricolari è essenziale per prevenire l’accumulo di cerume e ridurre il rischio di otiti esterne. Tuttavia, è importante evitare l’uso di oggetti appuntiti o bastoncini di cotone che possono causare traumi al condotto uditivo.

Alcuni rimedi naturali possono essere utilizzati come coadiuvanti nella gestione dell’otalgia, soprattutto nei casi lievi o in assenza di complicazioni. Tra i più noti:

  • olio di oliva tiepido, leggermente riscaldato può essere instillato nell’orecchio in piccole quantità per ammorbidire eventuali tappi di cerume e alleviare il dolore; 

  • camomilla e malva, le proprietà lenitive e antinfiammatorie di queste piante possono essere sfruttate mediante impacchi caldi da applicare intorno all’orecchio; 

  • aglio, grazie alle sue proprietà antibatteriche naturali, l’aglio viene talvolta utilizzato sotto forma di olio essenziale diluito, da applicare localmente. Tuttavia, l’uso di rimedi naturali dovrebbe sempre essere discusso con il medico per evitare irritazioni o complicazioni.

La prevenzione dell’otalgia è fondamentale, soprattutto nei soggetti predisposti a infezioni auricolari ricorrenti. Alcune strategie utili includono:

  • protezione delle orecchie dall’umidità, gli sportivi che praticano attività acquatiche, come nuoto o immersioni, dovrebbero utilizzare tappi auricolari per prevenire l’ingresso di acqua nel condotto uditivo, riducendo il rischio di otite esterna; 

  • trattamento tempestivo delle infezioni respiratorie, poiché molte forme di otalgia sono secondarie a infezioni delle vie aeree superiori, è importante trattare tempestivamente riniti, sinusiti e faringiti per evitare la propagazione dell’infiammazione all’orecchio medio;

  • vaccinazioni, nei bambini, la vaccinazione contro lo pneumococco e l’Haemophilus influenzae di tipo B ha ridotto significativamente l’incidenza di otite media acuta.

Il trattamento dell’otalgia richiede un approccio personalizzato che tenga conto della causa specifica e della gravità del sintomo. Le terapie farmacologiche rappresentano spesso la prima linea di intervento, ma rimedi non farmacologici e strategie preventive svolgono un ruolo altrettanto importante nel migliorare il benessere del paziente e ridurre il rischio di recidive. In ogni caso, è fondamentale evitare l’automedicazione e rivolgersi a un medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.


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AutoreElty

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