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Affanno durante attività quotidiane: è solo stanchezza o c’è altro?

~March 05, 2025
9 minuti
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L’affanno durante le attività quotidiane è un sintomo che non deve essere sottovalutato, specialmente se si manifesta in situazioni che normalmente non richiederebbero un grande sforzo. Identificare la causa del fiato corto è fondamentale per instaurare un trattamento adeguato e migliorare la qualità della vita del paziente. 

Se si avverte una sensazione di mancanza di fiato frequente o persistente, consultare un medico è sempre la scelta più appropriata per ottenere una diagnosi precisa e un piano terapeutico efficace. Il trattamento tempestivo e la gestione adeguata delle condizioni sottostanti possono contribuire significativamente a migliorare la qualità della vita e ridurre l'impatto dell'affanno sulle attività quotidiane.

Affanno come si manifesta: i sintomi correlati

L'affanno, o dispnea, è una sensazione di difficoltà respiratoria che può manifestarsi in varie forme e intensità. Nella maggior parte dei casi può essere percepito come la mancanza di fiato dopo uno sforzo minimo, oppure come una sensazione di pesantezza nel respirare anche a riposo. 

I sintomi correlati possono variare in base alla causa sottostante e possono includere: 

  • sensazione di oppressione toracica; 

  • respirazione rapida e superficiale; 

  • palpitazioni; 

  • vertigini. 

L'affanno può presentarsi in modo acuto, comparendo improvvisamente, oppure cronicamente, sviluppandosi gradualmente nel tempo e peggiorando in specifiche situazioni. A seconda dell'intensità e della durata, l'affanno può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sulle attività quotidiane.

Un sintomo strettamente correlato all'affanno è la stanchezza: spesso, la difficoltà a respirare si accompagna a una sensazione di affaticamento generale che limita le attività quotidiane. La stanchezza può essere dovuta al fatto che il corpo non riceve una quantità sufficiente di ossigeno, provocando un aumento dello sforzo fisico necessario per svolgere anche le attività più semplici. Questa condizione può portare a una ridotta qualità della vita e a un peggioramento dello stato psicologico della persona, generando preoccupazione. L'ansia stessa può aggravare ulteriormente l'affanno, creando un ciclo che si autoalimenta e rende la gestione dei sintomi ancora più complessa.

L'affanno e la stanchezza sono dunque strettamente correlati e, spesso, l'uno è causa dell'altro, creando un circolo vizioso che è difficile interrompere senza un adeguato intervento medico. Inoltre, la stanchezza cronica può portare a un deterioramento della funzione muscolare e della capacità fisica generale, aggravando ulteriormente i sintomi di dispnea.

Affanno, le cause

Le cause dell'affanno sono numerose e possono essere sia fisiologiche che patologiche. Tra quelle fisiologiche - e che quindi non dovrebbe destare preoccupazione - ci sono: 

  • sforzo fisico intenso; 

  • altitudine elevata, soprattutto quando si frequentano poche le zone di alpeggio; 

  • stati emotivi come l'ansia e lo stress, condizioni in cui l'affanno è temporaneo e generalmente si risolve spontaneamente una volta che il fattore scatenante viene rimosso. 

Tra le cause patologiche, invece, troviamo: 

  • problemi di natura respiratoria, come l'asma, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), le infezioni polmonari, e le malattie interstiziali del polmone. Queste patologie compromettono la capacità del polmone di effettuare adeguatamente lo scambio gassoso, causando una sensazione persistente di mancanza d'aria; 

  • condizioni cardiache, come l'insufficienza cardiaca, possono provocare una sensazione di affanno, poiché il cuore non riesce a pompare efficacemente il sangue ossigenato ai tessuti. In queste situazioni, il corpo compensa aumentando la frequenza respiratoria, il che può peggiorare la sensazione di affanno.

Ci sono anche altre condizioni che possono determinare una situazione di affanno: 

  • anemia, riduce la capacità del sangue di trasportare ossigeno; 

  • obesità, può aumentare lo sforzo necessario per respirare, a causa della pressione esercitata dal tessuto adiposo sul torace; 

  • disturbi neuromuscolari, come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o la distrofia muscolare, possono compromettere i muscoli coinvolti nella respirazione, rendendo difficile l'atto respiratorio. 

