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Ciclo mestruale: come funziona, fasi, durata e principali irregolarità (abbondante, scarso, ritardo, blocco)

~December 16, 2025
6 minuti
calendario ciclo mestruale

Il ciclo mestruale è un processo fisiologico complesso e fondamentale che prepara l'organismo femminile a una potenziale gravidanza. Regolato da un intricato equilibrio di ormoni prodotti dall'asse ipotalamo-ipofisi-ovaie, si manifesta attraverso modificazioni cicliche a carico dell'endometrio, il rivestimento interno dell'utero. 

Conoscere le diverse fasi, la durata media e le possibili irregolarità – come flussi scarsi o abbondanti, ritardi o blocchi – è essenziale per la salute riproduttiva e per identificare tempestivamente eventuali disfunzioni ormonali o ginecologiche che necessitano di valutazione medica.

Quali sono le fasi del ciclo mestruale

Il ciclo mestruale ha una durata media di 28 giorni, ma può variare tra 21 e 35 giorni nelle donne sane. Viene convenzionalmente diviso in quattro fasi principali, che si susseguono in modo regolare e sono definite dai cambiamenti ormonali e dalle trasformazioni che avvengono nell'ovaio e nell'utero.

Quali ormoni intervengono nelle diverse fasi?

L'intero ciclo è orchestrato da quattro ormoni principali: due prodotti dall'ipofisi (FSH e LH) e due prodotti dalle ovaie (Estrogeni e Progesterone).

  • Fase mestruale

    • Durata: Giorni 1–5

    • Eventi principali: Eliminazione dell’endometrio non fecondato (flusso).

    • Ormoni dominanti: Estrogeni e progesterone ai minimi.

Fase mestruale: segna l'inizio del ciclo (Giorno 1) ed è caratterizzata dal sanguinamento. Si verifica quando l'ovulo non è stato fecondato e il corpo luteo degenera, causando un drastico calo dei livelli di estrogeni e progesterone. L'endometrio, non più supportato ormonalmente, si sfalda e viene espulso attraverso la vagina. La durata del flusso può variare, ma in media è di 3-7 giorni.

  • Fase follicolare (proliferativa)

    • Durata: Giorni 6–14

    • Eventi principali: Maturazione del follicolo ovarico e ricostruzione dell’endometrio.

    • Ormoni dominanti: Estrogeni (aumento progressivo) e FSH.

Fase follicolare: inizia dopo la fine del flusso e dura fino all'ovulazione. L'Ormone Follicolo-Stimolante (FSH) stimola l'ovaio a sviluppare diversi follicoli, ognuno contenente un potenziale ovulo. Uno di questi follicoli diventa dominante. I follicoli in crescita producono estrogeni, che a loro volta stimolano la ricostruzione e l'ispessimento dell'endometrio (fase proliferativa uterina).

  • Fase ovulatoria

    • Durata: Giorno 14 (circa)

    • Eventi principali: Rilascio dell’ovulo maturo dall’ovaio (ovulazione).

    • Ormoni dominanti: Picco di LH e FSH (in risposta al picco di estrogeni).

Fase ovulatoria: l'aumento costante degli estrogeni raggiunge un picco che innesca il rilascio di un'enorme quantità di Ormone Luteinizzante (LH) da parte dell'ipofisi. Il picco di LH è l'evento che, circa 24-36 ore dopo, provoca la rottura del follicolo dominante e il rilascio dell'ovulo: l'ovulazione. Questo è il periodo di massima fertilità.

  • Fase luteale (secretoria)

    • Durata: Giorni 15–28

    • Eventi principali: Formazione del corpo luteo; l’endometrio si prepara all’impianto.

    • Ormoni dominanti: Progesterone (aumento) ed estrogeni (aumento).

Fase luteale (secretoria): dopo l'ovulazione, il follicolo rotto si trasforma in corpo luteo. Il corpo luteo inizia a produrre grandi quantità di progesterone, il cui ruolo è stabilizzare e rendere secretorio l'endometrio, preparandolo a nutrire l'embrione in caso di impianto. Se la fecondazione non avviene, il corpo luteo degenera dopo circa 12-14 giorni, il progesterone crolla, e il ciclo ricomincia con la mestruazione.

I sintomi correlati al ciclo mestruale

Molte donne sperimentano una serie di sintomi fisici ed emotivi che variano in base alla fase del ciclo. Questi sintomi sono principalmente dovuti alle fluttuazioni dei livelli ormonali.

Fase pre-mestruale (fase luteale tardiva): questa fase è dominata dai sintomi della Sindrome Premestruale (PMS), causati dall'improvviso calo di progesterone ed estrogeni in assenza di gravidanza.

  • sintomi fisici:

    • tensione e dolore al seno (mastodinia).

    • gonfiore e ritenzione idrica (addome e gambe).

    • cefalea.

    • affaticamento e stanchezza.

  • sintomi emotivi:

    • irritabilità e sbalzi d'umore.

    • ansia e labilità emotiva.

    • difficoltà di concentrazione.

Fase mestruale: durante il sanguinamento, il sintomo dominante è la dismenorrea (dolore mestruale) e i crampi addominali, causati dalla contrazione dell'utero che tenta di espellere l'endometrio.


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Ciclo mestruale scarso

Un ciclo mestruale scarso o ridotto (ipomenorrea) si verifica quando il flusso di sangue è notevolmente inferiore al volume normale o dura per un numero ridotto di giorni (meno di 3). Questa condizione può essere causata da diversi fattori:

  • squilibri ormonali: bassi livelli di estrogeni possono portare a una minore proliferazione dell'endometrio, riducendo il materiale da espellere.

  • perimenopausa: il flusso tende a ridursi man mano che la funzione ovarica declina.

  • stress e perdita di peso eccessiva: possono sopprimere la produzione ormonale.

  • uso di contraccettivi ormonali: le pillole a basso dosaggio o i dispositivi intrauterini ormonali spesso riducono significativamente il flusso mestruale.

I rimedi contro il ciclo mestruale doloroso

Il dolore mestruale (dismenorrea) può variare da un fastidio lieve a crampi debilitanti. I rimedi mirano a ridurre l'infiammazione e rilassare la muscolatura uterina.

  • farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): l'ibuprofene o il naprossene sono farmaci da banco efficaci se assunti all'inizio del dolore, in quanto inibiscono la produzione di prostaglandine, le sostanze chimiche che causano le contrazioni uterine.

  • termofori o borse dell'acqua calda: applicare calore sull'addome inferiore aiuta a rilassare la muscolatura e ad alleviare i crampi.

  • attività fisica leggera: esercizi aerobici leggeri (come una camminata) possono stimolare il rilascio di endorfine, che agiscono come antidolorifici naturali.

  • integratori: magnesio e vitamina B6 sono spesso utilizzati per la loro capacità di rilassare i muscoli lisci e modulare l'umore.

  • contraccettivi ormonali: in caso di dolore cronico e severo, il medico può prescrivere contraccettivi ormonali (pillola, anello o cerotto) che inibiscono l'ovulazione e assottigliano l'endometrio, riducendo drasticamente il dolore.

Quando preoccuparsi

Le irregolarità del ciclo mestruale sono comuni, ma alcune variazioni o sintomi richiedono l'attenzione di un ginecologo per escludere condizioni mediche sottostanti.

  • emorragia grave (menorragia): un flusso così abbondante da richiedere il cambio frequente degli assorbenti (ogni ora o meno) o che dura più di 7 giorni. Può portare ad anemia.

  • dolore insopportabile (dismenorrea secondaria): dolore che non risponde ai farmaci da banco e che peggiora nel tempo. Può essere sintomo di endometriosi, fibromi o cisti ovariche.

  • sanguinamento intermestruale (spotting): perdite ematiche che si verificano tra un ciclo e l'altro.

  • assenza di mestruazioni (amenorrea): se il ciclo non si presenta per tre mesi consecutivi, al di fuori della gravidanza o dell'allattamento.

  • cicli estremamente brevi o lunghi: cicli inferiori a 21 giorni o superiori a 35 giorni.

Il ritardo nel ciclo mestruale: cosa sapere

Il ritardo nel ciclo mestruale (oligomenorrea o amenorrea) è una delle irregolarità più comuni e può avere cause che vanno oltre la gravidanza.

Le cause più frequenti di ritardo o blocco (amenorrea) includono:

  • gravidanza: la causa più ovvia.

  • stress fisico ed emotivo: lo stress psicofisico elevato può influenzare l'ipotalamo, alterando la produzione dell'ormone GnRH, che regola l'intero ciclo. Questo fenomeno è noto come amenorrea ipotalamica.

  • sindrome dell'ovaio policistico (PCOS): una condizione endocrina caratterizzata da squilibri ormonali che portano all'anovulazione (mancanza di ovulazione) e, di conseguenza, al ritardo o assenza del ciclo.

  • cambiamenti di peso drastici: sia una perdita di peso estrema (bassa percentuale di grasso corporeo) che un aumento di peso significativo possono interferire con l'equilibrio ormonale.

  • disfunzioni tiroidee: sia l'ipotiroidismo che l'ipertiroidismo possono alterare la regolarità del ciclo.

  • perimenopausa: nelle donne sopra i 40 anni, i ritardi possono essere un primo segnale della transizione menopausale.

In caso di ritardo significativo, è sempre consigliabile eseguire un test di gravidanza e, se negativo, consultare un ginecologo per indagare la causa ormonale o strutturale.

FAQ

Quanto può durare il ciclo mestruale?

La durata del ciclo mestruale viene calcolata dal primo giorno di un flusso al primo giorno del flusso successivo. In media, un ciclo dura 28 giorni. Tuttavia, un range compreso tra 21 e 35 giorni è considerato normale nelle donne adulte. La durata può essere più irregolare e lunga nelle adolescenti e nelle donne in perimenopausa.

È normale avere il ciclo che si blocca e ricomincia?

Non è normale. Avere il flusso che si blocca e ricomincia in modo significativo (pausa di diversi giorni seguita da una ripresa del sanguinamento) può essere un sintomo da indagare. Questo fenomeno può indicare la presenza di spotting (perdite ematiche leggere) o una minaccia di aborto nelle prime fasi della gravidanza. Può anche essere collegato a squilibri ormonali o alla presenza di polipi uterini. È raccomandata una valutazione ginecologica.

Irregolarità nel ciclo mestruale: quando preoccuparsi

È necessario preoccuparsi e consultare un medico se: il ciclo non si presenta per 3 mesi consecutivi (esclusa la gravidanza); il flusso è eccessivamente abbondante (menorragia) o dura più di 7 giorni; il dolore mestruale è debilitante e non gestibile con i FANS; o se si verificano perdite ematiche (spotting) costanti tra un ciclo e l'altro o dopo un rapporto sessuale, in quanto questi possono essere segnali di condizioni come fibromi, polipi, infezioni o endometriosi.


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AutoreElty

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