L'affanno può anche essere causato da patologie sistemiche, come la malattia renale cronica o il diabete, che influenzano la capacità del corpo di mantenere un equilibrio adeguato tra ossigeno e anidride carbonica.

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Quando si percepisce la sensazione di affanno?

L'affanno al minimo movimento è un sintomo che indica una condizione di ridotta capacità respiratoria o cardiaca e determina un tipo di condizione che si manifesta anche durante attività estremamente leggere, come alzarsi dal letto, lavarsi o spostare oggetti poco pesanti. 

La causa potrebbe essere una patologia polmonare cronica o uno scompenso cardiaco, e richiede un'attenta valutazione medica per identificare il problema e pianificare un trattamento adeguato. L'affanno al minimo sforzo può anche essere associato a una debolezza muscolare generalizzata, spesso conseguenza di una lunga inattività o di una malattia debilitante. In questi casi, la riabilitazione fisica può contribuire a migliorare gradualmente la capacità funzionale.

Camminare in salita è un'attività che richiede un aumento dell'apporto di ossigeno ai muscoli, e chi soffre di affanno spesso trova questa situazione particolarmente difficile. Di conseguenza, l'affanno quando si cammina in salita può essere associato a una ridotta funzione polmonare, insufficienza cardiaca o anche a una condizione di de-allenamento fisico. Nei soggetti non allenati, la respirazione può diventare difficoltosa anche per una ridotta capacità muscolare, mentre nelle persone con patologie respiratorie o cardiache, lo sforzo della salita aggrava la già limitata capacità del corpo di scambiare ossigeno e anidride carbonica. Camminare in salita può anche svelare problemi non diagnosticati, come una stenosi delle arterie coronarie, che causa una riduzione dell'apporto di sangue al cuore durante l'attività fisica intensa.

Salire le scale rappresenta uno sforzo fisico intenso, che coinvolge più gruppi muscolari e richiede una risposta cardiovascolare e respiratoria più efficiente: ecco quindi che l'affanno quando si salgono le scale è spesso uno dei primi segni di un problema cardiaco o respiratorio. In alcune persone, può anche essere legato a uno stato di scarsa forma fisica, ma in altri casi può indicare patologie più gravi come insufficienza cardiaca o problemi respiratori cronici. 

L'affanno che si manifesta quando si parla e si cammina contemporaneamente può indicare una ridotta capacità del corpo di gestire contemporaneamente l'attività fisica e quella respiratoria. In genere, parlare richiede un controllo sulla respirazione, e quando si abbina al movimento, come il camminare, può provocare una riduzione della riserva di ossigeno disponibile. Questa condizione è spesso osservata in persone con patologie polmonari o cardiache e può essere un segnale che l'organismo sta avendo difficoltà a soddisfare le richieste energetiche dei muscoli e dei polmoni. 

Affanno in gravidanza: quando preoccuparsi

Durante la gravidanza, è comune sperimentare una certa sensazione di affanno, specialmente nel terzo trimestre, quando il feto cresce e può comprimere il diaframma. Questo è spesso un sintomo che non deve destare preoccupazioni eccessive, a meno che non sia associato ad altri sintomi come dolore toracico, palpitazioni o vertigini. In questi casi, è fondamentale consultare un medico per escludere complicazioni come l'embolia polmonare o l'ipertensione polmonare. L'affanno durante la gravidanza può anche essere aggravato da anemia, una condizione frequente tra le donne in gravidanza, che riduce la capacità del sangue di trasportare ossigeno.

In generale, l'affanno durante la gravidanza è normale, ma se diventa eccessivo o preoccupante, una valutazione medica è sempre la scelta migliore per garantire il benessere sia della madre che del bambino. 

Come calmare l'affanno

Calmare l'affanno dipende dalla causa che lo provoca. Quando è legato a situazioni di stress o ansia, tecniche di respirazione profonda e rilassamento possono essere molto utili. Praticare una respirazione diaframmatica lenta, inspirando profondamente dal naso e espirando dalla bocca, può aiutare a ridurre la sensazione di dispnea. È anche possibile provare esercizi di rilassamento muscolare progressivo per diminuire questa condizione e migliorare il controllo della respirazione. La meditazione e la mindfulness possono rappresentare strumenti efficaci per gestire l'ansia e, di conseguenza, migliorare la qualità della respirazione.

Se l'affanno è causato da patologie respiratorie, l'uso di farmaci broncodilatatori o corticosteroidi inalatori può essere efficace in quanto aiutano a ridurre l'infiammazione nelle vie aeree e a migliorare il flusso d'aria nei polmoni. È importante seguire le indicazioni del medico e non interrompere il trattamento senza una valutazione professionale. Anche mantenere una buona forma fisica può aiutare a ridurre la frequenza e l'intensità dell'affanno. 

Attività come il nuoto, la camminata o lo yoga possono migliorare la capacità respiratoria e la resistenza cardiovascolare, rendendo il corpo più efficiente nell'utilizzo dell'ossigeno. Gli esercizi di respirazione, come il respiro a labbra socchiuse, possono aiutare a ridurre l'affanno acuto e migliorare il controllo respiratorio.

Nel caso di affanno causato da patologie cardiache, il trattamento mira a migliorare la funzione del cuore e a ridurre il carico di lavoro sull'organo. Farmaci come i diuretici, gli ACE-inibitori o i beta-bloccanti possono essere prescritti per migliorare la funzione cardiaca e alleviare la dispnea. Anche in questo caso, il monitoraggio regolare da parte del medico è essenziale per adeguare la terapia alle esigenze del paziente e prevenire complicanze. In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico, come il bypass coronarico o la sostituzione di una valvola cardiaca, per migliorare la funzionalità del cuore e ridurre i sintomi di affanno.

Adottare uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata e un'attività fisica regolare, è fondamentale per prevenire e gestire l'affanno. Ridurre il consumo di sale, evitare il fumo e limitare l'assunzione di alcol sono misure che possono migliorare la funzione cardiovascolare e respiratoria. Inoltre, per chi soffre di obesità, una perdita di peso graduale può ridurre significativamente la pressione sul cuore e migliorare la capacità di respirare senza affanno.

Affanno che esami fare

La diagnosi dell'affanno inizia con un'anamnesi dettagliata e un esame obiettivo. Il medico può richiedere vari esami per identificare la causa sottostante dell'affanno. Tra questi, la spirometria è uno dei principali test per valutare la funzionalità polmonare. Questo esame misura il volume e la velocità dell'aria espirata e può aiutare a diagnosticare patologie come l'asma o la BPCO. La spirometria può anche essere utilizzata per monitorare la risposta ai trattamenti e valutare l'evoluzione della malattia nel tempo.

Un elettrocardiogramma (ECG) può essere eseguito per valutare la funzione cardiaca e rilevare eventuali anomalie che potrebbero indicare un'insufficienza cardiaca o altre patologie cardiache. In alcuni casi, è necessaria un'ecocardiografia per avere un'immagine più dettagliata del cuore e delle sue strutture. Questo esame permette di valutare la funzionalità delle valvole cardiache e la presenza di eventuali difetti strutturali. L'ecocardiografia può anche rilevare la presenza di liquido nel pericardio, che potrebbe essere causa di affanno.

Altri esami utili includono la radiografia del torace, che può mostrare anomalie nei polmoni, come infezioni o tumori, e gli esami del sangue, che possono rilevare condizioni come l'anemia o squilibri elettrolitici. In alcuni casi, il medico può richiedere una TAC del torace per ottenere immagini dettagliate dei polmoni e del mediastino, utili per individuare patologie non evidenziabili con una semplice radiografia. Nei casi in cui si sospettano problemi di circolazione polmonare, come un'embolia, è possibile eseguire una scintigrafia polmonare o un'angiografia polmonare per confermare la diagnosi. La scintigrafia permette di valutare la perfusione del polmone, mentre l'angiografia evidenzia eventuali occlusioni nelle arterie polmonari.

In alcuni casi, può essere necessario un test da sforzo, che consente di valutare la risposta del cuore e dei polmoni durante l'esercizio fisico, particolarmente utile per identificare patologie cardiache latenti che si manifestano solo durante l'attività fisica. Anche la pulsossimetria, un esame non invasivo che misura la saturazione di ossigeno nel sangue, può fornire indicazioni importanti sulla capacità respiratoria del paziente.

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AutoreElty

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